Recensione
Genesis 2.0: un documentario d’avventura sulle nuove frontiere della scienza
Nel 2012 venne fuori una notizia sulla possibile resurrezione di un mammut grazie all’impegno della compagnia coreana Sooam Biotech Research Foundation di Seul in tandem con un’università siberiana. La prima era capitanata da Hwang Woo-suk, brillante scienziato che fu coinvolto in uno scandalo dopo aver millantato di aver clonato esseri umani.
S’innesta su questa storia vera il soggetto del film del fotografo globe trotter Christian Frei già autore di “War Photographer”. Il regista ci porta nelle inospitali terre delle nuove isole siberiane, dove ogni anno dei temerari vanno alla ricerca di zanne di mammut da rivendere a peso d’oro. Sono loro a trovare i resti di un intero animale incredibilmente conservato con tracce di sangue. Questa scoperta fatta da Peter Grigoniev, porta suo fratello Seyman scienziato a tentare di riportare in vita un animale scomparso.
Il racconto perfetto del tempo che viviamo
“Genesis 2.0” è un film di forte impatto visivo con un background antropologico. I suoi protagonisti sono Maxim Arbugaev, Peter Grigoriev, Semyon Grigoriev, George M. Church nei panni di loro stessi. Quest’ultimo è un genetista che nel suo ambiente è una vera e propria rockstar. Come tale è accolto dagli studenti di un meeting. Al contrario, gli altri sono uomini che si avventurano in terre inospitali solo con il sogno di cambiare vita guadagnando soldi.
Chi ha visto “Antropocene” di Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier e Edward Burtynsky riconoscerà subito alcuni fotogrammi di opere d’arte di grande valore fatte con le zanne di mammut. Il documentario racconta in contemporanea la vita avventurosa di un manipolo di folli e una zona grigia che riguarda il mondo scientifico.
Si passa dai grandi spazi siberiani al freddo asettico della BGI Genomics, azienda leader cinese sulle sequenze del genoma con sedi in tutto il mondo. Di questa, tra l’altro se n’è parlato molto ultimamente riguardo a dei test fatti in Svezia su pazienti di Coronavirus, risultati non affidabili. Il lavoro di Frei riesce incredibilmente a coniugare un mondo fatto di tradizioni e superstizioni con le nuove frontiere inquietanti della scienza. Basti ricordare che con 100.000 dollari si può avere presso il Sooam Biotech Research Foundation il proprio cane morto clonato. D’altra parte ci sono uomini che rischiano la vita per ottenere denaro.
“Genesis 2.0” è un film imperdibile sia per la bellezza delle immagini che propone che per il messaggio che veicola.
Andrea Racca
Trama
- Regia: Christian Frei e Maxim Arbugaev
- Genere: documentario
- Durata: 113 minuti
- Produzione: Svizzera, Cina, Russia, 2018
- Distribuzione: Trent Film
- Data di uscita: 24 settembre 2020
“Genesis 2.0”, docufilm del fotografo e regista Christian Frei e del regista Maxim Arbugaev, è stato presentato nella sezione World Cinema Documentary al Sundance Film Festival. Un documentario che ragiona sul superamento dei limiti dell’uomo che porta spesso a conseguenze disastrose e inaspettate.
Il film fa luce sulle bioingegneria nel mondo di oggi, offrendo un ritratto suggestivo e inedito dei risvolti etici della biologia sintetica, utilizzata dall’uomo che aspira e potrebbe diventare Creatore, mosso dall’orgoglio e dalla supremazia, ignaro della Natura e delle sue leggi che da sempre dominano il mondo intero.
Una pellicola che esplora un cambiamento radicale di tutto ciò che oggi conosciamo.
Genesis 2.0: la trama
Nelle isole dell’Oceano Artico, ogni anno, nella fredda estate della Siberia Settentrionale, decine di cacciatori viaggiano verso i luoghi selvaggi delle Isola della Nuova Siberia, inabitabili per l’uomo, ma sede di un tesoro prezioso. La ricerca è quella delle zanne di mammut, conosciute con il nome di oro bianco, che testimonia ancora oggi la presenza di animali che si sono estinti migliaia di anni fa. Il progressivo riscaldamento globale rende la caccia di questi uomini sempre più proficua, trovando centinaia di antichi fossili dai quali gli scienziati genetici tentano di ricrea la vita stessa.
Riflessioni, spunti e informazioni
“Genesis 2.0”, vincitore di numerosi premi e presentato a festival cinematografici italiani e internazionali, esplora un mondo nuovo, non ancora del tutto noto, ma che potrebbe diventare quello dell’uomo nel prossimo futuro.
La biologia sintetica che sfida ogni legge della Natura, supera a volte anche l’etica e la morale del singolo individuo. Questa nuova tecnologia sta acquistando sempre più consenso, dividendo l’opinione pubblica.
“Genesis 2.0” pone uno sguardo critico sulle possibilità del domani, sui laboratori dove si lavora con genomi, DNA e dove si parla di clonazione. Un qualcosa che sembra in contrasto con gli splendidi paesaggi naturali del film, ma che invece ne è il punto di partenza. Il momento in cui il contatto tra la preistoria e il 21º secolo diventa possibile inizia nella lande desolate della Nuova Siberia.