Robert Zemeckis, il celebre regista che ha portato sul grande schermo il mix di animazione e live-action in Chi ha incastrato Roger Rabbit, ha recentemente alzato il velo su un argomento molto atteso dai fan: il tanto discusso sequel del film. Nonostante sia stata completata una sceneggiatura considerata di qualità, Zemeckis ha chiarito in un podcast che il film non sarà mai realizzato a causa di cambiamenti significativi nella visione della Disney. In questo articolo, esploreremo le dichiarazioni di Zemeckis, le origini del film originale e le sue potenziali evoluzioni narrative.
La visione di Zemeckis e le dichiarazioni sulla Disney
Robert Zemeckis, in un episodio del podcast Happy Sad Confused, ha espresso chiaramente le sue opinioni riguardo a un possibile sequel di Chi ha incastrato Roger Rabbit. Secondo Zemeckis, nonostante esista una sceneggiatura ben scritta, il contesto attuale della Disney non sarebbe favorevole alla realizzazione del film. “C’è una buona sceneggiatura per un sequel alla Disney, ma il punto è questo: la Disney attuale non farebbe mai Roger Rabbit oggi,” ha affermato.
Il regista ha sottolineato che l’approccio della Disney nei confronti di personaggi iconici come Jessica Rabbit è cambiato nel corso degli anni. Infatti, ha menzionato alcune modifiche apportate al personaggio nei parchi a tema Disney, evidenziando come Jessica sia stata ritratta in un modo che, secondo lui, non rispecchia l’essenza del personaggio originale. “L’hanno legata con un trench…” Queste affermazioni pongono interrogativi sul futuro della narrativa cinematografica della Disney e sulla capacità del colosso di affrontare temi più complessi e sfumati.
Un viaggio nel passato: il film originale e la sua eredità
Chi ha incastrato Roger Rabbit, uscito nel 1988, è stato innovativo per il suo mix di animazione e live-action, un esperimento che ha dato vita a un universo cinematografico unico. Il film segue le avventure dell’investigatore privato Eddie Valiant, interpretato da Bob Hoskins, che viene coinvolto in un intrigo che culmina con l’omicidio di Marvin Acme, sospettato di essere amante della seducente Jessica Rabbit.
La sceneggiatura, scritta da Peter S. Seamen e Jeffrey Price, è stata concepita in un periodo cruciale per la Disney, quando stava cercando di risollevarsi da un periodo di crisi. Zemeckis ha affermato di aver voluto realizzare un film che rendesse omaggio alla filosofia di Walt Disney, evidenziando come quest’ultimo non producesse film soltanto per i bambini, ma per un pubblico adulto. Questo approccio ha reso Chi ha incastrato Roger Rabbit un film senza tempo, capace di fondere generi e stili narrativi in modo innovativo.
La capacità di Zemeckis di integrare diversi stili visivi e la sua intelligenza narrativa sono stati alla base del successo del film, che ha influenzato molte produzioni successive. La sua eredità vive non solo nei cuori dei fan, ma anche come punto di riferimento per gli studios che intendono osare con la fusione di animazione e live-action.
Le prospettive di un sequel: trama e idee inedite
Zemeckis, nel 2016, aveva rivelato che la sceneggiatura per un sequel sarebbe stata più una “continuazione” della storia originale. L’idea era quella di riportare Roger e Jessica Rabbit in un contesto storico, dove i personaggi avrebbero navigato attraverso gli stili narrativi dei film d’epoca, dall’atmosfera noir degli anni ’40 fino ai tratti distintivi degli anni ’50. Tale evoluzione non solo avrebbe celebrato il passato cinematografico, ma avrebbe anche offerto nuove opportunità di esplorazione per i personaggi.
Un’altra caratteristica interessante del progetto era l’intenzione di integrare un “fantasma digitale” del personaggio di Eddie Valiant, interpretato da Bob Hoskins, attore scomparso nel 2014. Questa scelta avrebbe potuto dare una trasposizione emotiva e nostalgica alla narrazione, collegando così il passato con il presente. Tuttavia, nonostante queste idee innovative e una sceneggiatura promettente, il sogno di un sequel sembra svanire nel nulla, lasciando i fan con un desiderio insoddisfatto di rivedere i loro personaggi preferiti sul grande schermo.
La situazione attuale solleva interrogativi sul futuro delle produzioni Disney e sull’evoluzione di personaggi iconici dell’animazione. La decisione di non procedere con il sequel lascia una contraddizione all’interno del panorama cinematografico: da un lato, la nostalgia per i film del passato, dall’altro, l’adattamento alle nuove realtà culturali e sociali.