Biografia
Attrice statunitense, vincitrice del Premio Oscar alla migliore attrice nel 1977 grazie alla sua travolgente interpretazione in “Quinto potere”, tutta la bellezza e la bravura di Faye Dunaway nella biografia presentata da eco del cinema.
Faye Dunaway, una sensuale gangster anni ‘30
(Bascom, 14 gennaio 1941)
Dorothy Faye Dunaway nasce a Bascom, in Florida, il 14 gennaio del 1941, ma cresce in posti diversi, dovendo la sua famiglia spostare spesso il proprio domicilio per seguire il padre, un militare dell’esercito degli Stati Uniti, nelle diverse basi in cui veniva assegnato. Frequenta le scuole in Texas, Arkansas, Utah, Germania, per poi andare all’Università della Florida dove vince una borsa di studio per le arti drammatiche. All’Università delle belle arti di Boston studia recitazione alla facoltà di arte drammatica ed inizia a fare le sue prime esperienze a teatro.
L’intensa attività teatrale
Si trasferisce a New York per lavorare al Lincoln Center Repertory Theater e frequentare l’Actor’s Studio, affermandosi subito a teatro in “After the fall”, diretta dal suo maestro Elia Kazan. Nel 1961 ha la fortuna di dover sostituire l’attrice che doveva interpretare la figlia di Tommaso Moro in “A Man For All Seasons – Un uomo per tutte le stagioni” di Robert Bolt, facendo così il suo esordio a Broadway e rimanendo in cartellone fino al 1963. Inizia un’intensa attività teatrale che la porta al ruolo da protagonista in una produzione off-Broadway “Hogan’s Goat”, grazie alla quale le si aprono le porte del cinema con: “Cominciò per gioco” di Eliott Silverstein, film d’esordio del 1966 ed “E venne la notte” di Otto Preminger del 1967.
Sempre nel 1967 recita a fianco di Warren Beatty in “Gangster Story” di Arthur Penn, film ispirato alla storia di Bonnie e Clyde, ottenendo una nomination all’Oscar come Miglior Attrice Protagonista, che la proietta nell’olimpo delle star del cinema internazionale, ottenendo fra l’altro anche il David di Donatello come Miglior Attrice Straniera. La sua bravura, accompagnata da una bellezza ed un fascino discreti, mai volgari, la rendono popolarissima, un’icona per gli anni Sessanta ed il decennio successivo, impegnata sul set a ritmo incessante.
Le pellicole degli anni ’70
Nel 1968 gira ben tre pellicole: “Il capitano di lungo…sorso” di John Frankenheimer; “Il caso Thomas Crown” di Norman Jewison, accanto ad uno strepitoso Steve McQueen (di questo film è stato fatto un remake nel 1999 “Gioco a due” da John Mctiernan, visibile ma imparagonabile all’originale, con Rene Russo e Pierce Brosnam, dove la Dunaway è presente per un cameo), e l’italiano “Amanti” di Vittorio De Sica, sul cui set conosce Marcello Mastroianni con il quale ha una breve relazione. Ritornata ad Hollywood recita con Kirk Douglas ne “Il compromesso” del 1969 di Elia Kazan e “Mannequin – Frammenti di una donna” di Jerry Schatzberg del 1970.
Ma il 1970 è anche l’anno del capolavoro di Arthur Penn “Piccolo grande uomo”, dove l’attrice lavora a fianco di un Dustin Hoffman in stato di grazia che porta sullo schermo un’interpretazione memorabile. Seguono nel 1971 due film meno incisivi: “Unico indizio: una sciarpa gialla” di René Clément e “Doc” di Frank Perry. Nel 1973 lavora per Stanley Kramer in “I duri di Oklahoma” e nel 1974 ne “I tre moschettieri” di Richard Lester, con cui girerà anche un sequel “Milady – I quattro moschettieri” nell’anno successivo.
Il “Quinto potere” di Faye Dunaway
Il 1974 è anche l’anno di “L’inferno di cristallo” di Irwin Allen e John Guillermin, la prima grande produzione che dà inizio ad un genere definito “catastrofico” che vede all’opera un cast d’eccezione, la Dunaway è infatti accompagnata da Paul Newman, Steve McQueen, William Holden, Fred Astaire, Robert Wagner e Jennifer Jones. Sempre in questo anno è accanto a Jack Nicholson in “Chinatown”, film avvincente dalla sceneggiatura originalissima, una delle migliori pellicole di Roman Polanski, per la cui interpretazione ottiene la nomination ai Golden Globes ed all’Oscar come Migliore Attrice. È del 1975 il thriller “I tre giorni del condor” di Sydney Pollack con Robert Redford.
