Il cinema horror ha sempre avuto un modo particolare di affrontare tematiche complesse e profonde, e Grafted, il film del 2024 diretto da Sasha Rainbow, non fa eccezione. Questo body horror, pur essendo uscito in un periodo vicino a The Substance di Coralie Fargeat, si distingue per la sua narrazione avvincente e per la capacità di affrontare la vulnerabilità della mente umana attraverso una trama inquietante. Grafted si rivela un’opera da non perdere per gli appassionati del genere, in particolare per coloro che hanno apprezzato film iconici come Il silenzio degli innocenti.
La trama di grafted
Grafted segue la storia di Wei, interpretata da Joyena Sun, una giovane studentessa di scienze con un obiettivo ambizioso: proseguire le ricerche del padre sulla rigenerazione istantanea della pelle. La vita di Wei subisce una brusca svolta dopo la morte del genitore, avvenuta a causa di un esperimento andato male. Questo evento traumatico la costringe a trasferirsi in Nuova Zelanda, dove vive con la zia. Qui, però, Wei si trova a dover affrontare l’emarginazione e il bullismo da parte della cugina Angela, interpretata da Jess Hong, e delle sue amiche Eve e Jasmine, rispettivamente interpretate da Eden Hart e Sepi To’a.
L’isolamento e le angherie subite da Wei la portano a una trasformazione inquietante. Inizia a utilizzare le conoscenze scientifiche acquisite dal padre per scopi macabri, diventando una sorta di “scienziata pazza”. La sua discesa nella follia culmina in un omicidio, un atto che la costringe a nascondere il crimine in un modo disturbante: tagliando il volto della vittima e impersonandola, richiamando alla mente la figura di Buffalo Bill in Il silenzio degli innocenti. Questa scelta narrativa non solo aggiunge un elemento di suspense, ma mette anche in evidenza il conflitto interiore di Wei e la sua lotta contro le avversità.
Tematiche e stile visivo
Grafted non si limita a raccontare una storia di orrore; esplora anche la fragilità della mente umana e le conseguenze dell’emarginazione. La regista Sasha Rainbow utilizza il body horror come espediente per illustrare la vulnerabilità di Wei, creando un contrasto tra la sua ricerca scientifica e le esperienze traumatiche che vive. La pellicola riesce a trasmettere un senso di inquietudine, invitando lo spettatore a riflettere sulle dinamiche di potere e sull’impatto che il bullismo può avere sulla psiche di una persona.
Il film si distingue anche per il suo stile visivo, che combina elementi di horror psicologico e gore. Le scelte estetiche di Rainbow contribuiscono a creare un’atmosfera opprimente, rendendo il viaggio di Wei ancora più angosciante. Ogni scena è costruita con cura per enfatizzare la tensione e il disagio, portando il pubblico a immergersi completamente nella storia.
Riflessioni finali su grafted
Grafted rappresenta un’aggiunta significativa al panorama del cinema horror contemporaneo, affrontando tematiche di grande rilevanza attraverso una narrazione avvincente e disturbante. La performance di Joyena Sun nel ruolo di Wei è particolarmente notevole, poiché riesce a trasmettere la complessità emotiva del suo personaggio. Per gli appassionati di horror, questo film offre non solo momenti di suspense, ma anche spunti di riflessione sulla condizione umana e sulle conseguenze delle esperienze traumatiche.
Per chi ha apprezzato The Substance, Grafted si presenta come un’opera imperdibile, capace di affascinare e inquietare al tempo stesso. La regista Sasha Rainbow dimostra di avere una visione unica e originale, rendendo il suo film un’esperienza memorabile nel genere del body horror.
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