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I passeggeri della notte (2022)

Recensione

I passeggeri della notte: un film intimista ambientato negli anni ‘80

I passeggeri della notte film

Mikhaël Hers è abituato dai tempi di “Amanda”, girato nel 2018, a unire nelle sue storie i grandi avvenimenti e la vita dei suoi protagonisti. In “I passeggeri della notte” porta in scena i giorni dell’elezione del presidente Mitterand nel 1981 per passare poi al 1984 e alle difficoltà di una giovane donna abbandonata dal marito con i suoi figli. Elisabeth (Charlotte Gainsbourg) riesce a trovare un lavoro come centralista presso un’emittente radiofonica dove Vanda (Emmanuelle Béart) conduce un programma rigorosamente notturno. É in questo contesto, che arriva dal nulla la giovane randagia Talulah (Noée Abita), che diventa da quel momento una terza figlia con Judith (Megan Notham) e Matthias (Quito Rayon-Ritcher).

I passeggeri della notte (2022)

Parte lentamente il film di Hers, che alterna filmati di repertorio datati anni ’80 al quotidiano di una famiglia unita ma non canonica. Tiene le fila di tutto la bella e solare Charlotte Gainsbourg, supportata da Didier Sandre, che durante il film acquista luce gradualmente fino a brillare nel finale catartico ambientato nel 1988. Nel giro di sette anni, che passano naturalmente sullo schermo, si parla essenzialmente della seconda vita di una donna che si deve ritrovare. Con lei crescono i due ragazzi e soprattutto il quindicenne Matthias, che prova una notevole attrazione per Talulah, di cui si intuisce un passato difficile. La sua presenza/assenza segna tutta l’opera e lo schermo grazie ai grandi occhi di Noée Abita, vestita stile Madonna in “Cercasi Susan disperatamene”.

Un viaggio nel tempo attraverso il cinema di Rohmer e l’architettura brutale

La storia della rinascita di Elisabeth passa fondamentalmente da uno scenario che è parte essenziale del lavoro di Hers. La donna e la sua famiglia vivono nel XV Arrondissement parigino, una zona residenziale progettato dagli architetti Proux & Srot nel 1979, dei visionari per l’epoca. Più nello specifico tutta l’azione è nella torre soprannominata Hotel Nikko, un grattacielo rosso un tempo sede della Japan Airlines. Ci sono inoltre molti riferimenti al reale come quello del programma radiofonico di culto “Les choses de la nuit”, condotto da Jean Charles Ashero, citato palesemente nel film.

Si ritrovano anche pezzi del film cult di Rohmer “Le notti della luna piena” e “Le Pont du Nord” di Rivette. Protagonista di questi due film era la giovanissima attrice Pascale Ogier, scomparsa giovanissima in cui si rivede come in un gioco di specchi Talulah. In questo omaggio al grande cinema del passato, Hers riesce nel suo intento di portare sul grande schermo una storia intensa e carica di emozione con un finale aperto verso il futuro per i suoi protagonisti. Gli attori sono tutti straordinari, da Charlotte Gainsbourg alla Béart in un ruolo minore, per finire con Didier Sandre e i notevoli tre ragazzi.

Il regista riesce grazie all’uso della pellicola in 35 e 16 mm a trasportare letteralmente lo spettatore agli anni ’80, anche grazie alla colonna sonora. “I passeggeri della notte” è un film che lascia il segno con garbo come la scomparsa finale di Talulah alle prime luci dell’alba.

Ivana Faranda

Trama

  • Titolo originale: Les passagers de la nuit
  • Regia: Mikhaël Hers
  • Cast: Emmanuelle Béart, Charlotte Gainsbourg, Noée Abita, Ophélia Kolb, Thibault Vinçon, Didier Sandre, Laurent Poitrenaux, Quito Rayon Richter, Morgane Portejoie Pinsard
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 111 minuti
  • Produzione: Francia, 2022
  • Distribuzione: Wanted

I passeggeri della notte“I passeggeri della notte” è un film presentato in concorso al Festival di Berlino 2022 e nel programma della XII edizione del Rendez-Vous Festival del Nuovo Cinema Francese.

I passeggeri della notte: la trama

Siamo a Parigi, è il 10 maggio del 1981 e si sta festeggiando nelle piazze l’elezione di Mitterrand. La città è piena di gente, Elisabeth è una giovane donna che deve ricostruirsi una vita dopo una dolorosa separazione. Trova lavoro in una radio, dove va in onda il programma notturno “I passeggeri della notte”, uno spazio aperto per chi vuol parlare di se stesso. É in quel luogo che Elisabeth incontra la giovane Talulah, che entrerà a far parte della sua vita e di quella dei suoi due figli.

Il regista

Mikhaël Hers è nato a Parigi nel 1975 e ha studiato a la Fémis. “I passeggeri della notte” è il suo settimo film. Nel 2018 aveva girato lo struggente “Amanda (Quel giorno d’estate)” storia di un giovane che perde in un attentato la sorella e si ritrova a crescerne la figlia. Il suo è uno stile delicato e intimista che si richiama in un qualche modo a Eric Rohmer.

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