L’anno successivo rappresenta per l’attrice l’anno del trionfo: è diretta da Sidney Lumet in “Quinto potere”, pellicola che tratta il tema scottante delle manipolazioni e degli abusi da parte dei media, peraltro ancora attuale. Il film ottiene un successo planetario ed una pioggia di riconoscimenti, l’attrice viene premiata agli Oscar, ai Golden Globes, ai David di Donatello, e nel 2000 la pellicola viene scelta per la preservazione nel registro nazionale dei film della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Per la Dunaway successivamente diventa difficile raggiungere nuovamente livelli interpretativi così elevati, dati sempre dalla fusione di sceneggiatura, interpretazione dei colleghi, regia, collaborazione sul set che, generando un’alchimia speciale, rendono alcune pellicole uniche come questa.
La stella di Hollywood
L’attività dell’attrice prosegue alacremente tra cinema e tv, ma lontana dalle performance del passato, anche perché non sempre le vengono proposte parti particolarmente interessanti. Ricordiamo: “La nave dei dannati” di Stuart Rosenberg del 1976, “Gli occhi di Laura Mars” del 1978 di Irvin Kershner; “Il campione” del 1979 di Franco Zeffirelli; “Prova d’innocenza” del 1985 di Desmond Davis; “In una notte di chiaro di luna” del 1989 di Lina Wertmuller. Di ben altro spessore “Arizona Dream” del 1992 di Emir Kusturika, dove duetta con Johnny Depp e Jerry Lewis. Nel 1995 la troviamo con Marlon Brando in “Don Juan De Marco maestro d’amore” di Jeremy Leven. Poi partercipa a “Insoliti criminali” (1996) di Kevin Spacey; “L’ultimo appello” (1996) di James Foley con Gene Hackman; “Gioco a due” (1999) con Pierce Brosnan e “Giovanna D’Arco” (1999) di Luc Besson con Milla Jovovich e Dustin Hoffman.
Negli ultimi anni partecipa come guest star a molte serie tv tra cui “CSI: Scena del crimine” (2006) e “Grey’s Anatomy” (2009). Tra le ultime pellicole: “La rabbia” di Louis Nero del 2007, con Franco Nero, la cui vicenda si svolge attorno alla crisi del cinema italiano, il drammatico “Midnight Bayou” del 2009 di Ralph Hemecker.
La Dunaway è stata sposata dal 1974 al 1979 con Peter Wolf e dal 1983 al 1987 con Terry O’Neil, con cui ha avuto un figlio, e può vantare una stella sulla Hollywood Walk of Fame.
Maria Grazia Bosu
Filmografia
Faye Dunaway Filmografia – Cinema
- Seaway: acque difficili, (Serie TV 1 episodio) (1965)
- Le cause dell’avvocato O’Brien, (Serie TV 1 episodio) (1966)
- E venne la notte, regia di Otto Preminger (1967)
- Cominciò per gioco…, regia di Elliot Silverstein (1967)
- Gangster Story, regia di Arthur Penn (1967)
- Il caso Thomas Crown, regia di Norman Jewison (1968)
- Amanti, regia di Vittorio De Sica (1968)
- Il capitano di lungo… sorso, regia di John Frankenheimer (1969)
- Il compromesso, regia di Elia Kazan (1969)
- Mannequin – Frammenti di una donna, regia di Jerry Schatzberg (1970)
- Il piccolo grande uomo, regia di Arthur Penn (1970)
- Doc, regia di Frank Perry (1971)
- Unico indizio: una sciarpa gialla, regia di René Clément (1971)
- I duri di Oklahoma, regia di Stanley Kramer (1973)
- I tre moschettieri, regia di Richard Lester (1973)
- Chinatown, regia di Roman Polański (1974)
- L’inferno di cristallo, regia di John Guillermin (1974)
- Milady – I quattro moschettieri, regia di Richard Lester (1974)
- I tre giorni del condor, regia di Sydney Pollack (1975)
