In occasione dei 20 anni dal primo film della trilogia “Il Signore degli Anelli”, Variety ha ripercorso le diverse fasi del progetto, una vera e propria scommessa per Peter Jackson e per chi ha creduto in lui.
Peter Jackson cerca un produttore
Intorno al 1995, il periodo di “Sospesi nel tempo”, Fran Walsh e Peter Jackson iniziarono a scrivere una storia originale. Sia lui che la moglie continuavano a far riferimento ai libri di Tolkien, tanto da decidere alla fine di chiederne i diritti.
“Abbiamo chiamato Harvey (Weinstein, capo della Miramax con sede negli Stati Uniti), poiché avevamo un accordo preliminare con lui. Abbiamo detto “Non sappiamo chi ha i diritti” e si è scoperto che i diritti erano detenuti da Saul Zaentz.
“Il Signore degli Anelli” inizialmente doveva essere sviluppato come due film, ma in seguito Weinstein ha cambiato idea e ha voluto combinare tre libri in un film. Jackson e Walsh hanno resistito e hanno avuto tre settimane per trovare una nuova compagnia cinematografica.
Nel 1998, secondo quanto riportato da Variety, Jackson ha presentato il progetto per due film de “Il Signore degli Anelli” alla New Line Films; il presidente Bob Shaye è rimasto colpito e ha detto “Facciamone tre”. Shaye ha anche dato il via libera all’idea di filmare i tre contemporaneamente.
I primi film di Jackson erano i film a basso budget “Fuori di testa” (1987), “Meet the Feebles” (1989) e “Splatters – Gli schizzacervelli” (1992). Il regista ha ottenuto l’attenzione internazionale con “Creature celesti” del 1994, ma il suo non era ancora considerato un cinema d’autore.
Mark Ordesky, dirigente junior della New Line, “ha stretto un rapporto con l’innovativo ma bizzarro regista”, (Quando Jackson era a Los Angeles, a volte dormiva sul divano di Ordesky.). Nel momento in cui la trilogia di film ha avuto il via libera, Ordesky era diventato capo della Fine Line, la divisione specializzata della New Line. E gli sono stati dati compiti aggiuntivi. Come ha riportato Variety nel 1998, “Opportunamente, Ordesky è stato determinante nel portare Jackson alla New Line” per “Il Signore degli Anelli”, aggiungendo che avrebbe supervisionato la produzione”.
La New Line è sempre stata un’azienda anticonformista. Shaye ha iniziato distribuendo film come l’oltraggioso “Pink Flamingos” e l’eccentrico “Reefer Madness”. La compagnia ha raggiunto il successo con “Nightmare on Elm Street” e “Teenage Mutant Ninja Turtles”, quindi Shaye si sentiva a suo agio nel correre rischi, ma “LOTR” è stato concepito su una scala molto più grande.
Il Signore degli Anelli: come trovare i soldi per un grande progetto
Ci sono stati tre passaggi fondamentali per la realizzazione della trilogia: raccogliere fondi; occuparsi di una produzione massiccia, nelle mani di un regista che non aveva ancora un grande nome; e commercializzarla al pubblico poco vicino all’opera di Tolkien, nonostante l’alta tiratura del romanzo.
I maggiori studi hanno in genere i propri accordi di distribuzione in tutto il mondo. Ma la più piccola New Line si occupava regolarmente di una compagnia di distributori in altri paesi….
“Alla fine del 1999”, ha riferito Variety, “il produttore Mittweg ha affrontato il compito di persuadere 25 distributori che per avere un successone, avrebbero dovuto anticipare circa 160 milioni di dollari”.
Mittweg ha detto a Don Groves di Variety che ogni acquirente doveva impegnarsi per tutti e tre i film. “Mittweg calcola che le prevendite internazionali copriranno circa i due terzi del budget di produzione, un’impresa notevole viste le somme coinvolte”.
New Line stava rischiando molto, ma quei distributori stavano flirtando con la bancarotta e/o la chiusura se i film non andavano bene.
Come riportato da Variety il 16 ottobre 2000, “L’elemento decisivo per la maggior parte delle distribuzioni che sono salite a bordo è stata una visita al set di Wellington orchestrata da New Line… Circa 20 distributori hanno incontrato il regista Peter Jackson e i membri chiave del cast e sono stati mostrati 30 minuti di filmati”. New Line ha anche inviato circa 20 rappresentanti delle principali catene cinematografiche statunitensi per stimolare il loro interesse.
Michela De Paolis
15/12/2021