Gary Oldman, attore di fama mondiale e vincitore di un Oscar, ha recentemente condiviso un episodio significativo della sua vita durante un’intervista a Radio Times. In questo racconto, l’attore ha rivelato come la sua battaglia contro l’alcolismo abbia influenzato il suo lavoro, in particolare durante le riprese del film “La lettera scarlatta“, diretto da Roland Joffé. La confessione di Oldman offre uno spaccato della sua vulnerabilità e della sua determinazione nel superare le difficoltà legate alla dipendenza.
La ricaduta di Gary Oldman sul set di La lettera scarlatta
Durante le riprese de “La lettera scarlatta“, Gary Oldman ha vissuto un momento critico legato alla sua dipendenza dall’alcol. L’attore ha raccontato di aver avuto delle ricadute proprio mentre stava lavorando al film, un periodo in cui stava cercando di affrontare i suoi demoni interiori. “Era verso la fine del mio periodo di dipendenza e pensavo che se avessi continuato in quel modo… Stavo attraversando un momento molto difficile”, ha spiegato Oldman.
In particolare, ha rivelato di aver bevuto troppo durante una pausa pranzo, il che lo ha portato a tornare sul set in uno stato non ottimale per girare una scena cruciale. “Non si sarebbe detto, ma ero abbastanza alticcio”, ha ammesso, sottolineando quanto fosse autodistruttivo il suo comportamento in quel periodo. La sincerità di Oldman mette in luce le sfide che affrontano molti artisti, costretti a gestire la pressione del lavoro e le proprie fragilità personali.
Il confronto con Demi Moore
Il giorno successivo a questa esperienza, Oldman ha sentito il bisogno di scusarsi con la sua co-star Demi Moore. “Andai da lei e le dissi: ‘Mi dispiace tanto, devi odiarmi’. Ero mortificato per essere stato così poco professionale”, ha raccontato. La risposta di Moore è stata sorprendentemente comprensiva: “Non ti odio. Va bene. Sono solo delusa”. Questo scambio evidenzia non solo la consapevolezza di Oldman riguardo al suo comportamento, ma anche la comprensione e il supporto che a volte si possono trovare anche in situazioni difficili.
La lotta di Gary Oldman con l’alcolismo
La battaglia di Gary Oldman con l’alcolismo non è iniziata né finita con le riprese de “La lettera scarlatta“. Nel 1991, l’attore è stato arrestato per guida in stato di ebbrezza, un episodio che ha segnato un punto critico nella sua vita. Tre anni dopo, nel 1994, ha deciso di affrontare seriamente i suoi problemi di dipendenza, entrando in una clinica di riabilitazione. Questo passo rappresenta un cambiamento significativo nella sua vita, segnando l’inizio di un percorso di recupero.
Dal 1997, Oldman ha mantenuto uno stile di vita sobrio, un traguardo che celebra con orgoglio. La sua esperienza di sobrietà, che dura ormai da quasi trent’anni, è diventata un tema ricorrente nelle sue interviste. Recentemente, ha parlato della sua storia durante la promozione di “Parthenope“, il film di Paolo Sorrentino in cui interpreta un personaggio che riflette le sue stesse battaglie. In questo modo, Oldman non solo condivide la sua esperienza personale, ma offre anche una rappresentazione autentica delle sfide legate all’alcolismo nel mondo del cinema.
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