- La nave dei dannati, regia di Stuart Rosenberg (1976)
- Quinto potere, regia di Sidney Lumet (1976)
- Occhi di Laura Mars, regia di Irvin Kershner (1978)
- Il campione, regia di Franco Zeffirelli (1979)
- Delitti inutili, regia di Brian G. Hutton (1980)
- Mammina cara, regia di Frank Perry (1981)
- Evita Peron, regia di Marvin J. Chomsky, (Film TV) (1981)
- L’avventuriera perversa, regia di Michael Winner (1983)
- Prova d’innocenza, regia di Desmond Davis (1984)
- Supergirl – La ragazza d’acciaio, regia di Jeannot Szwarc (1984)
- Cristoforo Colombo, (Miniserie TV) (1985)
- Agata Christie: 13 a tavola, regia di Lou Antonio, (Film TV) (1985)
- La signora di Beverly Hills, regia di Harvey Hart, (Film TV) (1986)
- Casanova, regia di Simon Langton, (Film TV) (1987)
- Barfly – Moscone da bar, regia di Barbet Schroeder (1987)
- Bruciante segreto, regia di Andrew Birkin (1988)
- La partita, regia di Carlo Vanzina (1988)
- Aspetta primavera, Bandini, regia di Dominique Deruddere (1989)
- In una notte di chiaro di luna, regia di Lina Wertmüller (1989)
- La straniera, regia di Joan Tewkesbury, (Film TV) (1989)
- Silhouette, regia di Carl Schenkel, (Film TV) (1990)
- Il racconto dell’ancella, regia di Volker Schlöndorff (1990)
- Indagine allo specchio, regia di Amos Kollek (1992)
- Il valzer del pesce freccia, regia di Emir Kusturica (1993)
- Maledetta ambizione, regia di Tom Holland (1993)
- Colombo, (Serie TV 1 episodio) (1993)
- Don Juan DeMarco – Maestro d’amore, regia di Jeremy Leven (1995)
- A Family Divided, regia di Donald Wrye, (Film TV) (1995)
- Una madre coraggiosa, regia di Tim Hunter, (Film TV) (1996)
- L’orgoglio di un figlio, regia di Ross Kagan Marks (1996)
- Dunston – Licenza di ridere, regia di Ken Kwapis (1996)
- Insoliti criminali, regia di Kevin Spacey (1996)
- L’ultimo appello, regia di James Foley (1996)
- Gia – Una donna oltre ogni limite, regia di Michael Cristofer, (Film TV) (1998)
- Lo specchio del destino, (Miniserie TV) (1998)
- Jack lo squartatore, regia di William Tannen (1999)
- Gioco a due, regia di John McTiernan (1999)
- Giovanna d’Arco, regia di Luc Besson (1999)
- The Yards, regia di James Gray (2000)
- Tutte le donne del presidente, regia di Ron Lagomarsino, (Film TV) (2000)
- Il tocco di un angelo, (Serie TV 2 episodi) (2001)
- Changing Hearts, regia di Martin Guigui (2002)
- Le regole dell’attrazione, regia di Roger Avary (2002)
- Alias, (Serie TV 3 episodi) (2002-2003)
- Il ritorno dei dinosauri, regia di Julian Jarrold, (Film TV) (2004)
- CSI – Scena del crimine, (Serie TV 1 episodio) (2006)
- Pandemic – Il virus della marea, regia di Armand Mastroianni, (Film TV) (2007)
- Say it in Russian, regia di Jeff Celentano (2007)
- La rabbia, regia di Louis Nero (2008)
- Flick, regia di David Howard (2008)
- Caroline & The Magic Stone, regia di Jowita Gondek (2009)
- The Seduction of Dr. Fugazzi, regia di October Kingsley (2009)
- Balladyna, regia di Dariusz Zawislak (2009)
- 21 and a Wake-Up, regia di Chris McIntyre (2009)
- Grey’s Anatomy, (Serie TV 1 episodio) (2009)
- Nora Roberts – La palude della morte, regia di Ralph Hemecker, (Film TV) (2009)
- Earth Ring, regia di Scott Billups, (Cortometraggio) (2010)
- Vite parallele, regia di Neill Fearnley, (Film TV) (2010)
Faye Dunaway Filmografia – Regista
- The Yellow Bird, (Cortometraggio) (2001)