La storia del cinema è spesso costellata di incroci e opportunità perdute. Uno di questi episodi vede protagonista Elvis Presley e Barbra Streisand, due icone della musica e del grande schermo. L’attrice e cantante, all’apice della sua carriera, aveva offerto a Elvis un ruolo nel film “È nata una stella” del 1976. Tuttavia, le decisioni del manager di Presley, colonnello Tom Parker, segnarono il destino di questa collaborazione. Questo articolo esplorerà le intricacies di quel momento, rivelando come il rifiuto di Presley abbia influenzato non solo la sua carriera, ma anche la storia del film.
Il ruolo di Barbra Streisand e la proposta a Elvis
Barbra Streisand, con la sua presenza magnetica e il talento straordinario, stava cercando un co-protagonista per il suo film “È nata una stella“. In un gesto audace, decise di contattare direttamente Elvis Presley, riconoscendo l’importanza del suo carisma e della sua fama. Questa offerta sarebbe stata una svolta significativa nella carriera di Presley. Tuttavia, il sogno di Elvis di recitare al fianco della leggendaria artista si infranse rapidamente. Il colonnello Tom Parker, il suo manager storico, intervenne con fermezza, esprimendo preoccupazione per le dinamiche di potere sul set. “Oh, non sarà una cosa buona. Sarà lei a comandare, non tu. Il suo film, non il tuo,” avrebbe detto Parker, mettendo fine a qualsiasi possibilità di partecipazione di Presley.
Questo episodio è emblematico della difficile relazione tra Elvis e Parker, un manager che, sebbene avesse contribuito al successo del cantante, spesso sembrava limitare la sua creatività e le sue ambizioni. La proposta di Streisand, quindi, rimase solo un sogno irrealizzato, lasciando entrambi i protagonisti a riflettere su ciò che avrebbe potuto essere.
La frustrazione di Elvis e le sue ambizioni creative
Dopo il rifiuto del ruolo in “È nata una stella“, Elvis Presley si trovò ad affrontare una crescente frustrazione riguardo alle proposte cinematografiche che gli venivano presentate. Priscilla Presley, la vedova del re del rock and roll, ha raccontato come il suo ex marito cominciò a sentirsi insoddisfatto e limitato dai copioni che riceveva. Un episodio significativo avvenne quando Elvis, leggendo un copione, si sentì talmente frustrato da gettarlo in mezzo alla stanza. La sua volontà di esplorare ruoli più significativi e creativi era chiara, ma la sua relazione con il colonnello Parker complicava ulteriormente le sue ambizioni.
Priscilla ha osservato come “il colonnello lo voleva bene e viceversa, ma Elvis finì per superarlo.” Elvis desiderava di più: una crescita professionale che andasse oltre i confini stabiliti dal suo manager. La sua emotività e il suo talento smisurato si scontrarono con le limitazioni imposte da un mondo che non era pronto a vederlo in un ruolo più complesso e sfaccettato, come quello offerto da Streisand.
Il remake di “È nata una stella”: una storia senza fine
“È nata una stella” non è solo un film singolo, ma una saga di rielaborazioni che si sono susseguite negli anni. Il film del 1976, diretto da Frank Pierson, era già il secondo remake di un’opera che era stata portata sul grande schermo in precedenza. L’originale del 1937 vedeva protagonisti Janet Gaynor e Fredric March, seguito da una versione del 1954 con Judy Garland e James Mason, entrambi film che avevano lasciato un’impronta indelebile nella storia del cinema.
Il remake del 1976 ha consegnato a Barbra Streisand un Oscar per la miglior canzone originale, “Evergreen “, che ha confermato il suo talento artistico. La storia del film ha continuato a catturare l’immaginazione del pubblico e, nel 2018, ha visto un nuovo capitolo con la regia di Bradley Cooper e la partecipazione di Lady Gaga. L’inevitabile successivo interesse ha mostrato che l’eredità di “È nata una stella” prosegue, e il fatto che Elvis non abbia partecipato alla versione del 1976 resta un mistero dolente, un tassello mancante nella storia di un film che ha segnato intere generazioni.
In questo modo, il rifiuto di Elvis è diventato parte integrante della narrazione di una delle storie cinematografiche più affascinanti, dimostrando come le scelte nella vita e nella carriera possano influenzare in modo drammatico il corso della storia.