Il cinema horror ha spesso dettato tanti filoni che hanno generato un valido successo. I film con giocattoli assassini appartengono ad uno di essi. Ma quali sono quei titoli di questo genere che potrebbero fare la gioia dei fans e che meritano assolutamente una visione o una riscoperta? Lo scopriamo nella nostra breve carrellata di approfondimento.
Film con giocattoli assassini: quando il “gioco” si fa duro
Sicuramente tra i titoli più celebri in cui i bambolotti o i giocattoli iniziano a seminare terrore e morte sono i piuttosto recenti film del filone di Annabelle, legati alla ambigua bambola posseduta che è generata da una costola della saga di The Conjuring e, alla cui base c’è la storia vera di due sedicenti medium del paranormale, ovvero i coniugi Warren.
Ecco che questa figura legata all’infanzia, alla gioiosità delle avventure fanciullesche, ovvero il giocattolo può però essere oggetto di pericolo quando la fantasia dei creatori di storie inizia a correre.
“La bambola assassina” degli anni ’80, con il bambolotto Chucky che semina morte quando in esso si trasferisce, tramite rito voodoo, l’anima di un pericoloso criminale, è sicuramente il titolo più iconico in tal senso. Scopriamo, però altri 5 titoli di film con giocattoli assassini che possano soddisfare gli appassionati.
La bambola del diavolo (1936)
Erroneamente condannato per una rapina e un omicidio, un uomo evade di prigione con un geniale scienziato. Quando questi muore, il compagno si dirige verso il suo laboratorio, ed ha in mente un piano.
Uno degli esempi primordiali del filone, dal regista di “Dracula” del ’31 e dello shock movie “Freaks” (1933)
Dolls (1987)
Durante un viaggio in auto, una famiglia viene sorpresa da un forte temporale ed è costretta a lasciare la macchina, rimasta impantanata nel fango, per cercare rifugio nella vecchia casa di un anziano fabbricante di bambole.
Il film di Stuart Gordon, vero reuccio degli horror anni ’80 a basso budget, è un gustoso esempio di contemporanea favola dark, con dei pupazzi piuttosto terrificanti e le giuste atmosfere per far passare i suoi 90 minuti ad alta tensione e suggestione.
The Puppet Master – Il burattinaio (1989)
Un burattinaio trasferisce alle proprie bambole un potere distruttivo che cadono in mano di alcuni pazzi alla morte dell’uomo.
Un buffo prodotto di serie B che è croce e delizia del suo filone, divenuto a suo modo un piccolo Cult del genere e delle pellicole “so bad it’s so good” degli anni ’80.
Dead Silence (2007)
Jamie è uno dei sospettati principali del detective Lipton per l’assassinio della propria moglie. Ma l’uomo, che non c’entra nulla con il delitto, decide di indagare per conto suo quando torna nel paese d’origine della moglie per il funerale. Scopre così che, anni prima, una ventriloqua era stata assassinata in circostanze molto misteriose.
La morte, stavolta si presenta attraverso una vecchia megera ed il suo pupazzo da ventriloquo, per un film dell’orrore che assembla con buona sostanza jump scare e atmosfere gotiche misteriose.
Il figlio di Chucky (2004)
Il figlio di Tiffany e del perfido Chucky, Glen, viene a sapere dell’esistenza di un progetto cinematografico ambizioso: un film sulla vita dei suoi genitori. La piccola marionetta si reca ad Hollywood nel tentativo di resuscitare il padre e la madre e scopre con orrore di far parte di una famiglia di assassini spietati.
Se il mito del bambolotto Chucky è esploso negli anni ’80, confermandosi con diversi sequel, si può ben dire che nella filiera che ha generato, questo quinto capitolo sia probabilmente il più bizzarro e divertente, tra momenti metafilmici e goliardia splatter.
Ovviamente, consigliabile dare un’occhiata – quanto meno – al primo film della saga e al quarto capitolo “La sposa di Chucky” del 1998, per fruire al meglio della visione di questo capitolo.