La programmazione della seconda giornata del Festival di Venezia 2017 è davvero ricchissima. Ben 18 le proiezioni previste, tra cui tre film in Concorso: “The Shape of Water” di Guillermo del Toro, “First Reformed” di Paul Schrader e “L’insulte” di Ziad Doueiri. Numerosi i corti proposti per la sezione Orizzonti.
Tre i film in Concorso della seconda giornata del Festival di Venezia 2017
La seconda giornata di Venezia 74 vanta tre nuove proiezioni di Film in Concorso. Il primo è “First Reformed” del regista e sceneggiatore di punta della Nuova Hollywood Paul Shrader, proiettato in Sala Grande alle 17.00. La storia è quella di una comunità di fedeli, che scopre come la chiesa che li accoglie nasconda inconfessabili segreti. Nel cast due attori che ultimamente si sono distinti grazie a scelte di ruoli interessanti, collocati sovente al di fuori del blasonato universo hollywoodiano, Ethan Hawke e Amanda Seyfried.
La seconda pellicola in Concorso presentata alle 19.30 in Sala Grande è “The Shape of Water” di Guillermo del Toro. Il film, con Sally Hawkings e Michael Shannon, è una storia d’amore soprannaturale ambientata negli Stati Uniti durante i primi anni della Guerra Fredda. Protagonista è Elise, la custode di una casa in cui è nascosto un misterioso uomo anfibio, con il quale instaurerà una relazione sentimentale. Già a partire dalla trama si vede l’originalità della pellicola, per un regista come Guillermo del Toro che ha saputo mostrare in innumerevoli occasioni la sua personalissima firma artistica.
Il terzo film della seconda giornata di Venezia 74, previsto per le 22.15 in Sala Grande, è “L’insulte“, del regista libanese Ziad Douieri. Nel film un banale incidente tra vicini di casa diventa in breve tempo una disputa che vede coinvolti interessi politici di rilevanza nazionale. Toni, cristiano libanese, annaffia le piante sul suo balcone e fa scolare accidentalmente l’acqua sulla testa di Yasser, palestinese e caposquadra del cantiere situato proprio in prossimità del palazzo di Toni. Scoppia una violenta disputa in cui Yasser insulta Toni che, ferito nella dignità, decide di denunciarlo. Si apre così una lunga disputa processuale in cui il confronto assume dimensioni nazionali, un lungo processo tra cristiani e palestinesi libanesi. Douieri è noto soprattutto per “West Beyrouth”, scoperto alla Quinzaine des réalisateurs al Festival di Cannes del 1998. Il regista ha anche partecipato al Sundance e al Toronto Film Festival, rispettivamente nel 2005 con “Lila dit ça” e nel 2012 con “The Attack”. Prima di passare alla regia, Ziad Douieri è stato l’assistente cameramen di Quentin Tarantino per i film “Le iene”, “Pulp Fiction” e “Jackie Brown”.
Festival di Venezia 2017: tra i Fuori Concorso due documentari firmati dai maestri Gianni Amelio e William Friedkin, mentre il Fuori Concorso – Fiction è “Zama” di Lucrecia Martel
I documentari Fuori Concorso del 31 agosto a Venezia 74 sono il cortometraggio “Casa d’altri”, presentato come Evento Speciale – Fuori Concorso, e “The Devil and Father Amorth” per la sezione Fuori Concorso – Non Fiction. La regia è quella di due mostri sacri del cinema, Gianni Amelio e William Friedkin.
Con “Casa d’altri“, cortometraggio di 15 minuti, Gianni Amelio ci porta ad Amatrice dopo il terremoto del 24 agosto 2016, con un documentario che svela le conseguenze civili del sisma, fotografando lo sforzo di un popolo che con grande dignità e orgoglio vuole lasciarsi alle spalle la tragedia e ripartire per ritrovare un’identità ferita.
William Friedkin torna a parlare di esorcismi dopo il film capolavoro “L’esorcista”, che nel 1973 gli ha fatto guadagnare un posto di rilievo nella storia del cinema horror. In “The Devil and Father Amorth” il regista filma l’attività dell’esorcista forse più famoso d’Italia, Padre Gabriele Amorth (morto nel settembre 2016) intento ad esorcizzare una donna italiana.
L’altro Fuori Concorso della giornata è il film storico di Lucrecia Martel “Zama”, in cui si racconta di un ufficiale della corona spagnola in attesa di trasferirsi a Buenos Aires. Il film è una co-produzione tra moltissimi Paesi – Argentina, Spagna, Francia, Paesi Bassi e USA – ed ha visto tra i principali produttori il regista Pedro Almodóvar. A causa della presenza di Almodóvar nella giuria di Cannes 70, Zama non ha potuto partecipare al Festival francese, ma verrà proiettato a Venezia in Sala Grande alle ore 14.30.
Festival di Venezia 2017: l’erba del vicino è sempre più verde
Il 31 agosto aprono le prime proiezioni della sezione Orizzonti di Venezia 74. Due i lungometraggi, “Espèces menacées” di Gilles Bourdos e “Undir Trénu” (Under the Tree) di Hafsteinn Gunnar Sigurðsson.
