Trama
- Regia: Sandrine Bonnaire
- Cast: Marianne Faithfull, Mick Jagger, Damon Albarn, Anselm Kiefer
- Genere: Documentario
- Durata: 61 minuti
- Produzione: Francia, 2017
- Distribuzione: I Wonder Pictures
- Data di uscita: n/d
“Faithfull”, documentario diretto da Sandrine Bonnaire, al suo debutto come regista, è, come suggerisce il titolo stesso, improntato sulla vita di Marianne Faithfull, celebre compagna di Mick Jagger.
Faithfull: il ritratto di una donna straordinaria
Se la Marianne Faithfull di oggi è indirizzata verso la musica pop, negli anni della cosiddetta ‘Swinging London’, al contrario, era graffiante e ‘dannata’, come ogni anima rock che si rispetti.
Fu notata, inizialmente, dal manager dei Rolling Stones, che vide maschilisticamente in lei la possibilità di ‘arricchire’ la band da lui seguita con la sua ‘prestanza’ estetica. Marianne all’epoca aveva solo 17 anni, ma non era una sprovveduta. Figlia di Eva Erisso, ex ballerina austriaca che era solita esibirsi alla corte di Brecht e Weill, e di Robert Glynn Faithfull, maggiore dell’esercito inglese e professore di letteratura italiana, crebbe in un ambiente raffinato e artistico, e fu proprio grazie a questo che iniziò così presto la sua carriera musicale.
Inizialmente si esibì in varie coffeehouses prediligendo la musica folk, una volta attirata l’attenzione di Andrew Loog Oldham (manager dei Rolling Stones), entrò a far parte della loro crew, sfornando singoli intramontabili come “As Tears Go By” (scritta e composta da Jagger, Richards, e lo stesso Oldham).
Faithfull: un animo indomabilmente rock
Dal ’66 in poi, dopo aver divorziato dal suo primo marito, iniziò a fare uso di marijuana e a frequentare Mick Jagger; quando la loro relazione venne resa pubblica, la coppia di fatto diventò un’icona nel panorama della Swinging London.
Sebbene la coppia, musicalmente parlando, s’influenzò vicendevolmente in modo assai positivo, fu un periodo emotivamente devastante per Faithfull, la droga – e non quella ‘leggera’ – divenne, infatti, parte effettiva della sua vita; ebbe addirittura un aborto e perse l’affidamento del primo figlio, fatto che la spinse a tentare il suicidio.
La sua relazione con Jagger giunse alla fine nel ’70; diventò eroinomane, anoressica, tentò nuovamente il suicidio.
Cominciò a ‘riprendersi’ verso la fine degli anni ’70, e scrisse canzoni blues colme di tristezza; la sua immagine non era più la stessa: da angelo dalla voce melodiosa, si trasformò in un animo rock e oscuro. Persino la sua voce era cambiata: roca, profonda, a causa dell’alcol e delle droghe.
“Faithfull” è il ritratto di una donna straordinaria che ha fatto della sofferenza il suo fascino. Una donna che ha viaggiato moltissimo, incontrato grandi personalità della sua epoca, e vissuto sulla sua pelle alcuni degli anni più intensi della storia musicale britannica e mondiale.