Si sta assistendo a una crescente fusione tra i generi horror e crime nel panorama televisivo degli ultimi anni. Con la nuova serie Grotesquerie, creata da Ryan Murphy e attualmente disponibile su Disney+, lo spettatore è catapultato in una narrazione dove il terrore si nutre dell’oscurità della natura umana. L’opera esplora tematiche complesse, presentando personaggi profondamente segnati da tragiche esperienze di vita e sfide personali che si scontrano con il male sotteso nelle azioni umane.
La detective al centro della storia
Il fulcro della narrativa ruota attorno alla figura di Lois Tyron, magistralmente interpretata da Niecy Nash-Betts, che torna a collaborare con Murphy dopo il successo di Monster. Lois è una detective della omicidi, consumata da un’ossessione per il suo lavoro che le fa vedere ombre inquietanti anche nei momenti di riposo. La sua esplorazione del crimine si fa complice delle sue fragilità personali, con una vita privata costellata da relazioni deteriorate. Suo marito, Marshall, interpretato da Courtney B. Vance, è in coma dopo un tragico incidente, mentre la loro figlia, Merritt , combatte una battaglia contro il sovrappeso, tentando di affrontare il dolore familiare a modo suo.
La figura del marito in coma aggiunge un ulteriore strato di complessità alla trama: mentre Lois cerca di districarsi tra le indagini e il dolore personale, deve anche confrontarsi con la leadership ambigua e inquietante del reparto ospedaliero, incarnato dalla misteriosa infermiera Redd, un personaggio carismatico e sinistro interpretato da Lesley Manville. La tensione tra Lois e l’infermiera Redd diventa palpabile, creando un’atmosfera di ansia e intrigo che avvolge l’intera storia. Nel mentre, la detective è chiamata a risolvere un caso di omicidio che ha scosso la comunità: l’atroce uccisione di una famiglia apparentemente perfetta nel loro quartiere, evento che scuote l’intera comunità e la stessa Lois.
Religione oppure fanatismo?
La religione si rivela uno degli ingredienti chiave all’interno di Grotesquerie, esplorando le sue molteplici sfaccettature. Lois, pur essendo una credente, si trova in preda a un profondo scetticismo riguardo alla natura umana. Allo stesso tempo, la figura dell’infermiera Redd sembra incarnare un fanatismo religioso che le consente di giudicare moralmente Lois, accusandola di non essere una “moglie amorevole” al capezzale del marito. Queste tensioni offrono una riflessione penetrante sulle relazioni e sulle attese che la società impone sulle donne, in particolare nel contesto della salute e della malattia.
In questo scenario, spiccano due alleati di Lois: Suor Megan, interpretata dalla new entry Micaela Diamond, è una suora appassionata di cronaca nera che decide di unirsi a Lois nella sua missione d’indagine. Insieme a Padre Charlie, interpretato da Nicholas Chavez, un ex personal trainer divenuto prete, rappresentano un contrasto e un equilibrio tra spiritualità e critica sociale. L’aspettativa è segnata dalla tensione tra il bene e il male, un conflitto che si riflette nelle azioni dei protagonisti, con Suor Megan che tenta di mantenere viva la speranza nella bontà umana, mentre Lois è delusa e disillusa dal mondo in cui vive.
Le scelte narrative di Murphy mostrano chiaramente un’intenzione di riflettere sul modo in cui la religione e la morale interagiscono con il crimine moderno, rendendo Grotesquerie non solo una semplice narrazione horror, ma un profondo simbolo di conflitto interno ed esterno.
Una società post pandemia nella serie Disney+
Ambientata in una società che sembra riflettere le cicatrici lasciate dalla pandemia, Grotesquerie propone un contesto che è al contempo moderno e inquietantemente fuori tempo. I costumi e il trucco dei personaggi sembrano evocare un’epoca passata, creando un’atmosfera ambigua che ricorda il mondo di Bates Motel. L’impatto della pandemia è tangibile nei temi della solitudine, della mancanza di empatia e di connessione che i personaggi vivono quotidianamente.
Lo sguardo critico dei creatori, a fronte di una società che avrebbe dovuto imparare empatia e comprensione, mette in luce le fratture tra aspirazioni e realtà, accentuate dall’uso di uno stile visivo suggestivo e evocativo. La fotografia, ricca di toni viola e ombre inquietanti, accompagna lo spettatore in un viaggio che oscilla tra momenti di intensa drammaticità e sequenze di horror sovversive. La narrazione continua a mantenere un ritmo sostenuto, sfruttando l’efficacia delle immagini per comunicare tematiche più ampie, mentre i protagonisti affrontano i loro demoni personali.
In questa cornice complessiva, Ryan Murphy e il suo team di scrittori intrecciano una narrazione che va oltre il semplice intrattenimento, presentando un’analisi significativa della condizione umana attraverso l’obiettivo di un horror che si nutre della brutalità e delle debolezze del nostro tempo. Gli spettatori possono aspettarsi una riflessione profonda e inquietante in ogni episodio di questa nuova avventura nel panorama seriale.