Doris Day, mitica star di Hollywood, è morta a 97 anni a causa di una polmonite. La fidanzatina d’America anni Cinquanta e Sessanta lavorò come cantante e attrice, incarnando l’idea della ragazza della porta accanto, puritana e acqua e sapone, in totale antitesi al divismo fatale di Marilyn Monroe.
Doris Day, un talento indimenticabile
Ha recitato in 39 film, registrato 75 ore di programmi televisivi e più di 650 canzoni: Doris Day, passata alla storia come la fidanzatina d’America tutto pepe, capace di cantare, ballare e recitare con successo, ottima interprete sia di commedie che di drammi.
Doris Mary Anne Kappelhoff, nata a Cincinnati il 3 aprile del 1922, iniziò a studiare danza a 12 anni, ma a causa di un grave incidente fu costretta ad accantonare l’idea di diventare una professionista; si dedicò quindi al canto esibendosi per le radio locali della California dove si era trasferita. Il suo nome d’arte fu suggerito da Barney Rapp, che ebbe l’idea dalla canzone “Day By Day” che l’artista era solita cantare. Da allora la sua carriera decollò tanto da divenire negli anni Sessanta una delle interpreti più richieste tanto in campo musicale che in quello cinematografico.
Daris Day, una carriera cinematografica ricca di successi
Tra i registi con i quali lavorò maggiormente all’inizio della sua carriera spiccano i nomi di Michael Curtiz e David Butler. Il primo la diresse nel film d’esordio “Amore sotto coperta” del 1948, “Musica per i tuoi sogni” del 1949 e “Chimere” con Lauren Bacall e Kirk Douglas; mentre David Butler la volle per “L’amore non può attendere” del 1949, “Tè per due” del 1950, “La ninna nanna di Broadway” del 1951, “Aprile a Parigi” del 1952 e “Non sparare, Baciami” del 1953, in cui interpretò Calamity Jane. Il brano del film “Secret Love” da lei cantato fu premiato nel 1954 con l’Oscar alla Miglior Canzone oltre a ottenere il l Grammy Hall of Fame Award 1999.
Ricordiamo inoltre “Amami o lasciami” (1955) di Charles Vidor, “L’uomo che sapeva troppo” (1956) di Alfred Hitchcock, “Il tunnel dell’amore” (1958) di Gene Kelly.
Il periodo di maggior successo di pubblico fu alla fine degli anni Cinquanta quando recitò con Rock Hudson in “Il letto racconta” (1959), con cui si avviò il periodo delle commedie la cui sceneggiatura era basata sulla guerra tra i sessi. Insieme a Rock Hudson recitò anche nei successivi “Amore, ritorna!” (1961) e in “Non mandarmi fiori” (1964).
Con Jack Lemmon interpretò “Attenti alle vedove” del 1959, mentre Cary Grant divise con lei il set di “Il visone sulla pelle” del 1962, in cui ancora una volta la Doris doveva fronteggiare la corte del milionario desideroso di averla a ogni costo.
Recitò al posto di Marilyn Monroe in “Fammi posto tesoro” di George Cukor, grazie al quale ebbe successo il singolo “Everybody Loves a Love” (1963) e fino a metà degli anni Sessanta fu una delle attrici più pagate di Hollywood.
Si ritirò dalle scene a quarantasei anni nel 1968 per continuare la sua ascesa in tv nella serie “The Doris Day Show” (1968-1975), realizzata per lei da Martin Melcher, manager-produttore nonchè suo terzo marito. Sebbene abbai incarnato l’America puritana, interpretando commedie in cui recitava i panni della ragazza virtuosa, la sua vita privata du abbastanza movimentata: Doris Day ebbe infatti quattro mariti.
Amante degli animali, l’attrice ha passato gli ultimi anni della sua esistenza impegnandosi per la loro protezione con la sua fondazione Doris Day Animal League.
Nel 2008 ha ricevuto il Grammy Award alla carriera.
Andrea Racca
13/05/2019