Al Festival di Cannes 2017 troviamo tre film italiani in lizza a La Quinzaine des Réalisateurs, una selezione parallela a quella ufficiale.
Festival di Cannes 2017: i titoli proposti alla Quinzaine da Rai Cinema
Rai Cinema ha portato a Cannes tre titoli: “L’intrusa”, “Cuori Puri” e “A Ciambra”. Tre lavori molto diversi e variegati per quanto riguarda l’aspetto tematico, ma al contempo uniti dal filo narrativo sottostante; i tre racconti sono storie che mescolano la vita quotidiana a qualcosa di più, che va oltre la normale conduzione dell’esistenza. C’è la mafia, sorvolata per mostrare l’ostilità che genera nella gente con cui convive; c’è la religione e il sesso, il connubio che forse non potrà mai trovare un punto di unione né d’incontro; infine, un’infanzia negata in una comunità che partorisce neonati che diventano giovani uomini, senza passare per l’ingenuità e la purezza puerile.
Festival di Cannes 2017: quando la camorra bussa in uno dei pochi angoli di pace napoletani
“L’intrusa” di Leonardo Di Costanzo, regista di Ischia che ha esordito nel 2012 con “L’intervallo”, porta sullo schermo le dinamiche del volontariato in una città come Napoli, martoriata da una pessima nomea che la precede. I luoghi del film non sono il Vomero o i quartieri della Bella Napoli, ma le periferie, là dove il disagio è visibile e costante. È qui che è nato un centro d’accoglienza, “La Masseria”, creato e gestito da una donna del Nord, Giovanna, in aiuto alle fasce meno protette, i bambini. Qui i piccoli vengono portati dalle proprie madri per evitare di cadere in mano ad organizzazioni mafiose e nella condizione di scugnizzi.
La comunità che si è venuta a radunare intorno a La Masseria ha una forte stabilità, che inizia ad avere delle crepe quando si presenta nel centro in cerca di rifugio una donna, un’intrusa. È la moglie di un camorrista. Il suo arrivo desterà scalpore e di certo la mugliera non sarà vista di buon occhio da tutti coloro che hanno cercato negli anni e continuano a cercare un modo per fuggire alla mafia.
Nonostante la tematica “L’intrusa” non è l’ennesimo film sulla mafia, non la pone come protagonista indiscussa, anzi la lascia in un angolo, raccontando, invece, la vita di chi è costretto a viverci quotidianamente insieme.
Festival di Cannes 2017: la prima volta, la sessualità, il desiderio in un in/scontro con la devozione
“Cuori Puri” è una storia d’amore tra Stefano e Agnese e segna l’esordio alla regia di Roberto De Paolis. Una lovestory che sembra far eco all’antico proverbio “gli opposti si attraggono”. Stefano e Agnese sono questi opposti, non solo nel temperamento e nei gusti, ma anche nella provenienza da due mondi agli estremi: lei è una ragazza a modo, molto devota che vive in un ambiente familiare duro, castigato e religioso; lui, sette anni più grande di lei, è un venticinquenne che si trascina sulle spalle un passato difficile e lavora come custode di un parcheggio all’interno di un centro commerciale. Tra i due nasce un forte sentimento amorosa, che porta di conseguenza alla crescita di un desiderio carnale dell’uno per l’altra. Peccato che Agnese stia per compiere un voto di castità fino al matrimonio, rinuncerà ai suoi ideali? La sua sarà totalmente inaspettata.
“Al centro del film c’è il tema della verginità: da una parte quella del corpo, illusione infantile di purezza e di perfezione e dall’altra quella del territorio, metafora di barriere e muri che si alzano a protezione dell’identità. I cuori puri del film, Stefano e Agnese, sono incapaci di tendere al mistero e al rischio della diversità”, ha dichiarato il regista. Nel cast diversi attori noti del nostro panorama cinematografico: Selene Caramazza, Simone Liberati, Barbora Bobulova, Stefano Fresi, Edoardo Pesce.
Festival di Cannes 2017: l’infanzia mai vissuta in Ciambra
“A Ciambra” è un film del 2014 del regista italo-americano Jonas Carpignano. Il titolo non sarà nuovo ai calabresi o a chi si ritrova spesso in quel di Reggio; Ciambra è una comunità rom stanziale di Gioia Tauro in Calabria. Il protagonista della storia è proprio un giovane rom, Pio Amato, che nonostante le apparenze e la giovane età, dentro è un uomo con il asuo carico di esperienze. Pio è cresciuto tra inganni, truffe e ruberie, io menù che offre la vita di strada ai giovani come lui e che sembra a senso unico, senza vie d’uscita o mura da scavalcare. Una notte, però, a seguito di uno dei suoi traffici illeciti una serie di eventi lo porterà verso un cambiamento, un premio che lo consacrerà ad adulto, sebbene il ragazzo non abbia mai avuto un’infanzia.
I protagonisti del film non sono attori professionisti, ma persone che interpretano se stesse. Carpignano ha raccontato degli attuali abitanti della Ciambra senza finzioni, ponendo loro stessi davanti l’obiettivo della macchina da presa.
Erika Micheli
21/04/2017