Il 18 ottobre al Druso di Ranica, la storica band Il Banco del Mutuo Soccorso si prepara a regalare ai fan un concerto unico, che celebra oltre cinque decenni di musica. Nonostante le sfide, tra cui la morte di due membri fondatori, la band continua a calcare le scene, dimostrando una resilienza invidiabile nel panorama musicale italiano. In questo articolo, esploriamo la storia del gruppo, il loro repertorio e le parole di Vittorio Nocenzi, l’anima della band.
Un viaggio nella storia del Banco del Mutuo Soccorso
Nata nel 1969, Il Banco del Mutuo Soccorso rappresenta una delle colonne portanti del genere progressive rock in Italia. Con un mix di sonorità innovative e testi poetici spesso ispirati alla letteratura e alla cultura italiana, la band ha saputo conquistare il cuore del pubblico generazione dopo generazione. La formazione originale del gruppo ha subito diverse evoluzioni, ma l’essenza della loro musica resta invariata.
L’evento di venerdì sera segna un ulteriore capitolo di questa lunga avventura. In scaletta, i brani storici dell’esordio “Il salvadanaio” – emblematico per la sua copertina e il suo impatto – insieme all’ultima novità “Orlando“, un’opera che affronta temi rilevanti come la globalizzazione e il rispetto per l’ambiente. Vittorio Nocenzi, fondatore e ultimo membro della line up originaria, guida la band in questo percorso, supportato da artisti di talento come suo figlio Michelangelo e Filippo Marcheggiani, che da tre decenni rappresenta una presenza stabile nel gruppo.
Il superamento delle difficoltà e il sostegno del pubblico
La band ha dovuto affrontare momenti difficili, tra cui la scomparsa nel 2014 del carismatico cantante Francesco Di Giacomo e, poco dopo, del chitarrista Rodolfo Maltese. Nonostante il dolore e la tentazione di fermarsi, Nocenzi ha trovato la forza di proseguire grazie al calore e all’affetto del pubblico. “Un artista non può solo incassare ammirazione”, ha dichiarato, “ha dei doveri”. La reazione dei fan e l’umanità espressa attraverso il loro sostegno sono stati cruciali per continuare a creare e suonare.
In un’epoca in cui la musica è in continua evoluzione, la capacità del Banco di mantenere viva la propria identità è un segnale emblematico della loro dedizione all’arte. Ogni esibizione diventa un tributo ai membri scomparsi e un’opportunità per celebrare una storia musicale che non si ferma.
Le emozioni e i ricordi di un’epoca d’oro
Vittorio Nocenzi ricorda con affetto i momenti passati con Di Giacomo, sottolineando il suo spirito ironico e la sua capacità di intrattenere. I concerti del passato sono caratterizzati da aneddoti divertenti, come quello in cui Francesco invitava il pubblico a soffiare nel microfono per scaldare l’atmosfera. La nostalgia per quei tempi rende ogni performance un’esperienza catartica, sia per i membri della band che per i fan.
Allo stesso modo, Rodolfo Maltese lascia un’eredità di bellezza e creatività, elementi fondamentali della musica del Banco. “Ci legava un’affinità elettiva”, racconta Nocenzi, “e sento ancora la sua presenza nei miei passaggi musicali.” La connessione tra i membri della band trascende il semplice rapporto musicale; rappresenta una famiglia che continua a vivere attraverso le note che producono.
Attualità e messaggi nei nuovi brani
L’ultimo album del Banco, “Orlando“, si fa portavoce di problematiche contemporanee come il cambiamento climatico, le migrazioni e i conflitti globali. Nocenzi sottolinea l’importanza di affrontare questi temi attraverso l’arte, augurandosi che, tra le difficoltà, emergano anche segnali di speranza. La musica diventa quindi una forma di comunicazione capace di spingere il pubblico a riflettere e a reagire.
Con un concerto che promette di durare oltre due ore e mezza, Il Banco del Mutuo Soccorso non offre solo musica, ma un vero e proprio viaggio emotivo attraverso la loro carriera. Con l’apertura delle porte alle 20.30 e l’inizio della performance alle 22, i fan possono prepararsi a immergersi in una serata di grande musica e intensa emozione, con un biglietto dal costo di 30 euro. Il cuore pulsante del progressive rock italiano continua a battere, e il Druso di Ranica si prepara a ospitare un’altra memorabile esibizione della band.