Il noto allestimento di Don Carlo, opera di Giuseppe Verdi, viene trasmesso questa sera su Rai 5 alle 21:15, offrendo un tributo al grande compositore italiano. Diretta da Riccardo Chailly e con la regia di Lluis Pascal, questa rappresentazione ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala di Milano il 7 dicembre 2023, giorno dedicato a Sant’Ambrogio, patrono della città.
Don Carlo: Un ritorno sul palcoscenico italico
Il 2023 segna una celebrazione significativa per Giuseppe Verdi, poiché cadono i 211 anni dalla sua nascita. Le celebrazioni in tutto il mondo includono numerosi eventi dedicati alla sua eredità musicale. In aggiunta al Gala Verdi, che ha presentato una selezione di opere, danze e cori, Rai 5 contribuisce immergendo gli spettatori nella visione di Don Carlo. Questo capolavoro, tratto da una profonda analisi del periodo creativo di Verdi, continua a incantare le platee.
La scelta di Don Carlo nella programmazione del Teatro alla Scala non è casuale. L’opera ha visto la luce per la prima volta all’Opéra nazionale di Parigi nel 1867, ma poi Verdi la adattò per Milano, presentando una versione rivisitata in quattro atti nel 1884. Il fascino di quest’opera è dimostrato dalla sua lunga storia, arricchita da celebri direzioni di nomi illustri come Arturo Toscanini e Herbert von Karajan. Oltre a loro, anche direttori italiani come Claudio Abbado, Riccardo Muti, e Antonio Pappano hanno interpretato con passione queste intense melodie.
Don Carlo: Storia e genesi dell’opera
Alla base di Don Carlo risiede l’omonima tragedia di Friedrich Schiller, la quale offre un forte eco del pre-romanticismo. Il libretto originale, creato da Joseph Méry e Camille du Locle, è stato successivamente tradotto in italiano da Achille de Lauzières e Angelo Zanardini. Quest’opera rientra nel genere della Grand-Opéra, ben accolto a Parigi nel XIX secolo, noto per la sua spettacolarità e l’approfondimento storiografico dei suoi temi.
L’intreccio dell’opera si sviluppa attorno a tematiche di conflitto generazionale, contrasto politico e religioso, che si intrecciano nella trama. Il periodo storico di riferimento, la metà del XVI secolo, è reso ancor più avvincente dalle relazioni tumultuose fra i personaggi principali, portando alla scena una narrazione densa e coinvolgente.
La trama di Don Carlo: Passioni e destini incrociati
La figura centrale dell’opera è Don Carlo, l’infante di Spagna, che si aspetta di incontrare la sua promessa sposa, la bella Elisabetta di Valois, figlia di Enrico II re di Francia. Il matrimonio ha lo scopo di porre fine alle tensioni tra i due regni, ma il destino ha in serbo sorprese. L’incontro tra Carlo ed Elisabetta scatena immediatamente una profonda attrazione, il cui idillio è tragicamente spezzato da una notizia avversa: Elisabetta dovrà sposare Filippo II, padre di Carlo.
Questo ribaltamento getta Carlo in un profondo stato di disperazione. Con Elisabetta ora regina e matrigna del suo amato, il giovane è consumato dalla gelosia e dalla confusione. Un episodio cruciale si verifica durante una festa, dove Carlo crede di avere un appuntamento segreto con la sua amata, ma si rende conto solo in seguito che la dama velata è in realtà la Principessa di Eboli, che nutre sentimenti per lui. Le tensioni aumentano quando Filippo II scopre il ritratto di Carlo, illudendosi di un tradimento, e conduce a eventi drammatici che culminano con l’arresto di Carlo e la morte del suo amico Rodrigo.
La regia e il cast artistico: Un’innovativa rielaborazione
Il 2023 vede la regia di Lluis Pascal, un regista di grande esperienza con un passato significativo al Teatre Llure di Barcellona e all’Odéon di Parigi. Il suo approccio innovativo conferisce nuova vita a quest’opera classica. La scenografia, ideata da Daniel Bianco, presenta una torre di alabastro che si erge magnificamente sul palco, richiamando atmosfere pittoriche evocate da opere come Las Meninas di Velázquez.
Il cast artistico include tre cantanti italiani dal calibro indiscutibile. Francesco Meli interpreta Don Carlo, ruolo che ha già affrontato con successo. Michele Pertusi, nel ruolo di Filippo II, e Luca Salsi, come Rodrigo, completano un terzetto di voci che promette di incantare la platea. Tra le voci femminili, spiccano Anna Netrebko nei panni di Elisabetta e la mezzosoprano Elīna Garanča nel ruolo della Principessa di Eboli. Alla direzione, Riccardo Chailly, riconosciuto per la sua meticolosità e la capacità di esaltare le voci, continua a mantenere alto il livello della tradizione musicale del Teatro alla Scala, dove è direttore musicale dal 2015.