Recensione
Go With Me – Recensione: un film drammatico che non riesce a decollare più di tanto, nonostante le buone intenzioni del regista
La trama di “Go With Me” gravita intorno alla storia di una ragazza diventata orfana da poco che è perseguitata da un losco figuro. La aiuterà un ruvido taglialegna interpretato da Anthony Hopkins e un suo giovane collega. Tutti i personaggi si muovono in un ambiente anarchico dove la legge sembra non esistere. Fa da background una rilettura atipica del genere western.
Sin dalle prima inquadrature di “Go With Me” si capisce dove voglia andare a parare il regista. Lilian, interpretata da Julia Stiles, è una donna sola ma non spaventata. Temprata dalla terra dura in cui è nata, tra il Canada e gli Stati Uniti, è tornata tra i suoi boschi dopo aver vissuto per molto tempo in città.
Il supercattivo Blackway (Ray Liotta), ex vicesceriffo del paese, diventato un delinquente la perseguita. Hanno tutti paura del temibile Blackway, a cominciare dallo sceriffo della città, che consiglia alla protagonista della pellicola di andar via. Lilian, interpretata dall’attrice Julia Stile, sarà aiutata da Lester, un anziano dal carattere duro quanto il suo, con il quale la protagonista scoprirà di avere qualcosa in comune.
Il registro di Daniel Alfredson è tendenzialmente noir con alcune leggere venature che richiamano al genere western. Va in scena la dicotomia di sempre: buoni contro cattivi, che alla fine, per forza di cose, vengono uccisi. Per buona metà del film assistiamo alla ricerca di Blackway, nascosto, ma non troppo, tra la natura selvaggia. E lui si fa trovare da Lester (Anthony Hopkins) e dal suo giovane amico Nate (Alexander Ludwig), che accompagnano la giovane Lilian. Protagonista del film è un terzetto di attori che si muovono in paesaggi cupi e pieni di nebbia.
Go With Me: bella scenografia ma storia deludente
Il risultato finale della pellicola però, nonostante la bellezza della fotografia e la partecipazione al cast di una star del calibro di Anthony Hopkins, è oltremodo deludente. Non viene in alcun modo accennato, se non per sommi capi, il profilo psicologico dei personaggi che sembrano essere tutti uguali, l’esito della storia è scontato e mancano quei piccoli colpi di coda che possono lo spettatore sempre con il fiato sospeso.
In sostanza, si può dire che “Go with Me” di Alfredson altro non è che un buon film d’intrattenimento con una star nel cast. E questo evidentemente, non è sufficiente per alzare il livello dell’asticella.
Ivana Faranda
Trama
- Titolo originale: Blackway
- Regia: Daniel Alfredson
- Cast: Anthony Hopkins, Julia Stiles, Ray Liotta, Alexander Ludwig, Lochlyn Munro.
- Genere: Thriller, colore
- Durata: 90 minuti
- Produzione: USA, Canada, Svezia 2015
- Distribuzione: Microcinema
- Data di uscita: 13 ottobre 2016
“Go with me” è un film del regista svedese Daniel Alfredson, celebre per aver realizzato la trilogia cinematografica di Millennium, le opere basate sui best sellers di Stieg Larsson.
Alfredson, qui alla sua prima produzione americana, ripropone un altro thriller oscuro che si avvale di un cast stellare composto da Anthony Hopkins, Julia Stiles e Ray Liotta.
Il film rappresenta l’irriducibile viaggio di due uomini e una donna, in cerca di giustizia contro il molesto e influente criminale Blackway, che spadroneggia indisturbato e prepotente nella piccola comunità di taglialegna al confine tra gli Stati Uniti e il Canada.
Lillian (Julia Stiles), una giovane donna da poco ritornata a vivere nella sua città natale è vittima delle persecuzioni di Blackway (Ray Liotta) un ex poliziotto diventato un potente criminale, libero di spadroneggiare nella piccola comunità.
Dopo essere stata abbandonata dagli abitanti, in particolare dallo sceriffo (che le consiglia di lasciare la città), Lillian decide invece di combattere il pericoloso stalker, grazie all’aiuto di un ex taglialegna (Anthony Hopkins) e del suo giovane assistente (Alexander Ludwig), gli unici due uomini tanto coraggiosi (e folli) da mettersi contro Blackway.