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Il biopic su Ennio Doris: un’operazione di marketing dal grande impatto

Il nuovo film “Ennio Doris – C’è ancora domani” si presenta come una significativa iniziativa sul panorama cinematografico italiano, trascendendo la semplice narrazione biografica per diventare una vera e propria operazione di marketing. Prodotto e trasmesso da Canale 5, il biopic racconta la storia del fondatore della banca del cerchio, incapsulando un messaggio che va oltre la biografia di un uomo. Questa pellicola, diretta da Giacomo Campiotti, si inserisce in un contesto che mescola affetto e business, offrendo uno spaccato della vita di un banchiere che ha cercato di umanizzare un settore spesso criticato per la sua freddezza.

La narrazione della vita di Ennio Doris

Il film segue la vita di Ennio Doris, conosciuto come il “banchiere gentile”, partendo dalle sue umili origini a Tombolo, nel padovano. La trama avanza attraverso una serie di flashback che raccontano la sua infanzia, segnata da povertà ma anche da felicità. Questa struttura narrativa è tipica dei biopic, sfruttando un’analisi retrospettiva che cerca di dare profondità emotiva ai personaggi. La storia culmina in un evento cruciale: il crollo della Lehman Brothers, momento in cui Doris, colpito dalla situazione dei suoi clienti, decide di rimborsarli, divenendo un simbolo di umanità in un settore spesso visto come spietato. La rappresentazione di Doris diventa così uno strumento per conferire un “cuore” a una banca, un ambiente generalmente percepito come staccato dai sentimenti umani.

Il biopic su Ennio Doris: un’operazione di marketing dal grande impatto

Un cast di talento

Il cast di “Ennio Doris – C’è ancora domani” è composto da volti noti del cinema italiano. Massimo Ghini interpreta il protagonista nella fase adulta, mentre Daniel Santantonio lo rappresenta da giovane. Lucrezia Lante della Rovere assume il ruolo di Lina Tombolato, figura centrale nella vita di Doris. La scelta di Ghini, attore versatile tanto nei film comici quanto in quelli drammatici, suscita discussioni; la sua interpretazione, purtroppo, risulta sovente monotona, appiattendo la complessità del personaggio. Ciò nonostante, il film si avvale di un’importante sceneggiatura, firmata da Campiotti e Carlo Mazzotta, che riesce a dare voce alle esperienze e alle emozioni di un personaggio emblematico.

Riflessioni sul marketing cinematografico

“Ennio Doris – C’è ancora domani” non è semplicemente un biopic; è un perfetto esempio di marketing cinematografico. La pellicola dura 122 minuti e ha tutte le caratteristiche di uno spot commerciale, creando una connessione diretta con il pubblico e potenzialmente attrarre futuri clienti della banca fondata da Doris. Questo approccio suggerisce una riflessione profonda sulle funzioni del cinema nel mondo moderno, dove le storie possono essere utilizzate per veicolare messaggi aziendali e rafforzare un’immagine corporativa. La narrazione diventa, quindi, un potente strumento per costruire una narrazione attorno a marchi e personalità, creando un legame tra emozione e consumo.

Conclusioni sul significato del biopic

Il biopic su Ennio Doris si colloca in un contesto di crescente attenzione verso le storie “umanizzanti” nel settore bancario, proponendo un ritratto di speranza e umanità. Sebbene il film presenti delle tare evidenti, come la sua tendenza all’agiografia, resta un prodotto cinematografico di grande impatto. Si pone la domanda se questo genere di narrazione possa effettivamente cambiare le percezioni riguardo alle banche e al loro ruolo nella società. Nonostante le riserve, il film riesce a ottenere risultati apprezzabili, confermando il potenziale del biopic come strumento di marketing, tanto quanto come veicolo di storie di vita.

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