Giovanni Allevi, noto pianista e compositore, affronta con determinazione la sua battaglia contro il mieloma multiplo, una forma di tumore del midollo osseo. Nonostante le difficoltà legate alla sua condizione, Allevi continua a esprimere la sua passione per la musica, portando un messaggio di speranza e resilienza. In questo articolo, esploreremo il suo percorso, le sfide affrontate e il suo imminente tour.
La diagnosi e la lotta contro il mieloma multiplo
Nel 2022, Giovanni Allevi ha ricevuto una diagnosi che ha cambiato radicalmente la sua vita: mieloma multiplo. Questa malattia colpisce le cellule plasmatiche, un tipo di globuli bianchi responsabili della produzione di anticorpi. La scoperta della malattia ha rappresentato un momento di grande angoscia, ma Allevi ha scelto di non lasciarsi sopraffare dalla disperazione. Dopo un periodo di assenza dalle scene, ha deciso di tornare a esibirsi, utilizzando la musica come mezzo per affrontare il dolore e comunicare la sua voglia di vivere.
La malattia, pur presente, non ha fermato il suo spirito. Allevi ha dichiarato di voler continuare a lottare, sperando in un futuro migliore. La sua resilienza è un esempio di come la passione possa fungere da antidoto alle avversità. La musica diventa così un rifugio e un modo per esprimere le sue emozioni più profonde, trasformando il dolore in arte.
Il nuovo tour e il concerto MM 22
In un’intervista rilasciata a Vanity Fair, Allevi ha annunciato il suo nuovo tour, che toccherà città come Roma, Venezia, Firenze e Taormina. Queste esibizioni non saranno solo concerti, ma occasioni per riflettere sulla vita, il dolore e la speranza. Durante il tour, Allevi presenterà per la prima volta il Concerto MM 22, un’opera composta durante la sua degenza in ospedale.
Il Concerto MM 22 rappresenta una sintesi delle sue esperienze e delle emozioni vissute in un periodo particolarmente difficile. Allevi ha descritto il processo creativo come una trasformazione della parola “mieloma” in musica, utilizzando un metodo matematico simile a quello impiegato da Johann Sebastian Bach. La prima esecuzione del concerto è avvenuta in un contesto inusuale, con l’artista collegato a una flebo e assistito da due infermieri. Questo aneddoto sottolinea la forza della sua creatività, capace di emergere anche nelle situazioni più critiche.
Le difficoltà fisiche e la forza interiore
Nonostante il suo spirito combattivo, Giovanni Allevi ha ammesso di affrontare quotidianamente forti dolori fisici, in particolare mal di schiena e tremori alle mani. Questi sintomi rappresentano una sfida significativa, soprattutto durante le esibizioni. Allevi ha rivelato che nel suo van, utilizzato per i trasferimenti tra i concerti, ha dovuto adattare il sedile posteriore a lettino per poter riposare. Inoltre, nel camerino ha a disposizione un lettino da fisioterapia, dove esegue esercizi prima e dopo ogni performance.
Suonare il pianoforte in queste condizioni non è semplice, ma Allevi ha trovato una motivazione che va oltre il dolore fisico. Ha descritto la sua esperienza come un dualismo tra corpo e anima, dove il corpo può essere debole, ma l’anima rimane potente e determinata. Questa visione lo spinge a continuare a esibirsi e a condividere la sua musica con il pubblico, dimostrando che la passione può superare anche le più gravi limitazioni fisiche.
Giovanni Allevi continua a guardare al futuro con ottimismo, mantenendo un sorriso che riflette la sua determinazione. La sua storia è un esempio di come la musica possa fungere da forza terapeutica e fonte di ispirazione, non solo per lui, ma anche per tutti coloro che lo seguono e lo ammirano.
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