Recensione
Il giovane Karl Marx – Recensione: Raoul Peck racconta la gioventù dell’autore de “Il Capitale”
Mettere su pellicola la vita e la filosofia di Karl Marx è un impegno non da poco, vista la mole del personaggio e l’impatto che ha avuto sulla cultura contemporanea. Ci prova un regista di origine haitiana naturalizzato tedesco, che ha studiato il celebre personaggio all’università di Berlino ovest. Raoul Peck circoscrive la narrazione agli anni che vanno dal 1942 al 1948 per chiuderla con la redazione ad opera di Marx ed Engels del “Manifesto del Partito Comunista”. Quest’ultimo nasce sulle ceneri de “La Lega dei giusti”, un’organizzazione operaia clandestina tedesca, nata nel 1836 a Parigi sull’onda della Lega tedesca segreta dei Poscritti diffusa in vari paesi europei.
Lo sguardo del regista si focalizza sull’amicizia del giovane Karl/August Diehl con il suo sodale e amico di sempre Friedrich Engels/Stefan Konarske, nata per caso a Parigi. I due visionari, seppur molto diversi tra loro, daranno vita a una rivoluzione del pensiero la cui importanza è pari solo alla rivoluzione industriale scaturita in Inghilterra nella metà del XVIII secolo.
Il giovane Karl Marx, in altre parole la genesi del materialismo storico
“Il giovane Karl Marx” si apre con il racconto violento della reazione della polizia prussiana a cavallo contro un gruppo di poveri colpevoli solo di raccogliere legna nei boschi. A seguire le immagini dei sobborghi londinesi e delle terribili condizioni di lavoro nelle fabbriche. La scena si sposta poi a Parigi dove Marx si è rifugiato con la moglie Jenny von Westphalen/Vicky Krieps.
Nel corso della narrazione appaiono molti dei personaggi che segnarono l’epoca, in primis Proudhon/Olivier Goutrmet suo rivale e teorizzatore dell’anarchia e della proprietà privata come furto, idea di base rielaborata de “Il Capitale”. La nascita dell’opera teorica marxista diventa un tutt’uno con una sorta di menage a trois tra Karl, la moglie di stirpe nobile e il ricco Engels non a sua agio con la sua famiglia.
La regia, non senza qualche divagazione creativa, riesce a raccontare bene questo strano microcosmo che si muove continuamente tra diverse città europee combattendo contro mille difficoltà economiche da parte del giovane Karl.
Il giovane Karl Marx: un racconto per immagini che riesce a inglobare elementi di letteratura
“Il giovane Karl Marx” segue parallelamente due percorsi narrativi: il profilo personale dei due formatori del pensiero marxista, entrambi affiancati da due donne forti, e quello più squisitamente letterario. I due elementi si riescono a integrare piuttosto bene; questo, grazie a un’accurata ricostruzione del mondo del tempo in cui si muovono i personaggi, tra cui spicca la moglie di Marx e Mary Burns, la compagna di Engels operaia irlandese e femminista ante litteram. Il regista cita esplicitamente due scritti, uno semisconosciuto, l’altro notissimo: si tratta dell’articolo “Debatten über das Holzdiebstahlsgesetz”, pubblicato nella Reinische Zeitung che si riferisce alla raccolta di legna dell’inizio del film, e ovviamente del Manifesto del Partito comunista nel finale.
Ottima l’ambientazione internazionale, a iniziare dalle lingue parlate realmente da Marx ed Engels, un mix continuo di francese, tedesco e inglese, che si perderebbe con il doppiaggio. In sintesi, “Il giovane Karl Marx” è un’opera che merita una visione per lo sforzo compiuto nell’accuratezza della ricostruzione storica di un passato che diventa presente. Negli ultimi frame, infatti, passano sulle note di Bob Dylan immagini potenti del ventesimo secolo, tra cui il crollo del Muro di Berlino e il recentissimo movimento #Occupy Wall Street seguito alla crisi economica.
Ivana Faranda
Trama
- Titolo originale: Le jeune Karl Marx
- Regia: Raoul Peck
- Cast: August Diehl, Stefan Konarske, Vicky Krieps, Olivier Gourmet, Hannah Steele, Eric Godon, Rolf Kanies, Stephen Hogan, Niels-Bruno Schmidt, Ulrich Brandhoff, Denis Lyons
- Genere: Biografico, colore
- Durata: 112 minuti
- Produzione: Francia, Germania, Belgio 2017
- Distribuzione: Wanted
- Data di uscita: 5 aprile 2018
Tra il 1944 e il 1948 l’Europa è in subbuglio per una Rivoluzione industriale che non sembra volersi fermare. A Parigi, in un costretto esilio, un giovane Karl Marx incontra un altrettanto giovane Friedrich Engels. I due, di comune accordo, daranno vita a un movimento rivoluzionario destinato ad entrare nella storia.
Il giovane Karl Marx: in un’Europa rivoluzionaria
Dopo l’incredibile successo del documentario “I Am Not Your Negro” (che ha ricevuto una pioggia di premi e candidatura, tra cui quella a Miglior documentario agli Oscar), Raoul Peck arriva al cinema con il suo primo lungometraggio: un film biografico sugli esordi del movimento rivoluzionario ideato da Karl Marx e Friedrich Engels.
August Diehl (“Bastardi senza gloria“, “Salt”, “Le avventure di Huckleberry Finn”, “Treno di notte per Lisbona“, “Allied – Un’ombra nascosta“) interpreta il celebre filosofo tedesco protagonista della pellicola, accanto a Stefan Konarske nei panni di Engels.
L’omaggio di Raoul Peck è volto a mostrare l’esordio di un evento chiave nell’Europa del XIX secolo. Tra le repressioni intellettuali in Germania, le manifestazioni dei lavoratori di Faubourg Saint-Antoine in Francia e le marce in Inghilterra, prende vita il movimento intellettuale di uno dei maggiori filosofi della Storia. Karl Marx e Friedrich Engels cambieranno, infatti, il modo di vedere i lavoratori e, con il loro successivo “Manifesto del Partito Comunista”, concederanno alla rivoluzione una natura del tutto nuova.
“Il giovane Karl Marx” è stato girato nei paesi di Francia, Germania e Belgio e ha incassato oltre 28,6 mila dollari al Box Office degli Stati Uniti.
Trailer
Tab Content[/mom_video]