Recensione
Escobar – Il fascino del male – Recensione: amare Pablo, odiare Escobar
Notorius Pictures riporta in scena nuovamente la vita di Pablo Escobar, scegliendo un punto di vista ancora inedito per emergere dalle altre produzioni, televisive e cinematografiche (“Narcos” e “Barry Seal”, per citarne soltanto un paio tra le più recenti), che hanno trattato la stessa terribile pagina di storia. Il film è infatti basato sul best seller di Virginia Vallejo “Loving Pablo, Hating Escobar”, e concentra la sua attenzione sul rapporto tra Escobar e la giornalista, che è stata a lungo sua amante ed alla fine ha deciso di collaborare con la giustizia, favorendo la cattura del narcotrafficante.
Escobar – Il fascino del male: fascino ed orrore, la dualità del male
Uno dei maggiori pregi di “Escobar – Il fascino del male” è quello di non fare sconti. A differenza di molte serie televisive e film, basati sulle vite di criminali, che ne romanzano le avventure rendendoli, in fondo, delle ‘amichevoli canaglie’, questo film presenta le azioni dei personaggi per quello che sono, senza nascondere l’orrore della loro violenza.
All’inizio, quando Virginia Vallejo (Penelope Cruz) conosce Escobar, attraverso i suoi occhi vediamo il ‘Robin Hood paisà’ del quale lei si infatua, e per un attimo potrebbe anche sembrare che il film voglia tessere le lodi del narcotrafficante. Ben presto, però, assieme a Virginia, anche lo spettatore diventa consapevole della mostruosità che Pablo nasconde dietro la sua facciata di bonaria filantropia.
Perfino il personaggio di Virginia, che fa da guida per lo spettatore, intervenendo come voce narrante, è ritratta anche nelle sue debolezze e ambizioni, nelle sue profonde ed umane contraddizioni. Il film ci permette di capire il suo punto di vista senza cercare al contempo di renderla simpatica a tutti i costi, anzi, al contrario, rischiando anche di farla risultare disprezzabile per alcune delle azioni che compie, spinta dalla paura delle costanti minacce di morte. Disprezzabile ma al contempo comprensibile vista la sua situazione.
“Escobar – Il fascino del male” mantiene questo difficile equilibrio, divenendo, forse, a volte eccessivamente documentaristico, a volte bonario nei confronti dei suoi protagonisti per poi ricordarsi all’improvviso di ribaltare la frittata e mostrarci anche i loro lati peggiori. In definitiva, tirandone le somme, riesce abbastanza bene a mostrarci sia l’umanità che il lato mostruoso di un personaggio dalla storia così ingombrante, che sarebbe stato facile, al contrario, portare allo status di mito.
Escobar – Il fascino del male: il grande ippopotamo
“L’animale preferito di Pablo Escobar è l’ippopotamo”, ha asserito in un’intervista Javier Bardem, che ha basato proprio sulla fisicità di questo animale la sua interpretazione. Lo dimostra la trasformazione fisica alla quale ha dovuto sottoporsi per il ruolo, ma soprattutto la sua presenza scenica. Bardem rappresenta Escobar come un uomo che cammina lentamente. Si muove placido. Parla in maniera calma e pacata. Non sembra feroce, eppure l’ippopotamo è uno degli animali più brutali di tutta l’Africa. E lo è anche il Pablo Escobar interpretato da Javier Bardem. Passa da una calma apparente a degli scatti di violenza improvvisi e terrificanti, ricordando agli spettatori, senza dare preavvisi, di quanto spietato possa essere. Il suo Escobar è efficace proprio perché il mostro arriva inaspettato, esplodendo all’improvviso, proprio quando i suoi interlocutori stanno abbassando la guardia, sottovalutandolo. Ed in questo, Bardem è perfetto.
Nicola De Santis
Trama
- Titolo originale: Escobar
- Regia: Fernando León de Aranoa
- Cast: Penélope Cruz, Javier Bardem, Peter Sarsgaard, David Ojalvo, Julieth Restrepo, David Valencia, Joavany Alvarez
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 123 minuti, colore
- Produzione: Spagna, Bulgaria, 2017
- Distribuzione: Notorious Pictures
- Data di uscita: 19 aprile 2018
“Escobar – Il fascino del male” segue le vicende che hanno portato al potere il narcotrafficante colombiano, Pablo Escobar. La pellicola, presentata Fuori Concorso alla Mostra di Venezia 2017, è diretta da Fernando Leòn de Aranoa che, nel 2005, aveva scritto e diretto “Princesas”, candidato a nove Premi Goya.
Il film è l’adattamento dell’omonimo romanzo scritto dalla giornalista colombiana Virginia Vallejo, che ebbe una relazione con Escobar e che lo fece catturare dalla Dea dopo essere stata lasciata. Il famigerato criminale è interpretato dall’attore Premio Oscar Javier Bardem, mentre l’attrice Premio Oscar Penélope Cruz interpreta Virginia Vallejo.
In particolare, la narrazione si sofferma sugli anni più importanti che hanno segnato la carriera da criminale di Pablo Escobar – famoso Re della Cocaina, criminale più ricco di tutta la storia dei narcotrafficanti – e gli eventi susseguitisi alla sua ascesa al potere fino ad arrivare alla cattura, avvenuta il 2 dicembre 1993.
Escobar – Il fascino del male: un criminale amato e temuto
É stato stimato che il patrimonio di Pablo Escobar, solo nei primi anni Novanta, ammontasse a oltre trenta miliardi di dollari. Pablo Escobar aveva un atteggiamento da moderno Robin Hood per potersi guadagnare il favore della popolazione in cambio della fedeltà, in modo tale da non far conoscere niente di sé alla polizia.
Escobar ci teneva tanto ad essere temuto quanto amato, questo suo desiderio fu la sua rovina. Fu denunciato, infatti, proprio dalla sua amante, Virginia, che decise di collaborare con le forze dell’ordine.
Le memorie della giornalista colombiana sono diventate un best-seller sia in Colombia che negli Stati Uniti d’America, tanto da garantirne la trasposizione cinematografica con il coinvolgimento di due stelle di Hollywood.
Trailer
https://www.youtube.com/watch?v=qNIzR1oL4kE
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