Recensione
Figli – Recensione: la veridicità del surrealismo
A prima vista, “Figli” può sembrare una semplice commedia su una coppia in crisi, soffocata dagli obblighi e le fatiche che comporta la nascita di un secondo figlio. In effetti sarebbe semplice realizzare un film del genere, senza particolari pretese, interessato solo a far ridere di una situazione familiare a molti.
“Figli”, però, non si accontenta di questo. Sin dalla scena iniziale in cui Sara, interpretata magistralmente da una Paola Cortellesi con lo sguardo perso di una madre insonne, si butta dalla finestra per non dover affrontare l’ennesimo litigio col marito la pellicola effettua una vera e propria dichiarazione di intenti. L’umorismo che la pervade, infatti, è l’umorismo dell’assurdo, del surreale, ed è tanto più efficace quanto più si avvicina alla realtà.
In una sequenza su sfondo completamente bianco, perfetto per comunicare un senso di astrazione e alienazione, la voce fuoricampo della Cortellesi narra con voce da documentarista di tutte le tipologie di genitori, coinvolgendo immediatamente lo spettatore in un gioco di identificazione e ammiccamenti.
Questo gioco è come uno specchio deformante, uno di quelli che si possono trovare in un parco dei divertimenti. Lo specchio prende spaccati della vita quotidiana di ognuno, li rielabora attraverso il filtro della comicità geniale di Mattia Torre, e li restituisce al mittente completamente distorti, ma senza malizia. Le varie tipologie di genitori e le loro tribolazioni vengono messe alla berlina con gentilezza, come a voler dire “siamo tutti sulla stessa barca”.
Figli: genitori alla deriva
Non a caso, una delle metafore del film (accanto alla fantastica gag ricorrente della finestra) è proprio quella della barca, più nello specifico il Titanic. Il celebre transatlantico affondato rappresenta la relazione tra Sara e Nicola, sempre più vicina al punto di rottura, ma allo stesso tempo il focus si allarga e diventa chiaro che ciò che sta davvero affondando è l’Italia.
L’iceberg, in questo caso, non è l’arrivo di un secondo figlio, ma l’aperta ostilità delle generazioni precedenti. Una delle scene più forti di “Figli”, dove i toni comici si mischiano a quelli tragici di un appello disperato, è quella del confronto tra Sara e sua madre. Con una lucidità e una franchezza sconcertanti, vengono a galla il rancore di una generazione a cui non è restato più nulla dopo gli sprechi del boom economico e l’egoismo di chi, consapevole di tutto questo, non allenta la presa su un paese che sembra incapace di rimettersi in moto.
La drammaticità del momento è smorzata sapientemente, senza però far finta che non ci sia. La rabbia espressa dalla Cortellesi brucia lo schermo stesso, sia quando si scontra con sua madre che quando la pellicola pone l’accento sulle disparità domestiche tra lei e il marito.
Emerge, attraverso tutto il film, un viscerale bisogno di comunicare qualcosa, reso ancora più evidente dalla consapevolezza che questa sia un’opera postuma di Torre, con un Giuseppe Bonito più che all’altezza alla regia. Non si tratta di un messaggio prescrittivo, dogmatico, ma semplicemente di una nuova consapevolezza, resa più efficace da un’ironia straordinaria.
Gaia Sicolo
Trama
- Regia: Giuseppe Bonito
- Cast: Valerio Mastandrea, Paola Cortellesi, Stefano Fresi, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Andrea Sartoretti, Massimo De Lorenzo, Gianfelice Imparato
- Genere: Commedia, colore
- Durata: n/d
- Produzione: Italia, 2020
- Distribuzione: Vision Distribution
- Data di uscita: 23 gennaio 2020
Giuseppe Bonito porta al cinema “Figli”, una commedia all’insegna delle tematiche familiari scritta da Mattia Torre.
Figli: l’arrivo dell’imprevedibile
“Figli” segue la vicenda di due protagonisti, Sara e Nicola, interpretati rispettivamente dai talentuosi Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea. La coppia è sposata da anni e condivide un’unione felice, all’apparenza priva di qualsiasi tensione: i coniugi infatti si amano molto e, oltre ad apprezzare la reciproca compagnia, riescono a bilanciare una piccolissima figlia di sei anni con le proprie carriere di successo già avviate.
Questo idillio domestico viene però completamente stravolto dalla nascita del secondo figlio, che porta con sé fattori inaspettati pronti a gettare nel caos e nella confusione la vita dei poveri Sara e Nicola. Riuscirà la loro unione a uscirne indenne, o il loro legame si rivelerà non abbastanza forte da sopportare le avversità?
Cast e produzione
Giuseppe Bonito, cineasta dai gusti e carriera alquanto eclettici, è maggiormente conosciuto grazie al suo lavoro all’interno della celebre serie televisiva “Boris” (2007-2010) e alla pellicola drammatica “Pulce non c’è” (2012), suo esordio sul grande schermo incentrato sulla storia di una bambina autistica.
“Figli” sfoggia un cast costellato di veterani nostrani, a cominciare dai due interpreti principali, Paola Cortellesi (“Ma cosa ci dice il cervello”, 2019; “Come un gatto in tangenziale”, 2018) e Valerio Mastandrea (“Il grande salto”, 2019; “Domani è un altro giorno”, 2019).
Accanto a questi due assi della comicità romana recitano altri importanti attori come Stefano Fresi (“Il nome della rosa”, 2019); Paolo Calabresi (“Appena un minuto”, 2019); Andrea Sartoretti (“A Tor Bella Monaca non piove mai”, 2019).