Recensione
Un viaggio verso il nulla
“Guida romantica a posti perduti”, di Giorgia Farina, con protagonisti Jasmine Trinca e Clive Owen, è un film sospeso e leggero, che cerca di andare oltre gli elementi del tipico road movie risultando però lento e confuso.
Luoghi inesplorati, dimenticati e disabitati, chiese diroccate, hotel isolati e parco giochi disabitati sono gli unici elementi che rendono “Guida romantica a posti perduti” un film unico nel suo genere. Ricco di sequenze meravigliose, dove dietro rovine e noncuranza sono nascosti ricordi, emozioni e nostalgia, il film di Giorgia Farina è un road movie verso un non luogo, senza destinazione, né fisica né interiore.
I due disfunzionali protagonisti, che i due attori interpretano con una performance che li rende anonimi nella loro ricercata complessità, viaggiano verso una meta che non esiste, che forse si conclude nel momento in cui si avvicinano e provano finalmente qualcosa. Non c’è nessun legame chiaro tra i due, sicuramente un rapporto che li rende soli insieme e che li porta alla consapevolezza che la soluzione ai problemi, qualsiasi essi siano, non è mai fuggire.
Il film racconta due età completamente diverse, due vite e personalità opposte, due storie che si incontrano in un viaggio assurdo, romantico e inaspettato. “Guida romantica a posti perduti”, tra leggerezza e poesia, non riesce ad arrivare però al cuore dello spettatore, lasciando un senso di vuoto, con una serie di spunti che forse necessitavano di essere trattati.
La dipendenza dall’alcool e gli attacchi di panico sono affrontati solo in superficie, insieme alla paura dei rapporti e all’incapacità di prendere una scelta. Le problematiche descritte che, in misura diversa, possono definirsi universali, nel film vengono dette e descritte, ma non sentite. La pellicola di Giorgia Farina manca proprio d’emozione, che raggiunge solo in alcuni momenti sul finale, un finale che si può inoltre definire aperto.
Guida romantica a posti perduti: l’inizio del percorso
“Guida romantica a posti perduti” apre un cerchio che sceglie di non chiudere, ma che a volte sembra anche non percorrere. Un’atmosfera trasognata e retrò e uno stile quasi documentaristico permea l’opera come a riportare lo spettatore nella mente annebbiata del personaggio interpretato da Clive Owen e nel finto viaggio immaginario di Allegra.
Interessante il tema e l’idea stessa del viaggio, che inizia nella preparazione e termina con la partenza, e quello del ricordo che lega davvero i due personaggi. Luoghi e musiche, insieme, riportano indietro nel tempo due anime alla fine di un’esistenza vissuta senza consapevolezza che deve essere ripresa in mano, resta solo da capire che lasciarsi vivere è anche una scelta, e che non è mai troppo tardi per fare i conti con se stessi.
La regia punta sul paesaggio, che esprime naturalezza, fascino e mistero negli esterni come negli interni, sia dove si è circondati dal verde di un bosco che dove intorno a sé c’è il cemento di un luna park vuoto.
Solo il gioco di sguardi tra i due attori che, realizzato attraverso primi e primissimi piani, sembra trasmettere un’emozione: quando Benno e Allegra si parlano con gli occhi, senza dirsi nulla, senza sfiorarsi, distanti, ma vicini, è chiaro che qualcosa sta cambiando, sia nella loro individualità che nel loro singolare rapporto. Quel che emerge è un sentimento forte e simbiotico tra due estranei che nella loro follia sono simili e complementari.
“Guida romantica a posti perduti” è un insieme di originalità e confusione, nel tentativo di realizzare un road movie diverso e che si conclude in un film senza storia e senza pathos, lento e a tratti inconsistente, ma che in un non finale racchiude una malinconica solitudine finalmente condivisa.
Giorgia Terranova
Trama
- Regia: Giorgia Farina
- Cast: Clive Owen, Jasmine Trinca, Irène Jacob, Andrea Carpenzano
- Genere: commedia
- Durata: 106 minuti
- Produzione: Italia, 2020
- Distribuzione: Lucky Red
- Data di uscita: 24 settembre 2020
“Guida romantica a posti perduti”, di Giorgia Farina, presentato come evento speciale alle Giornate degli Autori 2020, nell’ambito della 77ª Mostra del Cinema di Venezia, è un road movie sull’importanza della memoria e del ricordo. Un viaggio attraverso l’Europa alla scoperta di luoghi inesplorati e dimenticati.
Guida romantica a posti perduti: la trama
Benna ha più di cinquant’anni, è inglese e dedito all’alcool, e inizia a bere dal primo pomeriggio, ogni singolo giorno. Allegra, di vent’anni di meno, è una trentenne creativa e spigliata, con molta fantasia, e gestisce un blog di viaggi. Entrambi vivono una routine piatta e senza stimoli; nonostante le personalità molto diverse hanno qualcosa di forte in comune, come la resistenza al cambiamento, un cambiamento che potrebbe solo giovare a entrambi, ma che fingono di non volere. I due sono vicini di casa senza però essersi mai visti se non di sfuggita per le scale, persi nei propri pensieri. Un giorno lui sbaglia pianerottolo e suona alla sua porta. Da quel momento le loro vite cambiano. Scappano improvvisamente da quella quotidianità che li soffocava, quella normalità apparente che avevano accettato. In fuga verso posti perduti, luoghi dimenticati e sconosciuti, ripercorrono le tappe del proprio passato, ragionando sul senso dell’esistenza, sostenendosi l’un l’altro. E soprattutto scoprendosi a vicenda ritrovando se stessi.
Ecco le dichiarazioni della regista Giorgia Farina
“Una storia piccola, leggera e intima”, spiega la regista Giorgia Farina: “lo sfioramento di due anime alla ricerca della chiave di lettura della loro esistenza. Come narratrice il mio desiderio è quello di risvegliare nel pubblico la curiosità e la necessità di concedersi un viaggio alla ricerca dei propri posti perduti nascosti tra le pieghe della vita”.