La città di Firenze si prepara ad accogliere dal 27 novembre al 1 dicembre il Florence Queer Festival, un evento di rilevanza internazionale dedicato alla celebrazione e alla valorizzazione della cinematografia LGBTQIA+. La manifestazione, organizzata dall’associazione Ireos, offre un programma ricco di proiezioni di film, documentari, cortometraggi e incontri che affrontano tematiche queer attraverso una lente di diversità e inclusione. In questi cinque giorni, il festival si propone di dare voce e visibilità a storie che esplorano l’identità, le esperienze e le sfide della comunità LGBTQIA+, rendendolo un appuntamento imperdibile per cinefili e attivisti.
Proiezioni e ospiti d’eccezione
Il Florence Queer Festival si distingue non solo per la qualità delle opere presentate, ma anche per la presenza di ospiti di spicco nel panorama culturale e artistico. Tra i film in programma, spicca “Io non sono nessuno”, presentato dall’autrice Geraldine Ottier, che narra la vita dell’attivista Mariasilvia Spolato, pioniera nel coming out in Italia. Altro punto saliente del festival è il film “Baldiga – Unlocked Heart” del regista Markus Stein, che ci porta negli anni ’80 della Berlino Ovest, un periodo segnato dall’emergere dell’AIDS e dalla lotta per la visibilità e i diritti LGBTQIA+. Anche il documentario “5 nanomoli” di Elisa Mereghetti e Marco Mensa è nell’agenda del festival, raccontando la storia di Valentina Petrillo, prima atleta paraolimpica transgender italiana. I 23 film presentati sono un riflesso della molteplicità delle esperienze queer, offrendo così una rappresentazione ampia e articolata della comunità.
Apertura e chiusura del festival: due sguardi sull’AIDS
La cerimonia di apertura del festival avrà luogo il 27 novembre, con la prima nazionale di “Vivre, mourir, renaître” di Gaël Morel. Questo film affronta temi di amore, gioventù e crisi dell’AIDS, rappresentando un triangolo amoroso in balia di eventi devastanti. L’introduzione sarà affidata a Daphne Bohemien, attivista e performer, che parlerà della visibilità trans e dei temi dell’HIV, stimolando una riflessione profonda sull’autodeterminazione e la lotta contro lo stigma. La chiusura dell’evento, programmata per il 1 dicembre, sarà segnata dalla proiezione di “Baldiga – Unlocked Heart”, un’opera che va oltre la semplice narrazione visiva per offrire uno spaccato della vita di Jürgen Baldiga, una figura centrale nella fotografia queer, che ha utilizzato la sua arte per denunciare e combattere la stigmatizzazione degli stili di vita gay.
Sezione competitiva: lungometraggi in gara
Il festival propone un’interessante selezione di lungometraggi in competizione, tra cui spicca “Housekeeping for Beginners” di Goran Stolevski, un’intensa esplorazione delle dinamiche familiari sotto una luce queer. “Power Alley” di Lillah Halla racconta la storia di Sofia, una giovane atleta che deve affrontare una gravidanza indesiderata, mentre “Baby” di Marcelo Caetano segue le vicende di un ragazzo che cerca il suo posto nel mondo dopo un periodo di detenzione. “Desire Lines” di Jules Rosskam, un documentario innovativo, esplora la complessità della sessualità trans maschile, utilizzando un mix di interviste e materiali d’archivio. Questi film sfidano le norme sociali e spingono il pubblico a confrontarsi con storie di resilienza e ricerca d’identità.
Opere fuori concorso e cortometraggi queer
Oltre ai lungometraggi in competizione, il festival include un’ampia selezione di opere fuori concorso, come “Another Go-“ di Elisa Beli Borrelli, che affronta il disturbo borderline di personalità. In anteprima italiana, il documentario “Summer Qamp” di Jennifer Markowitz offre uno sguardo sulle esperienze di adolescenti LGBTQIA2S+ in un campeggio dedicato. “Lesvia” di Tzeli Hadjidimitriou celebra la comunità lesbica, mentre “Daphne” di Nicola Bianchi racconta la vita di un’attivista LGBTQ tra la scena underground. La programmazione comprende anche film che trattano temi di identità e liberazione, come “Se trans for mar” di Cibele Appes, che racconta la vita di Iara, attrice trans. La diversità di queste opere sottolinea l’importanza di dare spazio a voci spesso marginalizzate.
Sezione di animazione queer: un viaggio visivo unico
Una delle sezioni più originali del festival è dedicata ai cortometraggi animati, che offrono prospettive artistiche diverse sull’identità LGBTQIA+. Questa selezione è curata da Giacomo Guccinelli e realizzata in collaborazione con The Sign Comics & Arts Academy, con l’obiettivo di esplorare una varietà di racconti e messaggi attraverso animazioni innovative. I cortometraggi in programma si concentrano su esperienze personali, politiche e sociali, affrontando temi quali la ricerca di identità, le micro-labels e le storie di vita quotidiana degli individui LGBTQIA+. Questa sezione non solo arricchisce il festival, ma contribuisce anche a diffondere una maggiore consapevolezza su questioni fondamentali per la comunità.
Scarica il programma completo sul sito ufficiale del festival per non perdere l’opportunità di partecipare a questo evento unico e significativo nella scena culturale contemporanea.