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Gli sdraiati

Recensione

Gli sdraiati – Recensione: un film che affonda le sue radici nell’omonimo romanzo

gli sdraiati bisio

Francesca Archibugi e Francesco Piccolo adattano per il grande schermo l’omonimo romanzo di Michele Serra, ispirandosi solo in parte all’opera letteraria. Quello di Serra è quasi una riflessione interiore, un padre racconta il suo rapporto col figlio ed esprime il suo giudizio su un’intera generazione, che arriva appunto a definire ‘sdraiata’. La pellicola della Archibugi parte da questo per allargare il racconto mostrando anche il punto di vista del figlio adolescente del protagonista e dei suoi amici.

Le attese su un film che trae linfa vitale da un caso letterario che ha fatto discutere, e non poco, l’Italia tutta, sono ovviamente tante, e dispiace dover dire che “Gli sdraiati” cinematografico è un lavoro che delude in parte le aspettative. A voler analizzare la pellicola nel suo complesso non si può dire che sia fatta male, ma appare disarmonica, in un certo senso mancante di qualcosa che dia compimento alla narrazione.

Gli sdraiati: storia individuale di un rapporto padre-figlio che non può non sollecitare riflessioni di carattere più generale

Il protagonista, Giorgio Selva, è interpretato da Claudio Bisio, che ha prestato anima e volto allo stesso anche a teatro, dove però veniva proposta una trasposizione più fedele del testo di Serra. Giorgio è un volto noto della tv, un padre separato alla perenne ricerca di un rapporto più intimo con un figlio, Tito, che sembra sentirsi soffocare da queste attenzioni e dalle basilari regole di convivenza che il padre vorrebbe non fossero disattese. Ad interpretare Tito è Gaddo Bacchini, non sempre in parte, anche se la colpa sembra non sua ma della sceneggiatura, che sovente forza alcune situazioni facendo perder loro il giusto spessore. Tito ed i suoi amici non suscitano la benché minima simpatia, e a dirla tutta neppure un padre perennemente in ansia come Giorgio, afflitto da sensi di colpa non sempre giustificati, ne ispira tanta.

“Gli sdraiati”, pur non rientrando nelle intenzioni dei realizzatori, appare una disamina sociale del nostro tempo, dell’attuale difficoltà ad essere genitori autorevoli, che sappiano mediare tra fermezza e affetto. Se è vero che la storia di Giorgio e Tito è una storia individuale è altrettanto vero che non si può partire da un libro chiacchierato come “Gli sdraiati” pensando di raccontare il rapporto tra un padre e un figlio e basta.

Gli sdraiati: quando le buone intenzioni non bastano

Quel che manca alla pellicola è quella poetica e quell’umorismo che avevano reso unico il romanzo di Serra. Una maggiore ironia avrebbe reso il narrato più aggraziato, più piacevole, i momenti che vorrebbero essere spiritosi non funzionano, non strappano il sorriso, il racconto rimane sempre sospeso, in un limbo dove non si è ne carne né pesce. Non ci sono punte drammatiche e neppure momenti di vera ilarità, tutto scorre cosi, in maniera quasi anaffettiva, offrendo delle relazioni emotivo-sentimentali appannate.

Peccato, perché la sostanza c’è, Bisio anche, e la tematica trattata non è da poco. Fior di psicologi, sociologi, letterati e pensatori di ogni genere, spendono da anni tempo e inchiostro per riflettere sulla difficoltà di essere genitori in un mondo che si è evoluto troppo velocemente, lasciando disorientata una generazione di ex giovani ribelli, che non è riuscita a capire la differenza tra autorevolezza ed autorità, ‘sdraiandosi’ sovente in una pacificazione familiare che non ammette scontri,  ed ha reso le nuove generazioni non preparate ad affrontare il mondo, quello vero, dove spesso i no sono più frequenti dei si.

Impossibile non citare Cochi Ponzoni, classe 1941, il suo personaggio è quello più riuscito e credibile, e fa piacere vedere che non ha perso la verve e lo smalto che lo hanno accompagnato nella sua lunga carriera.

Non è un film che sconsigliamo, dalla sua visione non si rimane indifferenti, ma nel suo complesso è un film incompiuto.

 

Gli sdraiati

Maria Grazia Bosu

 

Gli sdraiati

Trama

  • Regia: Francesca Archibugi
  • Cast: Claudio Bisio, Gaddo Bacchini, Cochi Ponzoni, Antonia Truppo, Gigio Alberti, Barbara Ronchi, Carla Chiarelli, Federica Fracassi, Sandra Ceccarelli, Giancarlo Dettori, Ilaria Brusadelli, Matteo Oscar Giuggioli, Donatella Finocchiaro, Gianluigi Fogacci
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 103 minuti
  • Produzione: Italia, 2017
  • Distribuzione: Lucky Red
  • Data di uscita: 23 novembre 2017

Gli Sdraiati film“Gli sdraiati” è la trasposizione cinematografica del romanzo best seller dello scrittore Michele Serra. Il libro è stato riconosciuto come un successo internazionale proprio perché è incentrato sul conflitto generazionale, un argomento che non invecchia mai e si può sempre definire abbastanza contemporaneo.

Al centro delle vicende ci sono un padre e un figlio, le due generazioni a confronto per antonomasia. Vengono esplorati i classici rapporti burrascosi, eroici, drammatici e persino buffoneschi, in modo tale che il conflitto generazionale possa essere concreto e tangibile.

Il messaggio principale de “Gli sdraiati” è quello di voler far comprendere agli spettatori che il passaggio di testimone da una generazione all’altra, in questo caso di padre in figlio, è il tipo di conflitto che porta avanti l’evoluzione del mondo; si arriva sempre a nuove scoperte esplorando nuovi punti di vista. C’è la necessità che chi è venuto prima accetti l’invecchiamento e chi segue le sue gesta deve accettare la propria crescita personale e le proprie responsabilità.

Gli sdraiati: generazioni a confronto

Il buon vecchio Freud era solito riferire due notizie ai genitori, una buona e una cattiva. Egli diceva che il mestiere del genitore è un mestiere impossibile, ma che i migliori genitori sono coloro che hanno la consapevolezza di questa impossibilità.

“Gli sdraiati” è la testimonianza di un padre, immerso in una cultura come la nostra, la cui figura è ormai stata designata come egemonica. Cosa rimane della figura paterna una volta che vengono rotti tutti i tabù di uomo autoritario e degno di rispetto? Il film esplora proprio quanto la parola di un padre possa realmente influire sulla vita di un figlio, nonostante la sua figura non venga più vista come un tempo.

Trailer

https://www.youtube.com/watch?v=jDspDxfKknc

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