Recensione
Dunkirk – Recensione: Nolan vince la guerra
Christopher Nolan è uno dei registi contemporanei più rinomati, la cui abilità di realizzare film complessi e intriganti, ma comprensibili, è apprezzata dai più. Con “Dunkirk” Nolan è finalmente tornato ai suoi inizi d’oro, ai tempi di “Memento” e “Insomnia” nei primi anni del Duemila. Dopo averlo visto inciampare su “Interstellar” e “Il cavaliere oscuro – Il ritorno” molti lo davano già per perso, instradato su un’inesorabile discesa verso l’abisso, e invece il visionario regista britannico è riuscito a stupire tutti e tornare con un solo salto ben saldo in sella.
“Dunkirk” contiene tutto ciò che ha reso Nolan uno dei più grandi registi del nuovo millennio: dialoghi calcolati e mai superflui (in questo caso anche minimali, quasi di contorno a tutta la vicenda), un ritmo perfetto di alternanza tra azione e riflessione, inquadrature eccezionali, intreccio narrativo complesso al punto giusto così da non essere nè astruso nè semplicistico, una realizzazione tecnica strepitosa. Ma “Dunkirk” ha anche qualcosa in più: è un film sulla guerra, che di guerra ha al tempo stesso ben poco e tutto. La ‘guerra’ così come viene intesa in senso pratico, infatti, fatta di sparatorie, trincee e granate, non si vede mai, ma si percepisce in ogni piccolo dettaglio, come se saturasse l’aria stessa con la sua presenza invisibile e soffocante.
Dunkirk: il mare, la terra e il cielo
Con la sua classica imprevedibilità Nolan spiazza lo spettatore scompigliando la linea temporale. Vengono infatti raccontate tre situazioni diverse del tentativo di salvataggio dei soldati bloccati a Dunkerque, ognuna delle quali si svolge in un arco di tempo diverso: per i soldati sulla spiaggia passa una settimana, per i cittadini che con le loro imbarcazioni private partono per unirsi ai soccorsi un giorno e per i piloti che cercano di tenere a bada il fuoco aereo nemico un’ora. La scelta potrebbe rivelarsi confusionaria, ma non lo è affatto.
Gli attori regalano tutti performance eccezionali, dai meno conosciuti come il soldato semplice Fionn Whitehead a grandi nomi come Tom Hardy che, in sella al suo piccolo Spitfire, riesce a riempire le inquadrature dell’angusta cabina di pilotaggio con la sua sola presenza, nonostante la maschera che gli copre buona parte del volto.
Per tutto questo e molto di più “Dunkirk” merita assolutamente di essere visto, e visto al cinema, perché tra una perfetta colonna sonora e le inquadrature aeree e marine mozzafiato è un’immersione totale nel passato, e la dimostrazione che, in ambito cinematografico, esiste ancora qualcuno con delle idee.
Valeria Brunori
Trama
- Regia: Christopher Nolan
- Cast: Tom Hardy, Cillian Murphy, Mark Rylance, Kenneth Branagh, Aneurin Barnard, Harry Styles, Jack Lowden, Fionn Whitehead, James D’Arcy, Kevin Guthrie, Elliott Tittensor
- Genere: Azione, Colore
- Durata: 120 minuti
- Produzione: USA, Gran Bretagna, Francia, 2017
- Distribuzione: Warner Bros Italia
- Data di uscita: 31 Agosto 2017
“Dunkirk” è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e si basa su fatti storici realmente accaduti: il film pone un’attenzione particolare all’Operazione Dynamo, conosciuta anche come ‘miracolo di Dunkerque‘, la nota evacuazione navale degli alleati per portare in salvo migliaia di persone, che ha avuto luogo nella primavera del 1940.
Centinaia di migliaia di truppe inglesi, belghe, canadesi e francesi si trovarono circondate e intrappolate sulla spiaggia di Dunkirk a causa dell’imminente arrivo delle forze tedesche. Dietro loro solo il mare e davanti una terrificante ondata di nemici pronti a fare una strage, in un contesto sempre più complicato e impossibile.
Una situazione terribile in cui l’unica via d’uscita sembrava il Canale della Manica: in attesa di aiuto la miriade di soldati si pose come unico obiettivo la propria sopravvivenza.
Dunkirk: la Seconda Guerra Mondiale raccontata da Nolan
Il visionario regista britannico Christopher Nolan ha scritto e diretto un film che abbraccia un genere per lui del tutto inedito: la narrazione storica e, in particolare, i tragici eventi delle prime fasi della seconda guerra mondiale.
Il cineasta ha deciso di raccontare i fatti accaduti durante l’evacuazione di Dunkerque ma da tre prospettive diverse e, infatti, ha dichiarato: “Il film sarà raccontato da tre punti di vista: l’aria (gli aerei), la terra (sulla spiaggia) e il mare (l’evacuazione via nave). Per i soldati coinvolti nel conflitto gli eventi si sono svolti in diverse situazioni temporali: sulla terra, alcuni militari sono rimasti bloccati sulla spiaggia per una settimana. In acqua gli eventi sono durati al massimo un giorno, e se stavi volando verso Dunkirk i velivoli potevano contare solo sul carburante necessario a un’ora di volo. Per unire queste differenti versioni della storia, bisognava mischiare gli strati temporali. Da qui deriva la struttura complessa, anche se la storia è molto semplice”.
Un cast corale sarà protagonista di questo colossal: Tom Hardy, l’irlandese Cillian Murphy che ha lavorato già con Christopher Nolan in altri film come “Inception” e “Il cavaliere oscuro”, il pluripremiato attore britannico Mark Rylance, Kenneth Branagh (“Thor”) e molti altri grandi nomi del cinema internazionale.