Recensione
Gli anni più belli – Recensione: raccontare la realtà
“Gli anni più belli” è un film che profuma di storia. È la storia a far incontrare a Roma, città perfetta come ambientazione, il trio di amici che sarà protagonista della vicenda: Paolo e Giulio sono solo due ragazzini spaventati quando trovano Riccardo a terra, sanguinante dopo essere stato colpito da un proiettile vagante durante le contestazioni degli anni di piombo.
Questo grande motore continua a girare per tutta la pellicola, scandito dai personaggi stessi, che parlano degli anni come di amici passati, e da avvenimenti storici espressamente ripresi dalla vita reale.
Tali avvenimenti influenzano le vite dei protagonisti in maniera quasi flaubertiana, ma senza alcun intento politico. Esistono perché fanno parte della vita e la vita è ciò di cui “Gli anni più belli” si nutre per alimentare il proprio fuoco.
Più che i numerosi riferimenti ad altre opere cinematografiche, infatti, questa pellicola si basa su una fagocitazione di spaccati quotidiani quasi maniacale. Le scene di adolescenza vibrano di quell’innocenza e quel fervore tipici della giovinezza, quasi commuovono con la loro imbarazzata schiettezza.
Quando si passa all’età adulta, la narrazione sembra calmarsi all’apparenza, indugiando nei languidi momenti di quotidianità ma continuando a sconvolgere le vite di tutti con ogni lieve soffio del vento. Si tratta di un approccio realista, pregno di una visione attenta all’interiorità dei personaggi, ma che alle volte può risultare stagnante, se non più melodrammatico di una soap opera.
Gli anni più belli: errare è umano
Se da una parte il motore principale della vicenda è lo scorrere inesorabile del tempo, dall’altra si trova Gemma, la quarta voce de “Gli anni più belli”.
Gemma è un personaggio strano, per certi versi ibrido. Da un lato la sua presenza nelle vite di Paolo e Giulio le sconvolge con una forza ben superiore a quella della storia, con l’attrazione gravitazionale di un buco nero. Allo stesso tempo, però, Gemma è parte del quartetto principale e voce narrante delle sue tormentate vicende personali.
È l’unica dei quattro a non avere un cognome, quasi fosse un’entità a sé, ma allo stesso tempo è lungi dall’essere super partes. La sua vita è forse quella più altalenante, più dolorosa, ma proprio a causa di questa sua fragilità emerge con più forza la sua determinazione, espressa magistralmente da Micaela Ramazzotti in ogni sua sfumatura.
Il film stesso è un inno alla determinazione, quasi alla testardaggine in certi momenti, ma è anche una celebrazione dei difetti umani. Il tempo non è solo una ruota in perpetuo movimento, ma anche una panacea per tutto il male che ci si può fare gli uni con gli altri, a patto che si abbia il coraggio di fronteggiarlo.
Gaia Sicolo
Trama
- Regia: Gabriele Muccino
- Cast: Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Nicoletta Romanoff, Emma Marrone
- Genere: drammatico, commedia
- Durata: 129 minuti
- Produzione: Italia, 2020
- Distribuzione: 01 Distribution
- Data di uscita: 13 febbraio 2020
Gabriele Muccino, dopo il successo al botteghino (9,18 milioni di euro) di “A casa tutti bene”, torna al cinema con “Gli anni più belli”, una pellicola che segue gli amori, le gioie e le delusioni di quattro amici dagli anni ’80 ad oggi.
Gli anni più belli: cambiano i tempi, ma non i sentimenti
“Gli anni più belli” è la storia di Gemma (Micaela Ramazzotti), Giulio (Pierfrancesco Favino), Paolo (Kim Rossi Stuart) e Riccardo (Claudio Santamaria), quattro amici che dal 1980 hanno visto le loro vite incrociarsi e perdersi per quasi quaranta anni. Le loro speranze, i loro sogni, le loro disavventure e i loro fallimenti danno forma al nuovo film di Muccino, che racconta con nostalgia e amarezza il viaggio di quattro ragazzi come tanti verso la vita adulta; fotografando quattro decadi di Italia e di italiani, senza mai dimenticarsi di buttare un occhio al futuro che ci attende.
Gli anni più belli: una promettente scommessa
Sono iniziate il 3 luglio del 2019 a Roma le riprese del nuovo progetto di Muccino, per continuare tra la Toscana, la capitale e altre meraviglie italiane. Il film, sceneggiato dallo stesso regista insieme a Paolo Costella, è una produzione Lotus Production, una società di Leone Film Group con Rai Cinema in associazione con 3 Marys Entertainment.
Prodotto da Marco Belardi, il film uscirà nelle sale italiane il 13 febbraio 2020 distribuito da 01 Distribution. L’acclamata firma internazionale di Gabriele Muccino, anche questa volta, è accompagnata da un brillante cast, nel quale figurano alcuni dei migliori talenti del panorama cinematografico italiano, come Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria. Troviamo anche delle insolite new entry come la cantante Emma Marrone o delle attrici emergenti come Nicoletta Romanoff. La colonna sonora del film sarà di Nicola Piovani, premio Oscar nel 1999 per la colonna sonora di “La vita è bella”.