Guillermo Del Toro ha raccontato in esclusiva a Collider quali sono le 10 pellicole che lo hanno ispirato per la realizzazione di “Nightmare Alley”.
Guillermo Del Toro e l’intervista sui 10 film che hanno ispirato “Nightmare Alley”
Guillermo del Toro ha una vasta cultura cinematografica tanto da spaziare da Orson Wells a Hayao Miyazaki e ha la grande dote di trasmettere la sua passione per il cinema all’interlocutore con cui si interfaccia.
In occasione della prossima uscita di “Nightmare Alley”, in arrivo nelle sale americane il 17 dicembre e da noi in Italia il 27 gennaio, Collider ha intervistato Guillermo Del Toro che ha stilato una classifica dei dieci film noir che lo hanno ispirato per la realizzazione del suo lavoro.
“Nightmare Alley” è stato adattato da Del Toro e Kim Morgan dall’omonimo romanzo di William Lindsay Gresham del 1946. Il romanzo ha all’attivo un’altra trasposizione cinematografica del 1947 con protagonista Tyrone Power, tuttavia non del tutto fedele al materiale originale come la pellicola di Del Toro. Protagonista della storia è Bradley Cooper nei panni di Stanton “Stan” Carlisle, un truffatore ambizioso che ha imparato il mestiere lavorando in uno squallido luna park itinerante. L’uomo si allea con la dottoressa Lilith Ritter (Cate Blanchett), che potrebbe essere più pericolosa di lui. Nel cast figurano anche Rooney Mara, Toni Collette, Willem Dafoe, Richard Jenkins, Ron Perlman, David Strathairn, Clifton Collins Jr., Tim Blake Nelson e Mary Steenburgen.
Ecco i 10 film che hanno ispirato Guillermo Del Toro
1 – Fallen Angel (Un angelo è caduto, 1945)
“Questo film è stato giratyo da [Otto] Preminger dopo “Laura”. Lo amo così tanto che lo cito in modo obliquo in “La forma dell’acqua”, quando il personaggio di Richard Jenkins parla di Alice Faye che si stanca e lascia tutto una volta per tutte […]. Ha molti collegamenti obliqui con “Nightmare Alley”; il nome del personaggio principale è Stanton, e c’è un elemento legato al luna park con John Carradine.
2 – Niagara (1953)
“Uno dei film più belli da vedere. Il colore è sbalorditivo. Una parte molto importante della genesi della leggenda di Marilyn Monroe. Gioca con il desiderio, i ruoli di genere, una storia psicosessuale incredibilmente strana e intrecciata..”
3 – Underworld USA (1961)
“È un film noir criminale davvero spietato di Sam Fuller. Parla di un ragazzo ossessionato dallo scrivere il suo passato e dall’incombente figura paterna che getta un’ombra su di lui.
4 – The Killing (Rapina a mano armata, 1956)
“Uno dei capolavori di Stanley Kubrick. Occasionalmente nel noir, hai una scena in cui il denaro, che è diventato un’icona, perde ogni significato. […] Sterling Hayden è perfetto nei panni di un ragazzo duro, è completamente hardcore, hardboiled, fino alla fine. La battuta finale che ha nel film è fantastica.”
5 – Detour (Deviazione per l’inferno, 1945)
“Edgar G. Ulmer era fondamentalmente un regista di serie B molto veloce nel girare ed economico. C’è una scena con Tom Neal in cui usa inconsapevolmente un cavo telefonico come arma per un omicidio colposo. Questo particolare è ripreso in una scena con Lilith e Stan [in “Nightmare Alley”]; è una piccola citazione, la cosa principale è quanto sia spietato.
6 – Too Late for Tears (É tardi per piangere, 1949)
“Per me, è il miglior film di Lizabeth Scott, il miglior ruolo che abbia mai avuto. [Interpreta] una donna che è così stanca del suo ruolo nella società come moglie obbediente e casalinga che quando si trova di fronte a una via di scampo sotto forma di una borsa piena di soldi, scatena un personaggio più duro di qualsiasi altro uomo. Nessun altro uomo può fermarla, non può batterla in astuzia, non può sconfiggerla. È un personaggio affascinante, incredibilmente potente. Il film è stato diretto da Byron Haskin, che gli appassionati di fantascienza ricorderanno per “La guerra dei mondi”.
7 – Born To Kill (Perfido inganno, 1947)
“Un film che non è molto ricordato ma che penso sia fantastico è “Born to Kill” di Robert Wise. Il film ha un paio degli omicidi più sorprendenti e violenti per il periodo [in cui è stato girato] o qualsiasi periodo. Lawrence Tierney è uno di quei personaggi che possono incarnare la spietatezza assoluta. E Claire Trevor non è da meno. Ho detto a Bradley Cooper e Cate Blanchett di guardarli e guardarli interagire per come i personaggi dovevano essere sullo stesso piano quando si incontravano. Questi due personaggi in “Born to Kill” sono due bestie assolutamente scatenate dalla presenza l’uno dell’altro. Ciò che è affascinante di questo film è che Claire Trevor interpreta una donna di buona reputazione nella società. Questo è ciò che lo rende interessante”.
8 – The Lineup (Crimine silenzioso, 1958)
“Un film di Don Siegel che anche adesso è implacabile e assolutamente brutale. I personaggi che non dovrebbero essere uccisi vengono uccisi in modo spietato. Eli Wallach è incredibilmente feroce senza lealtà. Il film è ambientato a San Francisco e ritrae la città in un modo unico e pieno di minacce. Proprio come “Vertigo” la ritrae in un modo molto romantico e gotico, qui [la città] è selvaggia. E l’inseguimento finale è fantastico”.
9 – The Breaking Point (Golfo del Messico, 1950)
“John Garfield conferisce alla parte un senso di grinta e realtà. È un uomo combattuto tra ciò che dovrebbe o non dovrebbe fare e ciò che ha e ciò che potrebbe avere. Che sono conflitti essenziali nel noir. Elementi ben presenti in “Nightmare. Alley”. È diretto dal grande Michael Curtiz, ma è basato su un romanzo di Ernest Hemmingway “Avere e non avere”.
10 – Nightfall (L’alibi sotto la neve, 1956)
“È un grande film di Jacques Torneur. Torneur ha rivoluzionato l’horror e lo ha reso elegante e minaccioso. Ha lavorato con le ombre in modo magnifico. Ma l’elemento principale in questo film è nel dialogo. Questo film ha dialoghi duri e grintosi che sembravano autentici e davvero maligni, realizzati magnificamente. Puoi vedere Anne Bancroft in un ruolo precoce ma molto buono. È basato su un romanzo di David Goodis che ha anche scritto il film con Humphrey Bogart “La fuga”. È un interessante scrittore pulp con un grande orecchio per il dialogo e con grande empatia per le persone ai margini, cosa molto importante per me in “Nightmare Alley”. Avevamo personaggi che vivono ai margini e si adattano o non si adattano alla brutalità urbana di Buffalo, New York, quando lasciano il carnevale”.
Roberta Rosella
01/12/2021