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End Of Justice – Nessuno è innocente (2017)

Recensione

End of Justice – Nessuno è innocente – Recensione: la dura lotta  nell’arena dei tribunali

End of Justice

Roman è un avvocato penalista di Los Angeles, da anni lavora in tandem con un altro avvocato, cui lascia le luci della ribalta, cioè le aule dei tribunali; lui si è ritirato in volontario esilio nelle retrovie, negli archivi, dove studia e analizza tutti i casi e le sentenze del passato, per cercare sempre nuove vie legali per la difesa dei propri clienti.

End Of Justice – Nessuno è innocente (2017)

La routine di Roman subisce un duro colpo quando dalle circostanze è costretto a mettersi in gioco in prima persona, tornando ad affrontare la dura lotta che si svolge quotidianamente nell’arena dei tribunali. Il mondo reale è ormai molto diverso da quello che Roman aveva lasciato prima di rinchiudersi in una sorta di capsula del tempo, ben simboleggiata sia dallo studio legale, sia dall’appartamento dove vive, pieni di oggetti vintage e privi delle comodità elettroniche cui siamo ormai abituati e che diamo per scontate.

È passato forse troppo tempo, i suoi vestiti sono troppo larghi, i suoi occhiali troppo grandi e i suoi capelli troppo dritti sulla testa; il suo lento incedere per le strade della città degli Angeli, isolato da tutto e da tutti dalle cuffiette sempre piene di soul e funky e trascinando un voluminoso borsone, pieno dei suoi sogni e dalle illusioni, forse, di una vita intera, fanno apparire Roman come il sopravvissuto di un naufragio, paradigma di ciò di cui è stata vittima la società americana in particolare, e quella occidentale in generale, che da tempo ha dimenticato le appassionate lotte per i diritti civili degli anni Sessanta e Settanta per convertirsi all’ideale del profitto ad ogni costo.

End of Justice – Nessuno è innocente: l’assenza di solidarietà

End of Justice - Nessuno è innocente rece

Il regista Dan Gilrov aveva già affrontato il tema dell’uomo, nella sua opera prima “Lo Sciacallo” del 2014, che si pone volontariamente fuori dal “corretto” modo di vivere. Il filo conduttore delle due opere è l’ambientazione, una L.A. cupa, inospitale, priva di un centro e rappresentata come se fosse solamente periferia, non importa se di case popolari o di quartieri di lusso.

Ognuno è solo con i propri fantasmi e la solidarietà tra gli uomini, la giusta aspirazione a convivere in una società libera ed equa sembra appartenere a un remoto passato, riuscirà l’ultimo scudiero della tradizione (geniale il doppio senso, difficilmente traducibile in italiano, dell’Esquire del titolo originale del film, titolo ormai vuoto di significato di cui continua testardamente a fregiarsi il nostro) a passare indenne davanti alle sirene del profitto?

È quello che scoprirà chi si recherà in sala, ad ammirare un Denzel Washington in gran forma, giustamente candidato all’Oscar, capace di dare spessore e credibilità a un personaggio non facile, a tratti snervante nelle sue manie, ancorato a un passato ormai inevitabilmente trascorso e incapace di vivere il presente.

Un gran bel film che, accolto tiepidamente a Toronto lo scorso settembre, ha beneficiato di opportuni tagli in sede di montaggio, diventando una pellicola che tiene per due ore lo spettatore attento allo svolgimento della vicenda. Da ricordare le prove di Colin Farrel e Carmen Ejogo, che interpretano i due estremi del nuovo mondo di Roman, il successo sopra ogni cosa e la tutela dei diritti civili, i poli opposti da cui è alternativamente attratto e respinto.

Daniele Battistoni

 

Trama

 

  • Titolo originale: Roman J. Israel, Esq.
  • Regia: Dan Gilroy
  • Cast: Denzel Washington, Colin Farrell, Nazneen Contractor, Pej Vahdat, Brittany Ishibashi, Amanda Warren, Joseph David-Jones, Andrew Tinpo Lee, Cynthia Dallas, Niles Fitch, Carmen Ejogo, Shelley Hennig, Tony Plana, James Paxton
  • Genere: Thriller, colore
  • Durata: 122 minuti
  • Produzione: USA, 2017
  • Distribuzione: Warner Bros Italia
  • Data di uscita: 31 maggio 2018

End Of Justice – Nessuno è innocente - Locandina

“End Of Justice – Nessuno è innocente” ha per protagonista Roman J. Israel, un eccellente avvocato con grande esperienza. Lavorando in una piccola agenzia giuridica di Los Angeles, Roman ha passato molto tempo a cercare di creare una riforma del sistema giuridico, ma per raggiungere il successo, ha dovuto rinunciare alla possibilità di avere una famiglia e una vita normale.  Soltanto in questo modo poteva combattere per la giustizia e aiutare le persone.

Roman, oltre che ad essere un’eminenza grigia, un cervello dietro le quinte è anche il socio dell’agenzia in cui lavora. Quando il suo capo si ritrova sul letto dell’ospedale per un attacco di cuore, Roman è costretto ad assumere il pieno controllo dell’agenzia. Questo cambiamento permette al protagonista di scoprire tutti i segreti che il collega per anni ha cercato di nascondere, primo tra tutti che l’agenzia è sull’orlo del fallimento. In un attimo tutta la vita  di Roman crolla, e non gli resta altro che cercare un nuovo lavoro, ma è la possibilità di perdere la sua reputazione che lo spaventa maggiormente. Perciò, nonostante tutte le difficoltà, Roman J. Israel ha intenzione di combattere fino all’ultimo.

End Of Justice – Nessuno è innocente: l’accoglienza della critica

La pellicola è stata presentata al Toronto International Film Festival il 10 settembre 2017, ma a causa di una tiepida accoglienza il film è stato rimontato e abbreviato tagliandone alcune scene per rendere la narrazione più scorrevole. Successivamente “End Of Justice – Nessuno è innocente” è stato candidato a molteplici premi, tra cui il Premio Oscar per il Miglior Attore a Denzel Washington.

Trailer

Trailer in lingua originale:

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