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Escape Room (2019)

Recensione

Escape Room – Recensione: sadismo per gioco o per realtà

Escape Room recensione

Sei persone completamente diverse tra loro, anche se legate da un filo conduttore comune, si vedono recapitare un piccolo cubo misterioso e impenetrabile, che si rivelerà il biglietto d’ingresso per un gioco al massacro, al cui vincitore spetteranno 10.000 dollari.

Escape Room (2019)

Atmosfere rarefatte e visioni schiacciate, colori densi e melliflui dove il rosso fa da padrone, quadri filmici dalle prospettive forzate che, soprattutto nelle sequenze iniziali, ricordano quelle del capolavoro di Nolan “Inception“, come anche nella costruzione morale, dove i personaggi devono confrontarsi con le loro paure e chiudere i conti con realtà parallele che giocano con il mondo in un modo tale, fino ad appropriarsene del tutto.

Stanze sovrapposte dalla visione ribaltata che tentano di ispirare, senza riuscirci a pieno, in quanto non supportate da una trama adeguatamente strutturata e complessa. Una singola idea della mente umana qui non costruisce città come in “Inception” ma decostruisce se stessa in un gioco con la morte.

I paesaggi sono disparati: un lago ghiacciato all’aperto, una stanza che improvvisamente si trasforma in un forno con tanto di grill enormi ed un bar con il juke-box dal gusto retrò, tutte trappole dense di appeal che accompagnano un crescendo di tensione che tiene molto bene, purtroppo non per l’intera durata della pellicola, provocando un brusco calo di ritmo che rivela la fallacità di un mero entertainment trasposto sul grande schermo.

Citazioni disseminate ovunque, da “Saw” a “Final Destination”, legate a filo doppio a una sapiente costruzione delle scene, presentata al meglio da una sequenza d’apertura immersiva, accattivante e ben orchestrata, un vero e proprio gioiellino cinematografico. Peccato per la mancanza successiva di un’adeguata evoluzione narrativa, in particolar modo nella seconda parte del film e nel finale esasperato con l’occhio inutilmente rivolto ad un futuro in fieri.

Escape Room: il lato disumano della nostra umanità

Escape Room scena film

L’uomo è il peggior demone di se stesso, concetto ampliamente elaborato in qualsiasi tipo di pellicola, e anche se sa di avere una scelta non è in grado di elevarsi da questo concetto per riprendere il controllo di sè, ed una vita uguale e noiosa rappresenta la ragione per cercare nella sfida e nella paura la “chiave di volta” per un riscatto fuori dagli schemi, fino a portarlo al paradosso di chiudersi in una stanza, che è una vera gabbia, alla ricerca di una successiva mossa.

Questo determina il successo delle escape room, percorsi composti da cinque o sei stanze dove bisogna saper cercare gli indizi e risolvere gli enigmi per poter accedere all’ambiente seguente. Ma in questa pellicola, a differenza del gioco, non si procede in sicurezza e nessuno dei coinvolti ha la possibilità di interrompere la partita; qui ad essere in gioco è la vita stessa, la cui disgregazione, assieme alle dinamiche perverse messe in atto per preservarla, è osservata da folli innamorati della morte e nascosti dietro a centinaia di telecamere, viste come demoni dell’inconscio in uno spettacolo dall’energia magmatica.

É come diceva Mishima “il mondo di certo finirà in rovina, però prima che ciò avvenga per alcuni attimi si materializzeranno splendide movenze che in un altrettanto breve intervallo scompariranno”.

Chiaretta Migliani Cavina

Trama

  • Regia: Adam Robitel
  • Cast: Deborah Ann Woll, Tyler Labine, Taylor Russell, Logan Miller, Nik Dodani
  • Genere: Horror, colore
  • Durata: 100 minuti
  • Produzione: USA, 2019
  • Distribuzione: Warner Bros Italia
  • Data di uscita: 14 Marzo 2019

Escape Room locandina“Escape Room” è un horror-thriller che trae ispirazione dalle Escape Room, fenomeno ludico diventato in breve tempo una vera e propria moda. Sei ragazzi vengono invitati a partecipare ad una semplice Escape Room in cui si possono vincere 10.000$ al termine della sfida. Ma una volta entrati, si rileva essere una sfida letale, quando si accorgono che le stanze hanno vere e proprie trappole mortali e stare al suo interno non sarà più così divertente.

Escape Room, arriva l’horror ispirato dal fenomeno mondiale

“Escape Room” è un film che trae chiaramente la sua ispirazione dall’omonimo gioco di logica dal vivo, che negli ultimi anni sta spopolando e si sta diffondendo in tutto il mondo: il gioco consiste nel chiudere i suoi partecipanti in una stanza e fare in modo che loro riescano a trovare il modo per uscire da lì, risolvendo rompicapo e indovinelli nel minor tempo possibile. Per poter completare con successo il gioco infatti, i partecipanti devono organizzare la fuga entro un limite di tempo prestabilito, solitamente di 60 minuti.

Il film è una pellicola a basso budget diretta da Adam Robitel, al suo terzo lungometraggio dopo aver diretto “The Taking of Deborah Logan” nel 2014 e “Insidious – L’ultima chiave” nel 2018. Lo stesso è stato anche sceneggiatore di “Paranormal Activity – Dimensione fantasma” ultimo capitolo della saga.

“Escape Room” cerca di mescolare un’atmosfera claustrofobica e da film horror vicino al filone “torture porn” (come “Saw” o “Hostel”) a un’ ambientazione ludica che cerchi di riportare alla mente dello spettatore un contesto a lui familiare come quello del celebre gioco di logica.

Trailer

Escape Room: trailer ufficiale italiano

 

 

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