Recensione
“Fiore” di Claudio Giovanesi è uno dei tre film italiani che quest’anno hanno preso parte alla 69/a edizione del Festival di Cannes. Selezionato alla “Quizaine des Realisateur”, quello del regista è un racconto personale, coinvolgente venato di tenerezza e coraggio.
Fiore- Recensione: una storia dolceamara, un racconto interrotto dalla ricerca della felicità
Claudio Giovannesi torna a raccontarci le vicende degli adolescenti di borgata, spesso costretti in periferie che non offrono loro opportunità e che mostrano l’illegalità come l’unica via d’uscita. Tornano i temi già affrontati in “Alì ha gli occhi azzurri”, il medesimo ritmo, lo stesso stile per una storia completamente differente. Il cambiamento più evidente è quello della fotografia: pulita e luminosa, che contrasta con il grigiore degli ambienti in cui si svolgono le scene.
Daphne è una giovane ragazza minorenne che passa le sue giornate sotto la metro e nei sobborghi, in attesa di mettere a punto qualche furto. Sorpresa a rubare cellulari, viene incriminata per rapina e, dato che non è la prima volta, portata all’interno del carcere minorile di Roma. In prigione Daphne si innamora di Josh, anche lui giovane rapinatore. In luogo dove l’amore tra due detenuti non è consentito, attraverso furtive conversazioni dietro le sbarre e sguardi da una cella all’altra, i due stringono un legame profondo, in grado di infrangere ogni barriera e legge.
“Fiore” è un melodramma privo di pathos: la spigolosità dei personaggi, la durezza del contesto e la drammaticità della realtà, impediscono alla pellicola di scadere nel banale di una storia d’amore tra adolescenti. Grazie a questi elementi, Giovannesi riesce a descrivere con leggerezza uno spaccato della realtà, spesso ignorato. Fiore è un film irrequieto, coinvolgente, capace di portare lo spettatore al limite senza mai farglielo superare. Una pellicola che lascia dietro di sé un sapore dolce amaro e la promessa di una ricerca di felicità.
Claudio Giovannesi sta indubbiamente mettendo a punto una propria idea di cinema, fatta di una poetica personalissima che lascia il segno in tutte le sue opere. Il film è una denuncia contro una società composta più da limiti che da opportunità, ma è anche un’inno alla giovinezza e alla ricerca di una comprensione che, spesso, risiede dove meno ce lo aspettiamo.
Angelica Tranelli
Trama
- Regia: Claudio Giovannesi
- Cast: Valerio Mastandrea, Daphne Scoccia, Josciua Algeri, Gessica Giulianelli, Klea Marku
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 105 minuti
- Produzione: Italia, Francia, 2016
- Distribuzione: Bim Distribuzione
- Data uscita: 1 giugno 2016
“Fiore”, in Concorso per il 69° Festival di Cannes, è un film di Claudio Giovannesi, regista dell’acclamata pellicola “Alì ha gli occhi azzurri”.
“Fiore” è il racconto d’amore di una ragazza adolescente che riesce a far valere la forza del suo sentimento. La protagonista Daphne (Daphne Scoccia), detenuta per rapina in un carcere minorile, si innamora di Josh (Valerio Mastandrea), un giovane rapinatore. Il loro amore vive di sguardi ricambiati attraverso le sbarre e di lettere clandestine, poiché in carcere gli uomini e le donne non si possono incontrare e l’amore è vietato.
“Fiore” racconta una storia vissuta nella soffocante vita del carcere che non solo priva di libertà, ma anche e soprattutto di amore e di passione.
Trailer