Recensione
Emoji: Accendi le emozioni – Recensione: Cosa succede all’interno di un telefono?
Pronti a essere catapultati nel mondo di “Emoji: Accendi le emozioni”? Un mondo dove tutte le emoji che utilizziamo sono costrette a mantenere la stessa espressione per poter essere efficienti al cento per cento? Tra tutte, Gene sente di essere diverso, lui è capace di poter esprimere tutte le emozioni che vuole anziché una sola. Intraprende così un viaggio alla ricerca di se stesso, cercando di capire cosa sia meglio per lui.
“Emoji: Accendi le emozioni” è un film davvero super divertente, adatto sia agli adulti che ai bambini. Come la maggior parte delle pellicole di questo genere, ci sono delle citazioni che possono cogliere i genitori che accompagnano i propri figli al cinema. Sin dalla prima scena viene mostrato quanto si è dipendenti dal cellulare, quest’apparecchio che ormai consente di poter fare tutto e grazie al quale la comunicazione tra esseri umani è stata semplificata di molto.
Nel corso della visione si segue il viaggio di Gene, che vuole a tutti i costi essere un ‘bha’ proprio come i suoi genitori e facendo il paragone con la vita reale è esattamente quello che succede a chiunque. Tutti si ostinano a mettersi in evidenza, con la speranza di ricevere delle attenzioni, anche da gente totalmente sconosciuta, senza poi rendersi conto di quanto possa essere importante mostrarsi per ciò che si è realmente.
Il viaggio nel mondo di “Emoji: Accendi le emozioni”
Certo si parla di emoji, sono solo delle faccine che si usano per poter cercare al meglio di comunicare il proprio stato d’animo quando si risponde a un messaggio, ma da come vengono trattati determinati topic durante tutta la storia si capisce che c’è di più.
Si può quasi fare il paragone con la propria vita: tutti hanno un telefono, tutti messaggiano costantemente con qualcuno e tutti usano le faccine per poter comunicare, un po’ come se fossero dei geroglifici.
Insomma, “Emoji: Accendi le emozioni” già a partire dal titolo cerca di comunicare un messaggio ben chiaro e definito che arriva dritto al cuore. Durante la visione i bambini saranno entusiasti per i mille colori che appaiono sullo schermo e per quanto i vari personaggi siano divertenti e combina guai, mentre agli adulti viene offerto qualcosa su cui riflettere: non tanto spegnere il cellulare (perché ormai ci si fa di tutto), ma non dimenticarsi mai di essere se stessi, senza alcuna paura dei pregiudizi.
Alessio Camperlingo
Trama
- Titolo originale: The Emoji Movie in 3D
- Regia: Anthony Leondis
- Cast: T.J. Miller, James Corden, Ilana Glazer, Steven Wright, Anna Faris, Sofía Vergara, Patrick Stewart, Jennifer Coolidge, Maya Rudolph, Jake T. Austin, Christina Aguilera
- Genere: Animazione, Colore
- Durata: 120 minuti
- Produzione: USA, 2017
- Distribuzione: Warner Bros
- Data di uscita: 28 settembre 2017
Emoji: all’interno di un mondo tutto nuovo
“Emoji: Accendi le emozioni”, è un film di animazione diretto da Anthony Leondis. Il suo approccio al mondo animato non è una novità: lo ricordiamo come regista di “Igor” (2008); questa volta con “Emoji: Accendi le emozioni” al fianco di Erik Siegele ne scrive anche la sceneggiatura.
Il regista ci porta in un mondo a noi molto caro ma in realtà del tutto sconosciuto, come quello che vive all’interno del nostro cellulare. Infatti, nell’App dei messaggi risulterebbe esserci nascosto Textopolis, una città abitata da sole emoji che non vedono l’ora di essere utilizzate.
Gene, un viaggio per essere normale
Gene, doppiato da T.J. Miller, è l’indiscusso protagonista del nuovissimo film di animazione “Emoji: Accendi le emozioni” il cui unico scopo è diventare ‘normale’, come le altre emoji. Come un vero eroe, affronta il viaggio che gli avrebbe cambiato l’esistenza con molta determinazione, non senza farsi aiutare però.
Al suo fianco ci saranno altre: il suo amico Hi-5 (il”batti il cinque” con la voce di James Corden), anche lui determinato nel portare a termine la missione, e l’emoticon ribelle programmatrice di computer e l’unica capace di rompere i codici Jailbreak (voce di Ilana Glazer).Il loro unico scopo è quindi di trovare il codice che risolverà il problema di ‘diversità’ del loro amico, compagno di ‘app-ventura’, attraverso le diverse applicazioni dello smartphone. A questo però si aggiunge anche la missione di salvare il loro intero mondo, dato che un male inaspettato e molto più grande ha minacciato il telefono.