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Il maestro di violino (2015)

Recensione

Il maestro di violiono – Recensione: nelle favelas del Brasile un maestro musicale aiuta ragazzi disadattati finendo per salvare se stesso

Il maestro di violino il film

Il regista Sérgio Machado racconta nuovamente una storia di realtà sociali degradate nelle aree più popolari del Brasile. Decide di spostare l’azione dalla sua natia Salvador, ritratta nel precedente :”Lower City”, alla città di San Paolo, e più esattamente nella favelas di Heliopolis. Forse perchè la trama si è ispirata alle vicende dell’Istituto Baccarelli che proprio in quella favelas e dopo un devastante incendio, convogliò centinaia di ragazzi all’educazione musicale, forgiando i loro talenti ma soprattutto le loro anime.

Il maestro di violino (2015)

Laerte (Làzaro Ramos), un dotato violinista, pronto per un incarico di tutto rispetto, attraversa una crisi personale che lo rende psicologicamente impreparato a sostenere un’audizione ufficiale presso il prestigioso Ensemble di OSESP, la più importante orchestra sinfonica dell’America Latina. Per poter sopravvivere accetta l’incarico di insegnamento a ragazzi seguiti da un centro sociale nella più grande favelas di San Paolo. Molti di loro hanno precedenti penali, alcuni ancora delinquono, nonostante questo collaborano alla loro educazione musicale senza il bisogno di troppi incitamenti.

Sono terre in cui il ritmo è nel sangue, ed è uno degli elementi più rilevanti del film; la musica, nei suoi differenti generi, affascina ogni individuo che si tratti del nostro maestro, dei suoi allievi, ma anche degli spettatori improvvisati o del boss locale della favelas. L’impianto della storia in realtà non è troppo originale, molti altri lungometraggi raccontano storie di redenzione o formazione attraverso l’arte, che si tratti di musica, recitazione o danza.

Desta ancora più stupore che questo film, del 2015, abbia quasi un clone con un impianto narrativo analogo, ossia : “La Mélodie” di Rachid Hami, ambientato nelle banlieu parigine, ma realizzato nel 2017.

Il maestro di violino: la musica grande protagonista del film

IL MAESTRO DI VIOLINO SCENA FILM

La relazione che si sviluppa tra Laerte e i suoi allievi ha uno sviluppo non troppo originale, numerosi fatti collaterali vengono rappresentati: il rapporto di Samuel ( Kaique De Jesus Santos), il più dotato degli allievi, con la sua famiglia, che considera l’impegno musicale come una distrazione dal lavoro, e tutte quelle difficili convivenze con una realtà sociale fortemente contaminata dalla criminalità e dalla supremazia dei boss locali.

Gli elementi di pregio del film sono sicuramente la modalità con la quale Laerte si muove nei vari contesti in cui si trova. Non si tratta del docente rapito dalla missione salvifica, né dell’artista troppo consapevole del proprio talento. Si tratta di un uomo divenuto adulto in una realtà difficile e che ancora la vive, il pelo sullo stomaco gli è cresciuto di default e si muove con la consapevolezza dei propri limiti e dell’ambiente che lo circonda. D’altronde nonostante numerosi personaggi, è quasi solo a Laerte che il regista dispensa numerosi primi piani che indugiano su un volto che è testimone di realtà complesse quasi solo osservandole, stanco di commentarle con una qualsiasi espressione.

La musica è la vera protagonista della vicenda e il regista ne fa un uso magistrale, i nostri giovani studiano musica classica, ma nella loro vita privata o nelle scene d’azione si ascolta rap brasiliano.

Per il loro saggio di fine anno gli allievi studiano la “Passione Secondo Matteo” di Bach, nella sua prima rappresentazione al teatro di San Paolo, Laerte suona la “Sinfonia N. 4” di Tchaicovsky, ma la scelta più felice di Machado si esprime in una scena di scontri violenti tra polizia e manifestanti nella favelas: Laerte osserva il contesto, le urla si confondono con le esplosioni dei lacrimogeni e degli scontri fisici… poi gradualmente i rumori si attutiscono per essere sostituiti dalle note della “Consolazione in Re Bemolle” di Liszt, note che sospendono ogni singola azione dei partecipanti e lasciano percepire soltanto la totale inutilità della violenza.

Marco Marchetti

Trama

  • Regia: Sérgio Machado
  • Cast: Lázaro Ramos, Kaique de Jesus, Elzio Vieira, Sandra Corveloni, Fernanda de Freitas
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 100 minuti
  • Produzione: Brasile, 2015
  • Distribuzione: Academy Two
  • Data di uscita: 30 Agosto 2018

Il maestro di violino locandina“Il maestro di violino” è una pellicola drammatica diretta da Sérgio Machado, e racconta la storia di un talentuoso violinista che fallisce un concorso e intraprende, quindi, la strada dell’insegnamento, che gli darà sorprese e soddisfazioni.

Il maestro di violino: la storia di un riscatto

“Il maestro di violino” ha per protagonista Laerte, interpretato da Lázaro Ramos, un violinista di San Apolo che dopo non aver superato l’ammissione nella OSESP Orchestra, sopraffatto dall’emozione, inizia a dare lezioni in una scuola di Heliopolis a degli adolescenti problematici o in libertà vigilata.

Questo nuovo percorso non è affatto facile, ma grazie alla forza della musica e l’amicizia che si instaura con i suoi alunni, Laerte riscopre il suo talento trasformando la sua vita e quella dei suoi allievi.

Inizialmente, Laerte e la sua musica sono accolti con ostilità in classe, ma con grande perseveranza l’uomo riesce a far cambiare atteggiamento e attitudini ai ragazzi, educando alla musica e alla sua lettura, e soprattutto dando speranza con progetti concreti agli apparenti disastrati allievi.

Il maestro di violino: focus su Sérgio Machado e su Lázaro Ramos

Il regista brasiliano Sérgio Machado a dieci anni di distanza dal suo ultimo lungometraggio per il cinema ha diretto nel 2015 “Il maestro di violino”, nelle sale italiane dal 30 agosto 2018.

Il suo precedente lavoro, “Lower City” (2005), uscito in Italia nel 2008, è un film drammatico sulla storia di due amici, che vede nel cast la presenza di Lázaro Ramos; quest’ultimo figura anche nei credits di “Madame Sata” (2002) pellicola biografica – di cui Machado ha curato la sceneggiatura – su Joao Francisco dos Santos, meglio conosciuto come Madame Sata, omosessuale noto per la sua lotta contro l’omofobia. Quest’ultimo lavoro fu presentata al Festival di Cannes 2002 nella sezione Un Certain Regard.

Trailer

Il maestro di violino: trailer in lingua originale

Il maestro di violino: trailer in italiano

 

 

 

 

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