La sezione Orizzonti della seconda giornata del Festival di Venezia 2017 è inaugurata da “Undir trénu” (Under The Tree), co-produzione nord-europea tra Islanda, Polonia, Danimarca e Germania. Cambiano le latitudini ma i vicini sul piede di guerra sono sempre lì: dopo “L’insulte” di Douieri, nella giornata del 31 agosto a Venezia 74 anche l’islandese Hafsteinn Gunnar Sigurðsson ci conduce tra le aspre liti tra vicini di casa, stavolta scoppiate non a causa dell’acqua caduta dal balcone, bensì da un albero che proietta la propria ombra sul ponte dei dirimpettai, rischiando di compromettere la tranquillità di una famiglia già provata da drammi interni.
Drammi familiari presenti anche nella seconda pellicola della sezione Orizzonti proiettata il 31 agosto: in “Espèces menacées” il regista e sceneggiatore francese Gilles Bourdos ci mostra una coppia di sposi apparentemente felice, composta da una donna incinta e un uomo stralunato, fino a quando i genitori di lei scoprono una verità sul loro rapporto che rimette tutto in discussione.
Ricchissima la sezione Orizzonti Cortometraggi della seconda giornata del Festival di Venezia 2017
Moltissimi (ben 14) i corti presenti nella sezione Orizzonti, proiettati tutti durante la seconda giornata di Venezia 74: tre i corti italiani – Adriano Valerio con “Mon amour, mon ami”, Salvatore Mereu con “Futuro prossimo” (Fuori Concorso) e Alessandra Pescetta con “L’ombra della sposa” – cui si aggiungono altri sei registi europei: i greci Efthimis Kosemund Sanidis con “Astrometal” e Yorgos Zois con 8th Continent (Fuori Concorso), il cipriota Myrsini Aristidou con “Aria”, il lituano Laurynas Bareisa con “By The Pool”, i belgi Gabriel Sanson e Clyde Gates con “Himinn Opinn”, la francese Céline Devaux con “Gros chagrin”.
Gli altri corti in Concorso di Orizzonti sono della malesiana Amanda Nell Eu con “Lagi senang jaga sekandang lembu” (It’s easier to raise cattle), degli australiani Michael Leonard e Jamie Helmer con “The Knife Salesman”, poi il colombiano Juan Sebastian Mesa Bedoya con “Tierra Mojada”, il brasiliano João Paulo Miranda María con “Meninas Formicida” e il thailandese Sorayos Prapapan con “Awasarn sound man” (Death of the Sound Man).
Festival di Venezia 2017: La Settimana della Critica, tutta al femminile, si apre con “Pin Cushion”
La sezione parallela della Mostra di Venezia 2017, la Settimana della Critica, viene inaugurata il 31 agosto con il film “Pin Cushion” della regista Deborah Haywood (Regno Unito). Il programma della sezione è tutto al femminile, con sei registe donne e quattro colleghi maschi. “Pin Cushion” racconta una storia gotica, in cui centrale è l’affetto che lega madre e figlia, Lyn e Iona, che si trasferiscono in una nuova città. Qui Iona si fa delle nuove amiche ma la madre, sentendosi esclusa, escogita un diabolico piano per riavere la figlia tutta per sé.
Ancora due donne dirigono le due Proiezioni Speciali della sezione Giornate degli Autori: Anne Riitta Ciccone firma “I’m – Infinita come lo spazio”, mentre di Wilma Labate è il documentario “Raccontare Venezia”. Il regista canadese Kim Nguyen partecipa invece alla sezione Giornate degli autori con “Eye on Juliet”, storia d’amore vista attraverso l’occhio di un piccolo drone.
Un’altra donna firma la pellicola della sezione Biennale College: è Alena Lodkina, che si presenta con il film drammatico Strange Colors, in cui la protagonista intraprende un lungo viaggio per ricongiungersi con il proprio padre malato.
Festival di Venezia 2017: “Il cavaliere elettrico” omaggia Jane Fonda e Robert Redford; la crisi dei migranti ne “L’ordine delle cose” di Andrea Segre
In attesa della consegna del Leone d’oro alla carriera per Jane Fonda e Robert Redford (prevista il 1 settembre) il 31 agosto si è deciso di presentare uno dei quattro film interpretati dalla coppia, “Il cavaliere elettrico” del 1979. Il film, diretto da Sydney Pollack, verrà proiettato in versione originale con sottotitoli italiani in Sala Volpi alle 17.30 (Proiezioni speciali).
La seconda delle Proiezioni Speciali è “L’ordine delle cose” di Andrea Segre, in cui il regista si confronta con un interrogativo universale: tentare di cambiare gli squilibri inaccettabili della società o salvaguardare egoisticamente i propri privilegi? La vicenda è quella di un poliziotto italiano, che entra in contatto con una donna somala in un centro di migranti in Libia.
Per la sezione Venezia Classici verranno proiettati i film “Il deserto rosso” (1964) di Michelangelo Antonioni e “Incontri ravvicinati del terzo tipo”(1977) di Stephen Spielberg.
Per consultare il programma completo si veda a questo link il sito internet del Festival di Venezia 2017 , mentre a questo indirizzo è possibile consultare la sezione Giornate degli Autori.
Marta Maiorano