Recensione
Il giorno sbagliato: un giorno come tanti
“Il giorno sbagliato”, diretto da Derrick Borte, con Caren Pistorius e Russell Crowe, sospeso tra thriller e action, è un film avvincente e pieno di ritmo, con qualche disattenzione che si rivela comunque accettabile.
Iniziando con le componenti del thriller, con suspence e tensione, “Il giorno sbagliato” diventa, nelle sequenze successive, un action a tutti gli effetti. Adrenalina pura, inseguimenti e incidenti fatali, con una dose di violenza e crudeltà insospettabile che non smette mai di stupire.
Russell Crowe è temibile e aggressivo, capace di uccidere con estrema facilità, con un’inquietante attrazione per la sofferenza e il dolore altrui, un uomo che sembra tutt’altro che comune, ma che Derrick Borte cerca così di presentare. Si tratta di un marito tradito e divorziato che non accetta l’abbandono e sviluppa una misoginia che si tramuta in odio verso il mondo intero. Il protagonista è arrabbiato e trucido e non si ferma davanti a nulla. Per il suo scopo chiunque è sacrificabile.
La situazione tipo, che capita più volte nella quotidianità delle persone, che si tenta di creare all’inizio, perde di immedesimazione nel momento in cui il personaggio senza nome interpretato da Crowe si rivela un folle al volante di un fuoristrada con già alcuni omicidi alle spalle, reati che vengono dichiarati da subito. Rachel è invece l’esatto esempio di madre e donna comune che forse esagera e che avrebbe potuto scusarsi.
Con qualche stereotipo e luogo comune, “Il giorno sbagliato” di Derrick Borte è comunque capace di coinvolgere lo spettatore da subito, trasportandolo nell’incubo di chi si ritrova ad essere unica responsabile della morte di innocenti, che siano amici o parenti, con la consapevolezza che quando il killer ucciderà lei, le persone che ama non ci saranno più.
Background particolari
Lo sconosciuto ha infatti un piano chiaro in mente e anche qui il film manca un po’ di verosimiglianza: si tratta di un uomo medio che sta vivendo un brutto periodo o di un addestrato sicario professionista con un passato nell’esercito? Non viene esplicitato e forse si rivela la scelta vincente. Rachel, d’altra parte, è pronta a tutto per proteggere la sua famiglia e suo figlio e non è difficile credere che chiunque dovesse trovarsi in una situazione simile scoprirebbe lati di sé nascosti e una forza inaspettata.
Un ottimo incipit presenta il Buongiorno delle stazioni radiofoniche americane e, verso la fine dei titoli di testa, le notizie su quanto gli atti di violenza stradale siano aumentati, con una colonna sonora incalzante e scandita da un ritmo in crescendo.
Il film è carico di colpi di scena e anche alcuni momenti di supsence, ma principalmente molta azione, tra combattimenti alla “Duel” del 1971, da cui migliaia di pellicole hanno preso ispirazione, insieme a lotte corpo a corpo dove la forza fisica dello sconosciuto è capace di uccidere con un solo colpo.
Ottima l’interpretazione di tutti gli attori, da Russell Crowe a Caren Pistorius fino al giovanissimo Gabriel Bateman nel ruolo del figlio di Rachel, Kyle. La regia si concentra sui riflessi di specchietti retrovisori, su primi piani o su inquadrature più larghe per riprendere le corse in macchina e la miriade di incidenti che l’alienato e accecato omicida causa senza preoccuparsene, seguendo solo quella macchina rossa guidata da quella donna che gli ha mancato di rispetto.
“Il giorno sbagliato” intrattiene e si rivela una storia sempre più avvincente, a tratti eccessiva, ma consapevolmente interessata a tenere viva l’attenzione dello spettatore. Un film caratterizzato da un montaggio dinamico, da una veloce successione degli eventi e da una sottile riflessione sull’attenzione: non si sa mai chi si ha davanti, dalla rabbia e dallo stress in mezzo al traffico nessuno è immune. Con una fotografia carica di colori prevalentemente freddi e momenti drammatici che provocano anche una certa empatia, “Il giorno sbagliato” trascina e trasporta gli spettatori all’interno di un giorno qualsiasi, che diventa il peggiore della propria vita e che, di certo, modifica il proprio comportamento al volante.
Giorgia Terranova
Trama
- Titolo originale: Unhinged
- Regia: Derrick Borte
- Cast: Russell Crowe, Jimmi Simpson, Gabriel Bateman, Caren Pistorius, Michael Papajohn, Sylvia Grace Crim, Lucy Faust, Gretchen Koerner, Donna DuPlantier, Elton LeBlanc
- Genere: Thriller, colore
- Durata: 90 minuti
- Produzione: USA, 2020
- Distribuzione: 01 Distribution
- Data di uscita: 24 settembre 2020
“Il giorno sbagliato” è un film dal ritmo serrato che intreccia una situazione personale con una universale. La pellicola è diretta da Derrick Borte e interpretata dal premio Oscar Russell Crowe ed esplora un equilibrio pronto a sgretolarsi e un’instabilità di fondo data da un società frenetica con problematiche che vanno oltre i propri limiti.
L’azione si sviluppa a partire da un momento di vita quotidiana: lo stress e l’insofferenza di essere al volante della propria auto su una strada ad alto traffico si trasforma in qualcosa di imprevedibile e spaventoso.
Il Giorno Sbagliato: la trama
Rachel, una giovane donna, è in ritardo al lavoro, sta guidando la sua auto in mezzo al traffico e ha un diverbio con un altro automobilista fermo al semaforo. Lo sconosciuto si trova in un momento particolarmente delicato della sua vita, si sente inutile, trasparente alla vista degli altri, un eterno emarginato. Lo scontro verbale tra i due ha conseguenze terribili per la protagonista.
Tutti coloro che circondano Rachel, che le stanno attorno e che lei ama diventano bersaglio dell’uomo che si rivela uno psicopatico che trova la sua ragione di vita nel dare una lezione alla malcapitata, una lezione che potrebbe essere fatale, ma che sicuramente farà di lui qualcuno, un essere umano che finalmente lascerà un segno nel mondo.
Una scena di vita quotidiana diventa l’inizio di un incubo, un pericoloso e perverso gioco del gatto col topo che riflette sull’importanza di un singolo istante, su quanto tutto sia relativo, perché non si può mai sapere cosa accadrà quando si scatenerà la rabbia di qualcuno che non si conosce.