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Il retroscena della battuta cult di Samuel L. Jackson in Snakes on a Plane

Alla sua uscita, il film “Snakes on a Plane” è diventato un fenomeno culturale, noto per le sue battute memorabili e il mix di azione e commedia. Tuttavia, ciò che molti non sanno è che una delle frasi più iconiche del film è stata a rischio di essere eliminata a causa di restrizioni imposte dalla MPAA. Samuel L. Jackson ha raccontato in un recente intervento come lo studio abbia dovuto investire ingenti somme di denaro per realizzare riprese aggiuntive che includessero le parole chiave tanto desiderate.

La battuta che ha fatto discutere

Samuel L. Jackson, nel ruolo dell’agente dell’FBI Neville Flynn, è diventato celebre per la sua espressione composta da un mix di indignazione e frustrazione. Proprio in una scena cruciale, l’attore pronuncia la famosa battuta: “Ne ho abbastanza di questi ‘motherf-ing’ serpenti su questo ‘motherf-ing’ aereo“. All’inizio, il suo dialogo era in contrasto con gli standard di classificazione PG-13, che limitano l’uso di certe espressioni. La MPAA, infatti, permette di includere solo una parolaccia in questo tipo di film.

Il retroscena della battuta cult di Samuel L. Jackson in Snakes on a Plane

Jackson ha spiegato che, nonostante le pressioni, lui fosse fermamente intenzionato a mantenere l’autenticità della sua interpretazione. “Stavano cercando di fare un film con un divieto PG-13 e puoi includere solo un ‘f-‘, o qualcosa del genere. Gli ho detto che avrei dovuto dire assolutamente ‘motherf-er’ in questo film”, ha commentato l’attore. Decidendo di non scendere a compromessi, la star ha minacciato di ritirarsi dal progetto se non fosse stata mantenuta la sua celebre espressione.

Le riprese aggiuntive e il costo del successo

Il processo di produzione ha quindi subito delle variazioni, portando lo studio a realizzare riprese aggiuntive. Questi cambiamenti non hanno comportato soltanto il lavoro degli attori e della troupe, ma anche un aumento considerevole dei costi di produzione. Jackson ha rivelato che il risultato finale, caratterizzato dall’inserimento della frase controversa, ha richiesto un investimento maggiore: “Fanno i test e poi altri test per il film. All’improvviso, dobbiamo fare riprese aggiuntive. Gli è costato un sacco di soldi avere quel ‘motherf-er’,” ha affermato.

Questa scelta di mantenere il linguaggio crudo e diretto si è rivelata strategica, in grado di attrarre un pubblico più ampio, curiosamente attratto dall’audacia di un film che prometteva avventura e divertimento insieme a un linguaggio esplicito, diventando una vera e propria icona di cultura pop.

Un successo controcorrente

Snakes on a Plane“, diretto da David R. Ellis, affronta una trama avvincente, basata su un’idea che si stacca dal consueto. Il film racconta la storia dell’agente Flynn, il quale deve scortare un testimone chiave pieno di insidie. Durante il volo dalle Hawaii a Los Angeles, un killer libera un carico di serpenti velenosi per eliminare il testimone, trascinando tutti i passeggeri in un’avventura esplosiva.

Nonostante il film abbia ricevuto recensioni miste, alla fine ha incassato circa 62 milioni di dollari a livello globale. Questa cifra, sebbene inferiore alle aspettative iniziali, ha contribuito a far crescere il cult following della pellicola nel tempo. “Snakes on a Plane” è diventato un “guilty pleasure” di molti appassionati di cinema ed ha aperto la strada a discussioni più ampie sulla libertà creativa dei cineasti.

Col passare degli anni, il film ha trovato una nuova vita e continua a intrigare il pubblico, dimostrando l’importanza della libertà espressiva nel cinema e il potere di frasi iconiche, campioni di immediata riconoscibilità che rimangono impresse nella memoria collettiva. Con Samuel L. Jackson al centro di questo fenomeno, “Snakes on a Plane” resta un capitolo ricco di emozioni nel panorama cinematografico moderno.

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