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Festival di Cannes 2017: una giornata dedicata a Clint Eastwood

Ieri è stata una grande giornata per il cinema mondiale; il Festival di Cannes 2017 ha avuto come protagonista il regista, attore e produttore cinematografico Clint Eastwood.

Festival di Cannes 2017: Clint Eastwood parla della sua carriera

Clint Eastwood Pensieroso

Una domenica davvero eccezionale, quella appena trascorsa al festival di Cannes 2017, che ha visto protagonista il famosissimo regista Clint Eastwood – vincitore di numerosi premi Oscar come Miglior regista e attore per film quali “Gli Spietati” (1993) e Million Dollar Baby (2005) – che per l’occasione ha presentato la sua Master Class davanti ad un grande pubblico di giornalisti, colleghi e critici.

Molti si aspettavano che l’artista avrebbe preso l’argomento ‘politica’ e che avrebbe parlato per lo meno del Presidente Donald Trump, ma Eastwood ha seppellito le domande ed ha esordito dicendo che preferiva spendere il suo tempo discutendo di Cinema, piuttosto che di altri argomenti.

Clint, già presidente della giuria nel 1994, è arrivato a Cannes quattro giorni fa e nella giornata di sabato 20 maggio, ha presenziato al Teatro Debussy assieme alla sua copia restaurata di “Unforgiven”.

Domenica scorsa ha inaugurato la sua presenza al settantesimo anno dell’evento, con un dibattito tenuto in compagnia dello stimato critico americano Kenneth Turan nella Sala Buñuel, in cui ha regalato al pubblico momenti memorabili, parlando liberamente dei suoi lavori passati e commentando i film degli inizi. Per esempio, riguardo “Dirty Harry”, in cui interpretò il ruolo del protagonista, il regista ha affermato che si trattava di una pellicola politicamente scorretta in un periodo in cui si cercava di ristabilire una grande correttezza politica e che, probabilmente, stiamo perdendo il nostro senso dell’umorismo.

I racconti sono stati accompagnati da alcune ovazioni entusiaste da parte dei partecipanti.

Festival di Cannes 2017: Clint Eastwood e i racconti d’infanzia

Il noto attore e regista si è lasciato andare anche ad alcuni ricordi d’infanzia – trascorsa durante il periodo della grande depressione, ma, malgrado tutto, piuttosto serenamente – in cui, già da piccolissimo, poteva vantare un grande amore per il cinema, in modo particolare per il genere western e i suoi idoli erano Gary Cooper, James Stewart, John Wayne, a cui si è sempre ispirato.

Per quanto riguarda la gestione del set, l’artista ha dichiarato che è sua premura mettere a proprio agio gli attori che lavorano con lui, anche quelli alla prima esperienza, in modo che si abbia un clima dinamico e positivo fino alla fine delle riprese.
Clint Eastwood ha concluso che il mestiere del regista, è un mestiere completamente emotivo che segue l’istinto. Il film è una forma d’arte emotiva, non intellettuale.

Ilaria Romito

22/05/2017

Festival di Cannes 2017: una giornata dedicata a Clint Eastwood

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