Eco Del Cinema

Il soffio dell’anima – Recensione

Tratto dall’omonimo romanzo, “Il soffio dell’anima” affronta il tema della malattia fisica e quello della possibilità di una “guarigione” spirituale

Regia: Victor Rambaldi – Cast: Flavio Montrucchio, Gaetano Vighi Mosconi, Lucrezia Piaggio, Yang Yu Lin, Raffaello Balzo, Dario Ballantini, Orso Maria Guerrini, Claudio Angelini, Lina Bernardi, Cristina Sebastianelli, Stefano Calcagna – Genere: Drammatico, colore, 108 minuti – Produzione: Italia, 2008 – Distribuzione: Iris Film Distribution – Data di uscita: 13 marzo 2009.

il-soffio-dell-anima“ll soffio dell’anima” è incentrato sulla drammatica storia di un ragazzo malato di reni in dialisi da venticinque anni, e sulla sua lotta contro la malattia. La voglia di trovare una valvola di sfogo, una rivincita in grado di dargli la possibilità di affrontare le difficoltà della sua esistenza, sono le basi da cui prende vita la pellicola. Troverà le sue risposte nelle arti marziali, grazie alla guida spirituale Tai Ping, i suoi viaggi onirici e l’amore per Luna.

Ambientato ad Imola e tratto dall’omonimo romanzo di Valentina Lippi Bruni, “Il soffio dell’anima” è la storia della scrittrice e di suo marito Silvio. Alex, a cui dà il volto un sorprendentemente bravo Flavio Montrucchio, cresciuto in un ambiente ovattato dovuto alla sua malattia, si butta a capofitto nella palestra e nello studio delle arti marziali, sperimentando una tecnica nuova che si chiama appunto “Il soffio dell’anima”, associando ad essa, per tre volte alla settimana, la dialisi.

Proprio in ospedale incontrerà Luna (Lucrezia Piaggio), una ragazza di diciassette anni, che accompagna la madre a fare terapia. Grazie al galeotto incontro, agevolato dall’amico infermiere, i due si innamoreranno perdutamente, diventando inseparabili. L’ambizione di Alex è quella di partecipare ad un torneo, per vincere una sfida personale: combattere le sue paure dimostrando a se stesso di essere alla pari degli altri. Il tutto romanzato dall’antagonista Nico (Raffaello Balzo), che cerca di ostacolarlo. A fare da contorno l’amico Enzo (Dario Ballantini), che aiuta Alex nella sua impresa, con un pizzico di ironia.

L’elemento predominante del film è dato da una figura astratta, ossia la guida spirituale di Alex, Tai Ping, che lo aiuterà, attraverso dei fantasiosi viaggi onirici, a trovare la sua forza interiore, a riconciliarsi con il mondo attraverso “il soffio dell’anima”, in cui la pace dell’anima è associata al benessere interiore. Importante è lo spaccato sociale che ci invita a riflettere sulle difficoltà della vita, così come il messaggio complessivo della vicenda che incita a non lasciarsi buttare giù dalle avversità, ma a reagire anche quando tutto sembra andare per il verso sbagliato; trovare il motore della nostra esistenza ed accenderlo ogni giorno, non importa in cosa esso consista, che siano le arti marziali, la pittura, la lettura, oppure l’amore per qualcuno, bisogna credere in se stessi e nella realizzazione delle proprie ambizioni.

È questo che ci vogliono dire i protagonisti di questa storia, per la quale è stata realizzata una colonna sonora speciale, composta dal musicista Andrea Felli, che si districa sapientemente nelle varie scene, enfatizzando in maniera eccezionale i toni delicati della pellicola. Il pensiero derivante è: se ci è riuscito lui, posso farlo anch’io… ed è vero!

Sonia Serafini

Il soffio dell’anima – Recensione

Articoli correlati

Condividi