Un mercoledì 24 maggio molto ricco in questa 70esima edizione del Festival di Cannes: due film in Concorso di grande spessore, “L’inganno” dell’apprezzata Sofia Coppola e “Rodin” di Jacques Doillon, seguiti da una varietà di pellicole in programmazione, provenienti da diversi angoli del mondo, a cui si aggiunge la proiezione di quattro classici del cinema, tra cui spiccano anche i nomi di due registi italiani.
Due film in Concorso ambientati in un lontano passato
Il Grand Théâtre Lumière ospita mercoledì 24 Maggio due film in Concorso molto attesi. La regista statunitense Sofia Coppola presenta alla giuria di Cannes 2017 un adattamento del romanzo “A Painted Devil” (1966) di Thomas P. Cullinan nonché rifacimento de “La notte brava del soldato Jonathan” (1971) di Don Siegel.
“L’inganno” è una pellicola drammatica che, ancora un volta, esplora i misteri dell’universo femminile: una storia ambientata negli anni della Guerra Civile attraversata da tensione psicologica, ossessione ed erotismo con tre protagoniste d’eccezione: Nicole Kidman, Kirsten Dunst e Elle Fanning che, all’interno di un collegio, concentrano le loro attenzioni verso un soldato ferito, di cui si prendono cura, interpretato dall’irlandese Colin Farrell.
Debutta in casa, invece, il francese Jacques Doillon con il suo “Rodin”, biopic con Vincent Lindon che racconta la vita dello scultore Auguste Rodin ma, soprattutto, la sua intensa storia d’amore con Camille Claudel, un legame speciale e profondo che influenza i lavori di entrambi gli artisti. Nella stessa giornata concorrono alla Palma d’Oro due film profondamente diversi che, però, sono immersi in atmosfere di un passato piuttosto comune che si configura con la seconda metà dell’800: un tuffo in un’altra epoca per il secondo mercoledì del Festival.
Cannes 2017: domina la suspense nella categoria Un Certain Regard
Durante la mattinata viene proiettato nella Salle Debussy il lavoro del regista argentino intitolato “La Cordillera”, in cui si vede l’attore Ricardo Darín nei panni di un immaginario presidente dell’Argentina (Hernán Blanco), Christian Slater ed Elena Anaya. Segue il russo “Closeness”, opera prima del giovane esordiente Kantemir Balagov che narra la vicenda di Ilana e della sua famiglia ebraica a Nalchik, nella parte nord del Caucaso.
Le trame sono invase dalla suspense e, in modi differenti, sono due pellicole drammatiche avvolte nell’ignoto: un capo di Stato deve riuscire a risolvere un problema personale che potrebbe mettere a rischio la sua vita pubblica e privata mentre dall’altra parte una ragazza ventiquattrenne, insieme ai suoi genitori, deve trovare il modo di pagare un riscatto per liberare suo fratello David e la sua futura sposa senza avvertire la polizia.
Le proiezioni speciali e quella di mezzanotte
Due le proiezioni speciali previste per il 24 Maggio: il film d’animazione francese “Zombillenium”, su un particolare parco divertimenti popolato da vere creature mostruose, e il radicalmente diverso “Demons in Paradise”, primo lavoro e documentario di Jude Ratman girato nella sua terra nativa, lo Sri Lanka. Il regista ha scelto di ritornare nel suo Paese, dopo molti anni di assenza, per testimoniare le conseguenze e i segni lasciati dalla guerra civile da cui è miracolosamente riuscito a scappare 26 anni prima.
Al Grand Théâtre Lumière si cambia totalmente genere con la proiezione di mezzanotte, “The Merciless”, action movie del sud-coreano Byun Sung-Hyun ambientato in una prigione in cui un detenuto decide di ribellarsi alla supremazia e al comando esercitati da un pericoloso criminale.
Festival di Cannes 2017: quattro grandi classici
Come di consueto, Cannes ama ricordare i capolavori che hanno sfilato sulla Croissette e che hanno fatto la storia del cinema. Nell’ottavo appuntamento del festival la Salle Buñuel mostrerà ben quattro film per la sezione Cannes Classic: “Blow-Up”, il lungometraggio del grande regista italiano Michelangelo Antonioni vincitore della Palma d’Oro nel 1967; l’israeliano “Matzor”, diretto dal nostrano Gilberto Tofano presente a Cannes nel 1969 e considerato uno dei migliori film stranieri dagli Academy che comunque lo avevano escluso dal proprio concorso.
Al 1946 risale il terzo classico in programmazione, “Operazione Apfelkern”, un documentario drammatico di René Clément che, mostrando il volto della Resistenza francese, si è guadagnato all’epoca il Premio Speciale della Giuria al festival. A chiudere il gruppo di questi piccoli gioielli è “Ho incontrato anche zingari felici”, dramma jugoslavo anch’esso vincitore del Grand Prix durante la ventesima edizione, risalente al 1967.
Festival di Cannes 2017: leggi qui il programma completo
Ludovica Attenni