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Easy – Un viaggio facile facile

Recensione

Easy – Un viaggio facile facile – Recensione: un gioiellino carico di poesia per l’opera prima di Andrea Magnani

Easy - Un viaggio facile facile film

Con “Easy – Un viaggio facile facile” il regista Andrea Magnani, che della pellicola firma anche la sceneggiatura, ha realizzato un vero gioiellino, molto ben accolto dagli addetti ai lavori a Locarno.

Si tratta di un film carico di poesia, che strizza l’occhio alle opere del grande regista finlandese Aki Kaurismaki e in cui si ride molto.

La pellicola in realtà si potrebbe definire il road movie di un perdente e di una bara. Easy, ovvero il trentacinquenne Isidoro, deve portare in un paesino dell’Ucraina il povero Taras, caduto da un’impalcatura, per coprire le colpe del fratello cialtrone Filo, che gli affida l’ingrato compito, mettendolo alla guida di un carro funebre, di cui verrà derubato quasi subito.

Da questo prologo si sviluppa una sorta di viaggio interiore di un loser pieno di umanità.

Un ottimo interprete per un film ben fatto

Nicola Nocella è il solo e grande protagonista dell’opera. La sua fisicità debordante è alla base di tutto. L’attore è dovuto ingrassare per il ruolo e con il suo faccione buca lo schermo, dicendo complessivamente pochissime battute.

Del resto, Easy viaggia da solo per terre lontane senza parlare una parola delle lingue del posto non riuscendo così a comunicare in via verbale con nessuno. Eppure, nonostante questo, la narrazione funziona più che bene.

Tutto il film è retto in modo assolutamente straordinario dal suo interprete, che si esprime più con il corpo che con la voce. La sua postura e la sua respirazione cambiano gradualmente nel corso della narrazione. Per questo Nicola Nocella è stato insignito a Locarno del premio speciale Boccalino d’Oro a Meteors.

Dal camionista georgiano all’anziano sul carretto per finire alla figlia abbandonata di Taras è tutto un flusso di emozioni, che connette Easy a questa variegata umanità, che starebbe benissimo in un film del primo Kusturica.

Diventa un personaggio suo malgrado anche il povero morto, la cui bara non sarà mai abbandonata durante il viaggio. Tra tormente di neve e piogge torrenziali tra i due avverrà una sorta di simbiosi. Si potrebbe quasi dire che metaforicamente Easy deve liberarsi del suo passato, una zavorra pesante che si trascina dietro. Il suo correre verso il finale su una vecchia pista di go-kart è l’ultima tappa di una gara che lo vede vincitore assoluto.

Easy – Un viaggio facile facile: un film da amare

Easy - Un viaggio facile facile, Il protagonista

Easy – Un viaggio facile facile

Quella di Isidoro è una vicenda che ricorda molto da vicino quella raccontata dal film “Il responsabile delle risorse umane”, diretto da Eran Riklis e tratto da un romanzo di Abraham B. Yehoshua.

L’opera prima di Andrea Magnani, che vive tra l’Italia e gli Usa, potrebbe inoltre rievocare un western atipico, genere molto caro al regista.

C’è anche qualcosa di Fantozzi nel personaggio di Easy, che è un eroe nel suo loden distrutto e nella sua perseveranza nel cercare la famiglia del povero Taras. Perfetti tutti gli interpreti, soprattutto gli stravaganti personaggi locali che incontra sulla sua strada, uno più esilarante degli altri.

Molto in parte anche il fratello/Libero De Rienzo e la madre nevrotica/Barbara Bouchet.

Ottima la colonna sonora che enfatizza tutti i momenti più topici, di cui fa parte il pezzo cult trash di Albano e Romina “Felicità”, che rende più surreale che mai il film che già lo è di suo.

Giulia Sessich

Trama

  • Regia: Andrea Magnani
  • Cast: Nicola Nocella, Libero de Rienzo, Barbara Bouchet, Ostap Stupka, Veronika Shostak
  • Genere: Commedia, colore
  • Durata: 91 minuti
  • Produzione: Italia, Ucraina, 2016
  • Distribuzione: Tucker Film
  • Data di uscita: 31 agosto 2017

Easy - Un viaggio facile facile Locandina

Una commedia, certo, ma dai tratti malinconici; quella che ci propone il regista e sceneggiatore italiano Andrea Magnani con “Easy – Un viaggio facile facile”.

Il protagonista del racconto è Isidoro, un uomo di trentacinque anni conosciuto con il soprannome di Easy, molto solo e con un notevole problema di depressione e sovrappeso.

Easy aveva in ballo una promettente carriera di pilota di go-kart un tempo, ma da quando, a causa della malattia, ha iniziato a mettere su peso e ha smesso di entrane nell’abitacolo, ha dovuto abbandonare il giro e tornare a vivere a casa con la madre.

Tristemente assorto in più o meno convinte intenzioni suicide e partite solitarie davanti alla Playstation, Isidoro spende le sue giornate ingozzandosi di psicofarmaci e cibo spazzatura, credendo di aver ormai raggiunto il fondo; ma la svolta arriva in modo inaspettato e decisamente macabro quando suo fratello Filo – quello brillante e di successo della famiglia – gli chiede un favore per un lavoretto facile facile: trasportare le spoglie di Taras, uno sfortunato operaio morto per un incidente sul lavoro, dall’Italia ad un piccolo paesino in Ucraina.

Da qui inizia l’assurda avventura di Easy che, in un viaggio attraverso i Carpazi alla guida di un carro funebre, scoprirà la strada per ritrovare se stesso.

Easy – Un viaggio facile facile: la storia di un uomo che riprende in mano la sua vita

Malgrado si tratti di una commedia, “Easy – Un viaggio facile facile” è un film intriso di significati profondi che, nel suo substrato, nasconde messaggi e tematiche molto toccanti. Secondo lo stesso regista Magnani, la pellicola è il racconto del viaggio che un uomo deve affrontare per riprendere in mano le redini della propria vita, o per cambiarla completamente.

Gli affascinanti e bucolici paesaggi ucraini sono lo sfondo ideale per questa storia di ‘confini’: quello tra vita e morte, cultura orientale e occidentale; quelli reali, costruiti dagli uomini e quelli interiori, all’interno della propria persona e che Isidoro deve scoprire e imparare a superare.

Trailer

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