La pellicola drammatica dal titolo “Etere” del regista polacco Krzysztof Zanussi è stata presentata nella seconda giornata della 13esima edizione della Festa del Cinema di Roma. Presente durante la conferenza Zanussi e parte del cast.
Etere: il regista polacco Krzysztof Zanussi e il suo ultimo film
In “Etere” c’è tutta la visione complessa del cineasta vincitore del Leone d’Oro a Venezia nel 1984, Krzysztof Zanussi. Il lungometraggio è una rilettura del mito di Faust visto con gli occhi della scienziato che usa la sua conoscenza non a fini etici. Lo fa evidentemente il protagonista di “Etere” che, pur non credendo all’esistenza dell’anima, vende la sua al Diavolo. Zanussi l’autore, che prima di diventare regista ha studiato fisica e filosofia ha parlato in un ottimo italiano e spiegato alla stampa che mai come ora è necessario rimettere in discussione il rapporto tra scienza e metafisica. Per questo il mito di Faust è assolutamente necessario.
Krzysztof Zanussi ha raccontato di credere all’esistenza del male come a quella dell’anima, ne è la prova “La banalità del male” in cui viviamo. Il suo film “Etere” parte dal suo vissuto di scienziato in tempi lontani. Eppure, la scienza adesso ha sconfinato per lui pericolosamente fuori dai suoi stessi confini.
L’etere libera l’anima dalla paura e dal dolore come il medico protagonista della pellicola libera la bestia che è nell’uomo di ogni tempo.
A chi ha fatto notare a Zanussi che il tema del suo film potrebbe essere fuori moda, il regista ha risposto con dotte citazioni di Einstein, che invoca in alcune sue lettere la spiritualità. Il mondo in cui viviamo, è senza “Mistero”, parola che per il cineasta ha una significato molto particolare. La scienza, ha continuato, se asservita al potere, tradisce i suoi nobili fini, ed è quello che accade al medico, che a suo modo può anche essere considerato geniale, discende sempre più negli inferi, diventando di fatto un cattivo maestro.
La conferenza si è conclusa con l’intervento leggero del giovane attore Ostap Vakulyuk che nell’opera interpreta il pupillo del medico. Lui si è presentato con simpatia alla stampa confessando di fare per la prima volta una intervista in inglese. Gli è stato chiesto come sono per lui i giovani rispetto al personaggio che ha incarnato in “Etere”. Il giovane divagando un pò ha dichiarato che si auspicherebbe che tutti i ragazzi della sua generazioni fossero aperti come è lui nel film, ovvero pronti ad affrontare tutti i tipi di esperienze e a cogliere tutti i punti di vista possibili. Il giovane attore ha concluso il suo intervento, poi, dichiarandosi entusiasta di aver potuto lavorare con un mostro sacro come Zanussi.
Ivana Faranda
19/10/2018