Il canale culturale ARTE.TV propone 5 documentari, da guardare in streaming e gratuitamente, dedicati al grande schermo. “I miti di Hollywood” spazia dalle storie di Bruce Lee, Melvin van Peebles, Winona Ryder (che rivedremo con la nuova stagione di “Stranger Things”, fino ai dietro le quinte di “Ultimo tango a Parigi” e “Lost in Translation”.
I miti di Hollywood: viaggio nella storia del cinema tra attori, registi e capolavori
Dalle pellicole in bianco e nero ai colossal del Ventunesimo secolo, il mondo del cinema esercita un fascino che non conosce eguali e da sempre incanta per le storie che racconta, per gli effetti speciali e per i grandi talenti che lo animano. Un mondo che desta curiosità sopratutto per quei ‘dietro le quinte’ che riservano spesso grandi sorprese.
Per appassionati e curiosi, il canale culturale Arte in Italiano (arte.tv/it) presenta una selezione di 5 documentari, “I miti di Hollywood”, per scoprire le vite di alcune delle più grandi stelle di Hollywood e i dietro le quinte dei capolavori che hanno fatto la storia del cinema: da “Lost in Translation” a “Ultimo tango a Parigi”, da Winona Ryder a Bruce Lee, passando per Melvin van Peebles, primo eroe nero del cinema holliwoodiano.
Tutti i titoli sono fruibili gratuitamente, con sottotitoli in italiano, sul sito arte.tv/it o sulle app ARTE per smart TV, Fire TV, Apple TV e dispositivi mobili.
I. iti di Hollywood. “Winona Ryder: talento e caos”
Da ragazzina, Winona Horowitz Ryder ebbe grandi difficoltà a integrarsi con i coetanei a causa del suo carattere introverso, ma la sua vita cambia radicalmente quando a 15 anni, ottenne il suo primo ruolo cinematografico e fu poi notata da Tim Burton, che la scelse per la commedia macabra “Beetlejuice”, proiettandola verso la notorietà. Ragazza ipersensibile, finisce per compromettere la sua salute fisica e psicologica, portandola a rinunciare alle riprese de “Il Padrino” e a essere condannata per taccheggio, evento che ne danneggia definitivamente la reputazione.
Ormai cinquantenne, Winona Ryder ha fatto un comeback tanto inaspettato quanto apprezzato nella serie fantasy “Stranger Things”, dal 27 maggio disponibile con la quarta stagione. Il documentario “Winona Ryder: talento e caos”, attraverso estratti e filmati d’archivio, racconta la sua storia e traccia il profilo di un’artista considerata una outsider.
I iti di Hollywood: “Banderas-Almodovar: dolore e gloria”
Se Hollywood ha fatto di Antonio Banderas l’attore spagnolo più¹ famoso al mondo, il merito di averlo scoperto è tutto di Pedro Almodovar. Il regista rimane deluso dalla scelta dell’attore di spostarsi a Hollywood, che critica aspramente le scelte di Banderas. Il riavvicinamento dopo ben vent’anni, con film come “La piel que habito” e, soprattutto, “Dolor y Gloria”. Il documentario “Banderas-Almodovar: dolore e gloria” propone un’immersione negli archivi e in 40 anni di relazione artistica tra il Maestro e la sua Musa al maschile.
Bruce Lee: Kung Fu Revolution(s)
Nel mondo del kung fu c’è un prima e un dopo Bruce Lee. Fin da bambino l’attore si fece notare per la sua eccezionale destrezza nel combattimento e fu proprio questo talento, torneo dopo torneo, ad attirare l’attenzione di registi internazionali, che lo chiamarono negli Stati Uniti. Bruce Lee incarnava un fenomeno nuovo, ma il cinema americano non lo prese subito sul serio, portando l’attore a ritornare a Hong Kong, dalla famiglia. E’ li che spicca il volo diventando un fenomeno mondiale. “Kung Fu Revolution (s) – Bruce Leader”, primo capitolo della serie Kung Fu Revolution(s), racconta la nascita e la vita di un mito del cinema e delle arti marziali.
I miti di Hollywood: “Da Sofia Coppola a Bernardo Bertolucci: C’era una volta… Il grande cinema”
Dai volti di Marlon Brando a Bill Murray, passando per la regia di Xavier Dolan, la serie “C’era una volta… Il grande cinema” compie un viaggio alla scoperta della genesi, delle reazioni del pubblico e della storia di alcuni cult assoluti della Settima Arte.
La nascita di un eroe nero al cinema: Melvin van Peebles: “Sweet Sweetback”
Nel 1971, quando negli Stati Uniti crescevano le violenze nei confonti della comunità afroamericana da parte della polizia, Melvin van Peebles entra a gamba tesa nel cinema holliwoodiano con “Sweet Sweetback Baadasssss Song”, film che vide per la prima volta sul grande schermo un protagonista nero. Il suo personaggio divenne uno schiaffo alla coscienza di una società composta per ben l’11% da afroamericani, una percentuale elevata ma ancora ‘invisibile’ dalle parti di Hollywood. Questo documentario mostra l’origine del movimento Blaxpoitation, omaggiato più avanti da cineasti come Gordon Parks e Quentin Tarantino, e la cui epopea è raccontata in questo documentario.
Maria Grazia Bosu