Eco Del Cinema

Due favole moderne al festival: sport e vita in “U.S. Palmese” e “La Pie voleuse”

Due opere cinematografiche fresche e intriganti sono state presentate nella sezione Grand Public del festival, regalando agli spettatori una profonda riflessione sul mondo dello sport e delle relazioni umane. Con “U.S. Palmese” dei fratelli Manetti e “La Pie voleuse” del francese Robert Guédiguian, emerge un’interessante connessione tra le storie di aspirazione, sfide personali e piccole malefatte quotidiane. Questi film, pur nelle loro differenze, offrono uno sguardo appassionato sulle esperienze quotidiane e le speranze di un’umanità in cerca di riscatto.

U.S. Palmese: una favola calcistica

“U.S. Palmese” rappresenta la sublime volontà di un indomito tifoso, interpretato da Rocco Papaleo, che desidera risollevare le sorti della sua amata squadra di calcio, attualmente relegata nei campionati dilettantistici. La trama si sviluppa attorno a un’incarcerata ambizione quando il protagonista viene a conoscenza dell’opportunità di ingaggiare un calciatore di fama, Etienne Morville , messo da parte dal Milan a causa del suo comportamento ribelle. Questo evento scaturisce una sottoscrizione popolare, riflettendo così il forte legame tra passione calcistica e comunità.

Due favole moderne al festival: sport e vita in “U.S. Palmese” e “La Pie voleuse”

Il film si distingue per il suo stile leggero, che richiama il tocco distintivo dei fratelli Manetti, noti per le loro opere che esplorano il lato più colorato della malavita napoletana. In “U.S. Palmese”, però, la narrativa si tinge di sfumature più sognanti, sfidando la rigidità del mondo sportivo per abbracciare i valori fondamentali che spesso si perdono nel successo. Man mano che la storia si evolve, il pubblico assiste al processo di reinserimento dell’atleta all’interno della squadra e della comunità, esplorando il tema dell’impegno e della responsabilità, mentre un affascinante corollario di personaggi vivaci, come la poetessa sognante interpretata da Claudia Gerini, arricchisce ulteriormente la trama.

La Pie voleuse: malefatte e generosità

D’altro canto, “La Pie voleuse” di Robert Guédiguian sonda le sfide morali di una protagonista le cui azioni possono sembrare discutibili, ma che riflettono un profondo senso di umanità. Maria , una badante amorevole, finisce per despistare le sue cure con piccoli furti ai danni degli anziani di cui si occupa. Il suo obiettivo è apparentemente innocuo: garantire a un giovane talento, il nipote dell’anziano che assiste, una carriera musicale attraverso il noleggio di un pianoforte.

Il film, pur mantenendo lo sfondo vibrante di Marsiglia e una troupe di attori che collaborano frequentemente con Guédiguian, presenta una narrazione meno incisiva rispetto ad altre sue opere precedenti, come “E la festa continua!“. Tuttavia, mantiene intatta la cifra stilistica del regista, che si distingue per la sua generosità e umanità. Le scelte eticamente ambigue di Maria portano inevitabilmente a una serie di eventi inaspettati, ribaltando le normali aspettative su giustizia e punizioni. La forza narrativa non risiede solo nel dramma, ma anche nell’autenticità delle relazioni e dell’affetto umani, tracciando così un ritratto emotivamente carico e complesso della vita quotidiana.

Il connubio di queste due opere mette in evidenza la ricchezza e la varietà delle storie che si possono raccontare attraverso il cinema, offrendo uno spaccato delle vite che ci circondano, sempre in cerca di maggiore comprensione e connessione.

Articoli correlati

Condividi