Ci sono film che ammaliano dalle prime immagini, per la forte carica emotiva che sprigionano, “Igual si Llueve” è uno di questi
Regia: Fernando Gatti – Cast: Tomás Carullo Lizzio, Juan Marcos Bracco Arancet – Genere: Avventura, colore, 65 minuti – Produzione: Argentina, 2012.
L’opera prima di Fernando Gatti è un piccolo gioiello cinematografico, dove le immagini sono più eloquenti delle parole, grazie anche alla forte carica espressiva del protagonista, Tomàs Carullo Lizzio, un attore in erba particolarmente dotato.
“Igual si Llueve” è un film semplice, che non racconta niente di strabiliante, se non uno spaccato di vita del piccolo Agustìn, che si trova in quella fase della crescita in cui si abbandona l’infanzia per affrontare le incertezze e le ansie dell’adolescenza.
Il piccolo si divide tra la scuola e l’accudire la nonna malata, per cui possiamo dire a ragione che la sua non è stata un’infanzia delle più spensierate.
Agustìn è amorevole con la nonna e non vuole dare dispiaceri alla mamma, ma è pur sempre un bambino, così, l’ultimo giorno di scuola, assieme al suo amico Javier, si prende una piccola pausa dalla routine, vivendo un’avventura di qualche ora, immerso nella natura.
Gatti usa la macchina da presa in maniera magistrale, in un film dove i dialoghi sono rarefatti, e sta al girato sviluppare il racconto. I ragazzi vengono catturati con naturalezza, fin nell’intimo, i loro volti esprimono le emozioni per questa piccola fuga, il piacere dello stare assieme, la gran voglia di vivere.
Certo questo non è un film epico in cui si vedono gesta eroiche, e non è neppure un melodramma intimista: qui abbiamo a che fare col cinema allo stato puro, quello che non ha perso la capacità di emozionare con le piccole storie, quello che non ha bisogno di sbalorditive location o stupefacenti effetti speciali, un cinema che racconta la vita vera.
La fuga di Agustìn e quella piccola pausa che chiunque dovrebbe prendere quando la quotidianità diventa faticosa, per ricaricare un po’ la batteria e andare avanti tra le intemperie della vita con un sorriso, come il delizioso protagonista.
Presentato in concorso al Festival del Film di Roma nelle sezione autonoma e parallela Alice nella città, il film di Gatti riconcilia lo spettatore col grande schermo, in un festival in cui le pellicole hanno trasmesso poche emozioni.
Il cartellone di Alice nella città si è dimostrato, a dispetto delle sezioni ‘da adulti’, più ricco e interessante, con tante opere prime di sostanza, che fanno ben sperare per la futura generazione di cineasti.
Maria Grazia Bosu