Recensione
Il paradiso del Pavone: un quadro familiare con una madre castrante
La famiglia è stata spesso raccontata nella Settima Arte ed è per lo più stata descritta quella disfunzionale. É il caso anche di questo film, “Il paradiso del Pavone”, il terzo lavoro di Laura Bispuri, che ha tra i protagonisti Alba Rohrwacher, già diretta dalla regista nei suoi lavori precedenti. Lei è Adelina, madre nevrotica della piccola Isabella (Yle Vianello), legata a Vito (Leonardo Lidi), figlio di Nena (Dominique Sanda). Si festeggia il compleanno di quest’ultima e arriva per l’occasione anche l’altra figlia Caterina (Maya Sansa) e la nipote Alma (Carolina Michelangeli). Con Caterina c’è il brutale ex marito Umberto (Carlo Cerciello) con la sua nuova compagna in attesa di un figlio.
La Bispuri rende palpabile sin dall’inizio il disagio degli ospiti della matriarca, sposata da sempre con Manfredi (Fabrizio Ferracane). La fredda Nena ha dei segreti, che tali non sono per lo spettatore, dal momento che vengono rivelati immediatamente, ancor prima di presentare lui, Paco, il pavone del titolo, l’elemento che scatena l’imprevisto.
In un’atmosfera che tutto è fuorché di festa, non ci vuole molto a capire che siamo di fronte alla tragedia incombente, quella dei silenzi e dei non detti che caratterizzano ogni incontro di famiglia. La Bispuri gioca tutto sulle interpretazioni dei personaggi, che sono soli anche se insieme.
Un film che si perde strada facendo
É una storia corale quella del film, raccontata con lo sguardo innocente della bambina Isabella che si contrappone perfettamente alla freddezza di Nena, donna ancora bella, ma priva di ogni emozione. Parla per metafore la regista: dall’amore impossibile del pavone per la colomba che lo condurrà alla morte ai silenzi di Lucia, domestica della casa e non solo e di sua figlia Grazia.
Dietro “Il paradiso del Pavone” c’è un’idea di cinema autoriale, con una fotografia fredda e i rumori dall’esterno che penetrano in casa dalle finestre. Il rigore della recitazione di Dominique Sanda è lo stesso della regia, che, tuttavia non riesce a volare proprio come il pavone del titolo.
I membri della famiglia si parlano addosso e non riescono in alcun modo a comunicare tra loro. Sono tutti molto bravi ma sembra che recitino ognuno per fatti propri, come in una prova teatrale.
Il contrasto più forte è tra il personaggio di Adelina e quello di Caterina, la prima tutta nervi, la seconda fredda. Senza nessuna offesa, sarebbe tempo di dare ad Alba Rohrwacher, attrice di grande valore, un ruolo diverso da quelli che ha avuto per tutta la sua carriera e di offrirle l’opportunità di provare un nuovo registro recitativo. Siamo abituati a vederla da sempre nello stesso ruolo, di cui sembra essere prigioniera.
Molto interessanti dall’altra parte le interpretazioni asciutte di Maddalena Crippa e di Fabrizio Ferracane, uniti entrambi a Nena in figure drammatiche che tuttavia sembrano fare da sottofondo alla storia. Più che cinema c’è un qualcosa di teatrale in questa messa in scena del disagio totale della famiglia, che si spezza magicamente solo nel finale sulla spiaggia di Ostia all’insegna di un nuovo inizio per tutti. Il film della Bispuri, pur avendo a suo favore un cast di alto livello, finisce per perdersi in mille rivoli e fallisce nell’impresa di raccontare la famiglia, croce e delizia di tutti noi.
Daniele Romeo
Trama
- Regia: Laura Bispuri
- Cast: Dominique Sanda, Alba Rohrwacher, Maya Sansa, Carlo Cerciello, Fabrizio Ferracane, Leonardo Lidi, Tihana Lazovic, Yle Vianello, Ludovica Alvazzi Del Frate, Carolina Michelangeli, Maddalena Crippa
- Genere: Drammatico
- Durata: 89 minuti
- Produzione: Italia, 2021
- Distribuzione: Nexo Digital
- Data di uscita: 16 giugno 2022
“Il paradiso del pavone” è un film presentato alla 78° edizione del Festival di Venezia nella sezione Orizzonti.
Il paradiso del pavone: trama
La famiglia di Nena si riunisce per festeggiare il suo compleanno. Non manca nessuno, dai figli Vito e Caterina ai loro affini e ovviamente il marito Manfredi. Sono presenti anche la domestica storica, Lucia, e sua figlia Grazia. Tra gli ospiti c’è il pavone Paco, che diventerà il centro della storia.
Note di regia
“Ci sono film che insegui per anni e altri che all’improvviso entrano nella tua vita e ti sorprendono. Il paradiso del pavone è un piccolo viaggio nell’intimità e nell’autenticità̀ degli esseri umani: un film su una famiglia allargata in cui tutti si parlano ma nessuno si ascolta davvero. Finché un evento inaspettato costringe i protagonisti a guardarsi negli occhi e a svelarsi per ciò che sono. Ed è come se la loro vita diventasse improvvisamente la nostra, in uno specchio di sentimenti che ci fa riflettere sulla complessità dei rapporti umani, sul mistero della perdita, sulle mille voci che ci parlano da dentro, sull’importanza del silenzio, sulla nostra costante ricerca dell’amore”.
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