Per questa festa della donna i film in uscita sono ben 5: il dramma struggente “La luce sugli oceani“, le due storie vere “Il diritto di contare” e “Bleed – Più forte del destino“, l’horror “Autopsy” e il documentario “Strane straniere”.
L’importanza della parità dei diritti nonostante sesso ed etnia in “Il diritto di contare” e “Strane straniere”
Ne “Il diritto di contare“, uno dei titoli più importanti tra i film in uscita di oggi, viene portata sullo schermo la storia vera di tre donne afro-americane, la matematica Katherine Johnson (Taraji P. Henson), l’ingegnera Mary Jackson (Janelle Monáe) e la responsabile del settore IBM Dorothy Vaughn (Octavia Spencer), che lavorarono nel campus aereospaziale della NASA a Langley, Virginia negli anni Sessanta: un decennio notoriamente pieno di tumulti, di lotte contro la segregazione raziale, di omicidi illustri come quelli di JFK e Martin Luther King, e soprattutto nel pieno della Guerra Fredda, di cui la corsa allo spazio non era che l’ennesima dimostrazione. In questo scenario il film racconta le ambizioni, la rassegnazione, le delusioni e i sogni di queste tre geniali donne, che vivranno una riscossa grazie al loro talento, alle loro capacità e all’ardente desiderio di riscatto dal razzismo e dal sessismo.
Anche in “Strane straniere” le protagoniste sono figure femminili, nella fattispecie cinque donne straniere (Ana, Ljuba, Radi, Sihem e Sonia) arrivate in Italia da più o meno lontano per le più disparate motivazioni, come la ricerca di lavoro, l’amore, il caso o la semplice curiosità, e accomunate dall’essere state in grado, grazie al sacrificio, al coraggio e alla determinazione, di dar vita a una propria attività, reinventandosi e riuscendo ad integrarsi in una nuova e diversa realtà.
Entrambi i film insomma mostrano tutta la potenza delle donne contro le discriminazioni, da quelle per il colore della pelle, passando per quelle legate alla nazionalità, fino ad arrivare a quelle misogine che vorrebbero rendere una colpa il solo essere donna.
Due facce diverse del film drammatico: “Bleed – Più forte del destino” e “La luce sugli oceani”
Tra i film in uscita due pellicole drammatiche.
“Bleed – Più forte del destino” racconta la storia vera di Vincenzo Pazienza (Miles Teller), pugile italo-americano campione nelle categorie dei pesi leggeri, pesi superleggeri e pesi superwelter che, a seguito di un terribile incidente automobilistico, si ritrova con due vertebre rotte e un’altra lussata, rimanendo quasi paralizzato e ritrovandosi costretto ad utilizzare un esoscheletro simile ad un collare fissato direttamente sulle ossa del cranio. Questo sembrerebbe essere il punto di non ritorno per la sua vita, e di conseguenza anche per la sua carriera, ma ‘The Pazmanian Devil’ (questo il suo soprannome sul ring) non intende arrendersi, e con ostinata determinazione inizia, con il suo allenatore Rooney, un difficile allenamento nel seminterrato di casa, sollevando pesi e rifiutando anestetici quando le sofferenze sono atroci, in cerca del riscatto che solo il ritorno sul ring può dargli.
“La luce sugli oceani” invece è tratto dall’omonimo romanzo di debutto dello scrittore M.L. Stedman, e narra di Isabel e Tom Sherbourne (Alicia Vikander e Michael Fassbender), coppia che vive un’esistenza tranquilla subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale su una piccola isola australiana tra l’oceano Indiano e l’oceano Australe, dove Tom fa il guardiano del faro. Gli sposi, che non riescono ad avere figli, un giorno trovano una bambina abbandonata portata dal mare, e decidono di adottarla trovando la soluzione al loro problema. Non molto tempo dopo però si presenta a loro Hannah Roennfeldt (Rachel Weisz), che sostiene di essere la madre della bambina, sconvolgendo i due.
Entrambe le pellicole rientrano quindi nel genere drammatico, ma mentre il primo è una storia di ritorno alla vita e di riscossa, un biopic su un boxeur (argomento che potrebbe quasi avere un genere a se stante), il secondo è un classico dramma quasi d’altri tempi, delicato e che parte da un presupposto che sprizza tragicità.
Tra i film in uscita un horror che dalla scienza approda al soprannaturale: Autopsy
“Autopsy” è un film horror che parte da dei presupposti non propriamente canonici: come può risultare inquietante una storia che parte da un’autopsia? Perchè il presupposto è proprio questo: a un padre e un figlio, rispettivamente coroner e assistente come tecnico medico (Brian Cox e Emile Hirsch) viene chiesto allo sceriffo della loro piccola cittadina di scoprire le cause della morte di una misteriosa ragazza entro il mattino successivo. Alla giovane donna viene dato il nome d’ufficio Jane Doe e si procede: durante la procedura però troppe cose non tornano: il sangue copioso, le fratture senza traumi, e nel giro di poco nello studio dei due cominceranno a verificarsi eventi inspiegabili e terrificanti. La paura insomma non sarà un problema per chi deciderà di vederlo.
Vi lasciamo infine con la playlist dei trailer dei film in uscita dall’8 marzo:
Giovanni Picano
08/03/2017