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Documentario su Rigopiano: una nuova serie racconta il dramma della valanga del 2017

La nuova docuserie intitolata “E poi il silenzio. Il disastro di Rigopiano” approda sul piccolo schermo, portando alla ribalta uno dei fatti più drammatici della storia recente italiana. Il 18 gennaio 2017, una valanga devastante colpì l’hotel Rigopiano, situato alle pendici del Gran Sasso in Abruzzo, causando la morte di 29 persone. La serie, in arrivo su diverse piattaforme Sky, si propone di esplorare non solo gli eventi di quel giorno tragico, ma anche le domande irrisolte che a distanza di anni continuano a circondare questa tragedia. Un lavoro documentaristico basato su testimonianze, immagini inedite e la narrazione avvincente di un evento che ha scosso l’intera nazione.

La struttura della docuserie e i suoi ideatori

“E poi il silenzio. Il disastro di Rigopiano” è una produzione Sky Original, realizzata da Sky Italia e Sky TG24 in collaborazione con Chora Media. La docuserie, composta da cinque episodi, è ideata e scritta da un team di esperti composto da Pablo Trincia, Debora Campanella e Paolo Negro, quest’ultimo anche regista del progetto. La narrazione si distingue per il suo approccio analitico e dettagliato, mirato a ricostruire la tragedia collettiva attraverso materiali audiovisivi forniti dagli enti di soccorso, come Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino, Guardia di Finanza e Guardia Costiera.

Documentario su Rigopiano: una nuova serie racconta il dramma della valanga del 2017

Grazie a un attento lavoro di ricerca, il team è riuscito a raccogliere immagini straordinarie delle operazioni di salvataggio, che hanno mostrato le difficoltà affrontate dai soccorritori nel tentativo di portare in salvo le persone rimaste intrappolate. Ma non solo: la docuserie comprende anche i video girati dagli stessi ospiti dell’hotel e dai loro familiari, offrendo uno sguardo intimo e diretto sui momenti antecedenti alla tragedia. Questi elementi visivi non solo arricchiscono il racconto, ma mettono in luce le emozioni e le tensioni vissute da chi era presente quel giorno.

La cronaca della tragedia: il giorno della valanga

Il 18 gennaio 2017, l’hotel Rigopiano, situato in un’area montuosa dell’Abruzzo, fu investito da una valanga che cancellò quasi completamente la struttura, intrappolando all’interno ventinove persone, tra cui ospiti e membri dello staff. Gli ospiti, che avevano raggiunto l’hotel dopo un viaggio difficoltoso a causa del maltempo, si ritrovarono bloccati in un ambiente che si trasformò rapidamente da rifugio a trappola mortale. Circostanze meteorologiche avverse e una violenta nevicata contribuirono a creare una situazione drammatica.

Il bilancio finale della valanga fu tragico, con 29 vittime e solo 11 sopravvissuti. Tuttavia, la domanda che continua a farsi è: è stata la natura l’unica responsabile di questa tragedia? A distanza di otto anni, il caso rimane fittamente avvolto nel mistero, sollevando interrogativi sulle misure di sicurezza, la risposta delle autorità e le eventuali responsabilità umane implicate nel disastro. La docuserie, esplorando questi temi complessi, cerca di gettare luce su una vicenda che ha marchiato la coscienza collettiva del paese.

Disponibilità e anteprima della docuserie

Coloro che sono interessati a vedere “E poi il silenzio. Il disastro di Rigopiano” potranno farlo a partire dal 20 novembre, quando la docuserie sarà disponibile in esclusiva su Sky TG24, Sky Documentaries e Sky Crime. Inoltre, sarà possibile seguirla in streaming su NOW e in chiaro sul canale 50 del DTT, e accessibile on demand per gli abbonati. In anticipo rispetto alla sua uscita ufficiale, dal 13 novembre gli abbonati a Sky TG24 Insider possono godere di un’anteprima esclusiva.

Questa iniziativa rappresenta non solo un tributo alla memoria delle vittime ma anche un’importante opportunità di riflessione per il pubblico, invitando a considerare l’umanità e le dinamiche che travalicano gli eventi catastrofici. “E poi il silenzio” si prefigge di non essere solo un documentario, ma una testimonianza dell’impatto duraturo che tali tragedie possono avere sulla vita delle persone e sulle comunità.

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