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Gints Zilbalodis: il regista lettone che porta l’animazione verso nuovi orizzonti

Gints Zilbalodis, promettente regista lettone, conquista il panorama dell’animazione mondiale con il suo secondo lungometraggio, “Flow”, che sarà presentato in anteprima il 23 ottobre 2023 a “Alice nella città”, nell’ambito della Festa di Roma. Dopo aver riscosso successo a Cannes e aver ricevuto numerosi riconoscimenti a Annecy, il film debutterà nelle sale italiane il 7 novembre 2023, pubblicato da Teodora Film. Guillermo del Toro, celebre cineasta, ha descritto l’opera di Zilbalodis come un “inizio magnifico e mozzafiato” per il futuro dell’animazione.

La genesi di Flow: un viaggio animato senza umani

“Flow” racconta la storia di un gruppo di animali, tra cui un capibara, un lemure, un labrador e un uccello segretario, che si ritrovano su una barca in un mondo post-apocalittico privo di esseri umani, una sorta di Arca di Noé contemporanea. I protagonisti, privi di dialoghi, comunicano attraverso versi naturali, riflettendo una concezione originale dell’animazione. Questo approccio, secondo Zilbalodis, ha permesso di esplorare tematiche di convivenza e interazione, senza etichettare nessun personaggio come buono o cattivo. La pellicola è il risultato di oltre cinque anni di duro lavoro, durante i quali il regista ha imparato a collaborare con altri, uscendo dall’egocentrismo del lavoro individuale.

Gints Zilbalodis: il regista lettone che porta l’animazione verso nuovi orizzonti

Il regista, appassionato di storie e cinema fin dall’infanzia, riprende elementi della sua esperienza personale, tra cui la figura del suo gatto, protagonista del suo primo cortometraggio. Questa connessione emotiva e biografica si riflette non solo nella trama, ma anche nella scelta stilistica e visiva del film. Zilbalodis supera le aspettative grazie al suo metodo distintivo di animazione, che include lunghi piani sequenza e una visione scultorea della narrazione visiva.

Formazione e ispirazione di un artista autodidatta

Gints Zilbalodis, classe 1994, è un esempio illuminante di come la passione possa guidare alla realizzazione di grandi opere. Autodidatta, ha iniziato la sua carriera studiando autonomamente la storia del cinema e cimentandosi in ogni aspetto della produzione cinematografica: dalla sceneggiatura alla regia, dalla musica al montaggio. Il suo approccio ha seguito il modello dei registi d’autore che ha appreso da giovane, come Alfred Hitchcock e Akira Kurosawa, il che ha influenzato profondamente il suo stile.

Sin dalla giovane età, Zilbalodis si è distaccato dalle convenzioni, scegliendo di lavorare in solitudine per il suo primo lungometraggio, “Away”, già premiato a Annecy. La sua esperienza lo ha portato a ridefinire la sua visione, ora arricchita dalla collaborazione con altri artisti nel progetto “Flow”.

La sua ammirazione per i film di Hayao Miyazaki e per lo Studio Ghibli, noti per la loro libertà creativa e imprevedibilità, ha avuto un impatto considerevole sulla sua crescita professionale. Zilbalodis aspira a consolidare il suo posto nell’animazione internazionale, mantenendo al contempo un legame forte con le sue radici lettoni e la sua identità artistica.

Progetti futuri e ambizioni artistiche

Mentre “Flow” si prepara a debuttare sul grande schermo, Zilbalodis sta già lavorando al suo prossimo progetto, il quale promette di essere ancora più personale e innovativo, con protagonisti umani e dialoghi. Questo nuovo film rappresenta un ulteriore passo nella sua evoluzione come regista, nonché un’opportunità per testare nuove tecniche di animazione, il cui esito rimane da scoprire.

Determinato a rimanere fedele alla propria visione artistica, Zilbalodis ha recentemente avviato la sua casa di produzione in Lettonia. Nonostante le tentazioni provenienti da Hollywood, il regista ha deciso di rimanere nel suo paese natale, convinto che l’animazione non debba essere relegata a mere storie per bambini, ma possa raccontare narrazioni profonde e adulte, ricche di significato e innovazione.

Con “Flow” già sulla strada per la candidatura agli Oscar, la Lettonia guarda al futuro con speranza e ambizione. Gints Zilbalodis si afferma come una delle promesse più luminose del settore, pronto a sfidare le convenzioni e a celebrare la sua libertà creativa, proprio come un gatto.

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