A poco tempo dalla celebrazione ‘mondiale’ della scomparsa del poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo, giornalista ed editorialista italiano, una voce si leva fuori dal coro, è quella di Gabriele Muccino, che con un post su facebook espone il suo pensiero: “Pier Paolo Pasolini era un regista senza stile, fuori posto, ha impoverito il cinema della sua epoca”.
In occasione del quarantennale della scomparsa dell’intellettuale italiano Pier Paolo Pasolini, Gabriele Muccino espone il suo pensiero critico, fuori dal coro: “Pasolini era un regista senza stile”
È da poco passato il quarantennale della scomparsa del poeta, giornalista e regista Pier Paolo Pasolini, considerato uno dei maggiori artisti e intellettuali italiani del XX secolo, deceduto in seguito a un brutale omicidio nella notte fra il 1 e il 2 novembre del 1975, e commemorato dalla rete degli Istituti Italiani di Cultura con numerose iniziative, alcune già avvenute altre in arrivo.
Nei giorni in cui il mondo intero celebra l’attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta, autore di capolavori come “Mamma Roma” e “Il vangelo secondo Matteo”, una voce si leva fuori dal coro, ed è quella del regista Gabriele Muccino, ormai trapiantato in America, che dalla sua villa di Malibù, attraverso un post sulla sua pagina facebook, dice la sua: “Sarò impopolare..ma secondo me Pasolini era un regista fuori posto, anzi era semplicemente un non regista, che usava la macchina da presa in modo amatoriale, senza stile, senza un punto di vista meramente cinematografico sulle cose che raccontava, in anni in cui il cinema italiano era cosa altissima, faceva da scuola di poetica e racconto cinematico e cinematografico in tutto il mondo”.
Il regista di “Padri e figlie”, Gabriele Muccino, si sfoga su Facebook, in difesa alla piogga di critiche: “Non mi scalfisce ciò che leggo, ma il giudizio che esce fuori con tanta rabbia e violenza”
Gabriele Muccino, che spesso nel passato ha affidato, anche per altre tematiche, la condivisione del suo pensiero ai social network, espone la sua “critica” al Pasolini regista con un lungo post diffuso su Facebook, e non si è poi sottratto al dialogo e alla diatriba con i numerosi commenti di chi non ha condiviso il suo pensiero.
Uno sfogo notturno quello di Muccino, che tuona: “Tutti in fila… uno due, uno due… e chi non la pensa come voi, olio di ricino. Ma per favore popolo di Facebook che insulta prima ancora di leggere e cercare di comprendere quello che io ho veramente scritto e non ha mai voluto l’ambizione di trovare consenso o condivisione ma solo di essere raccontato”.
Continua dicendo: “E’ ancora un nostro diritto dire cosa pensiamo? A quanto pare no. Meglio dare del mediocre, dell’arrogante, della nullità, insulti a destra a manca, una sassaiola da vandalismo intellettuale contro colui che ha osato dire che forse la Terra non era al centro dell’Universo. Non mi scalfisce ciò che leggo, ma il giudizio che esce fuori con tanta rabbia e violenza. Il giudizio che inconsapevolmente date di voi stessi e della violenza che esternate e che non era affatto presente in quanto da me scritto”.
Passo falso del regista italiano, amatissimo negli U.S.A, il nostrano Gabriele Muccino? Intanto il cineasta è stato ‘costretto’ a chiudere la sua pagina Facebook, la lontananza che intercorre tra la villa di Malibù, dalla quale scriveva, e la sua terra natale non è bastata per preservarlo dalla pioggia di critiche.
Voi cosa ne pensate? Lasciamo libera interpretazione.
Eleonora Di Giacomo
04/11/2015