Anche questo mese Netflix ci da la possibilità di scegliere tra nuove commedie d’amore, tra cui Happy Ending, il segreto della felicità. Dalla durata di 92 minuti, il film segue la relazione di Luna e Mink, una coppia che sta per festeggiare il primo anno di fidanzamento. Ma qualcosa – inaspettatamente – turba profondamente il rapporto. Di cosa si tratta? Continuate a leggere per scoprirlo.
Indice
Happy Ending – tutte le informazioni
Trama
Mink e Luna si frequentano da un anno e le cose non potrebbero andare meglio – o almeno così sembra. Nonostante i due siano felicissimi e vadano più che d’accordo, Luna ha sempre nascosto al suo fidanzato di non aver mai avuto un orgasmo durante i loro rapporti. Questa mancanza, che lei ha sempre represso, inizia a diventare sempre più pesante, tanto da portare Luna a cercare altrove delle emozioni diverse e nuove. Così, la ragazza propone al fidanzato di cercare una terza persona per i loro rapporti e – dopo qualche reticenza – Mink accetta. Dopo qualche ricerca, la coppia scopre l’esistenza di Eve, una donna poliamorosa e contenta di entrare nella loro relazione. Ma questa new entry – inaspettatamente – andrà a scatenare una serie di reazioni e problemi, soprattutto quando Luna si accorgerà di gradire particolarmente la sua presenza durante i rapporti.
Crediti
- Paese: Paesi Bassi
- Genere: Commedia
- Durata: 92min
- Regia: Joosje Duk
- Distribuzione: Netflix
- Fotografia: Ezra Reverda
- Attori: Gaite Jansen, Joy Delima, Martijn Lakemeier
Recensione
Happy Ending – il segreto della felicità è una commedia che arriva direttamente dai Paesi Bassi e il suo titolo italiano fa già capire abbastanza di cosa si parli. La pellicola cerca di fare quel che – ormai – molte serie e film romantici fanno: parlare esplicitamente del sesso, rivedendolo sotto una forma più moderna e anticonvenzionale. Ma nonostante l’idea di partenza potesse essere anche un buono spunto, il risultato finale non riesce ad essere innovativo ed interessante per stare al pari con i prodotti dello stesso genere.
Prendiamo – ad esempio – Sex Education: una serie che parla di sesso in modo spregiudicato e senza barriere, in tutte le forme e in tutti i generi, ma lo fa mescolando il tutto ad una buona trama e personaggi ben caratterizzati. Insomma: tutto quello che manca a Happy Ending – il segreto della felicità.
Fin da subito partiamo conoscendo Luna, colei che – oltre ad essere protagonista – ci introduce nelle profondità dell’intimità con il suo ragazzo, parlando del suo problema. Così, fin da subito, scopriamo il perno centrale di tutto il film: la difficoltà di parlare di problemi legati al sesso con il proprio partner. Un problema – in realtà – alquanto attuale che può rispecchiare per molti la realtà. Se inizialmente l’idea può sembrare divertente – e interessante – dopo un’ora e mezza di visione è evidente quanto la pellicola si avviti su sé stessa, risultando sterile e priva di personalità. A coprire i continui buchi di narrazione ci sono poi le scene di sesso, spesso eccessivamente gratuite e gettate a caso.
Un Happy Ending per il film … o forse no?
Certo, se guardiamo una commedia d’amore non ci aspettiamo di trovarci davanti la profondità e complessità di un film di Christopher Nolan, ma questo non giustifica un prodotto scadente sotto molti punti di vista. Da uno spunto interessante ci si sarebbe aspettati una narrazione più profonda e spunti di ragionamento interessanti, invece tutto viene ricondotto alle scene di sesso. Ogni questione, problematica o sviluppo della trama va a sfociare in una scena di sesso, rendendo il tutto banale, ripetitivo e noioso.
Se l’obbiettivo di Joosie Duk – sceneggiatrice e regista del film – era quello di creare una pellicola provocatoria e che offrisse uno sguardo diverso sul sesso, beh, possiamo dire che non è proprio riuscita nel suo intento. Sappiamo benissimo di trovarci davanti un film che parla di sesso, ma non per questo abbiamo bisogno di vedere solo sesso e niente trama.
Giudizio e Conclusioni
Happy Ending – il segreto della felicità si è confermato essere uno dei soliti prodotti di bassa qualità che periodicamente Netflix inserisce nel suo catalogo. L’idea poteva essere buona, ma proprio non ci ha convinti la mancanza di personalità nei personaggi e la trama tutt’altro che interessante. Le commedie sono fatte per alleggerire ed essere guardate senza impegno, ma non per questo sono sinonimo di bassa qualità.