Recensione
Il traditore – Recensione : Si muore e basta
Unico italiano in concorso a Cannes, Marco Bellocchio scrive con passione, dolore e poesia la sua testimonianza, a chiare lettere, su “Cosa Nostra” e la vita di Tommaso Buscetta, magistralmente interpretato da un Pierfrancesco Favino in stato di grazia.
Un’attonita ed onirica rappresentazione sul percorso della morte e le emozioni che provoca, anche in uno spietato assassino. Il boss dei due mondi è reso attraente, carismatico e “umano” dalla scrittura di Bellocchio, Rampoldi, Santella e Piccolo e da una fotografia densa, dai vivi contrasti tra luci fredde interrotte da spot di lampade al sodio, tra campo e fuori campo, primi piani intensi e vanità.
Tommaso Buscetta si fa la tinta ai capelli in carcere, è sempre immancabilmente a posto, si fa cucire gli abiti dal sarto e ama le donne, tutte le donne. Il regista strizza l’occhio a “Scarface” e sposa la capacità di Favino di tenere saldamente la scena e dare un corpo, un volto e un’anima a questo protagonista, dall’intensità palpante, pesante e leggero al tempo stesso, ironico e commovente, dalla dignità viva dilaniata dai sensi di colpa, dentro ma anche fuori da Cosa Nostra, a cui sentiva di appartenere, pur non riconoscendola più.
“La mafia non esiste, è un’invenzione giornalistica, Cosa Nostra si chiama, o meglio gli uomini d’onore la chiamano cosi” con questo passo si apre un dialogo che cresce in fiducia e rispetto, forte di una grande ammirazione, quello tra Buscetta ed il giudice Giovanni Falcone.
Un rapporto determinante, con la figura del giudice appena pennellata, ma incisa a ferro e fuoco nell’impatto violento e devastante della strage di Capaci, una sequenza brevissima ma assoluta, un vero “point break” della storia e nella storia, da cui ripartire per non dimenticare perchè, come diceva Falcone “la mafia non è invincibile, è un fenomeno umano, ha avuto un inizio ed avrà una fine”
Il traditore: lo Stato, la culla della barbarie
Un incipit meraviglioso che evoca le atmosfere de “Il Gattopardo” ma trae origine da “Il Padrino”, collega e genera tutte le vicende a seguire, una “memoria” pronta a riaffacciarsi per enucleare emozioni, stati d’animo e futuri sviluppi. Un uomo che non si considera un pentito, perchè non si tradisce quello che non esiste più, che non ha più i valori e lo spirito con cui era nato, sepolto dalle ambizioni e da uno Stato connivente, carnefice e manipolatore, fiero di esibirsi platealmente in un’arena pubblica, sovvertendo l’ordine apparente delle cose.
Il maxi processo di Cosa Nostra, oltre a essere un palcoscenico mediatico senza precedenti, è un circo felliniano, con atti di follia e volgarità che vanno a “infrangere” la teca di vetro che custodisce e protegge un uomo solo ed isolato da tutto e da tutti, in primis da se stesso.
Una narrazione interrotta da visioni oniriche, che danno corpo a fantasmi della mente, insieme a rapidi tocchi da artista, come Don Masino che si aggira in bicicletta nel corridoio del carcere, allucinazioni più leggere e meta-cinematografiche, sapientemente articolate da una regia creativa ed esperta.
Un film che si interroga, sulle idee, le convinzioni, i cambiamenti, il presente e su quello che per noi è il passato, un punto di unione tra il realisticamente crudo e l’immaginifico ed un uomo, in questo percorso, che si è sempre spinto alle conseguenze più estreme.
Un uomo che, come vediamo nel finale che “chiude” metaforicamente il cerchio, ha saputo aspettare anni per riuscire a portare a termine un omicidio su commissione, in un parallelo tra la mafia e la morte, che sa arrivare al momento giusto per saldare i conti, come nelle parole di Giovanni Falcone “Si muore sempre e per tanti motivi. La morte ci accompagna sempre. Si muore e basta”
Chiaretta Migliani Cavina
Trama
- Regia: Marco Bellocchio
- Cast: Pierfrancesco Favino, Luigi Lo Cascio, Maria Fernanda Cândido, Fabrizio Ferracane, Marco Gambino, Alessio Praticò, Gabriele Arena
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 135 minuti
- Produzione: Italia, 2019
- Distribuzione: 01 Distribution
- Data di uscita: 23 maggio 2019
“Il traditore” è una pellicola voluta e diretta da Marco Bellocchio, che narra la storia di Tommaso Buscetta detto anche “il boss dei due mondi“, il primo grande pentito di mafia.
Il traditore: tradire può essere una scelta eroica per tendere una mano
Unico film italiano in concorso al Festival di Cannes 2019, “Il traditore” riporta Marco Bellocchio al tema a lui caro dell’impegno civile e di denuncia sociale, evitando però alcuna retorica o ideologia. La storia si concentra sul primo pentito che ha fatto luce sulla piovra e sul “cupolone” di Cosa Nostra e inizia con l’arresto e l’estradizione in Italia del carismatico personaggio braccato in Brasile dai corleonesi di Riina, toccando l’amicizia con il giudice Falcone e i silenzi tangibili durante la testimonianza al Maxiprocesso a Palermo. Grazie a lui si sono ottenute prove schiaccianti sulle connessioni tra Stato e mafia, facendo il nome di Andreotti dopo la strage di Capaci, un boomerang che lo costrinse a lasciare per sempre l’Italia ed a morire a Miami per malattia nel 2000.
Tommaso Buscetta è interpretato da Pierfrancesco Favino, che veste anche i panni di Bettino Craxi in “Hammamet” di Gianni Amelio.
Il traditore: una materia umana intrisa di accadimenti
Nel cast del film “Il traditore, oltre a Favino, troviamo altri attori significativi come Luigi Lo Cascio (“I cento Passi”, 2000, di Marco Tullio Giordana) nel ruolo di Totuccio Contorno, altro ex mafioso collaboratore di giustizia, Fabrizio Ferracane, che interpreta Pippo Calò, il cassiere di Cosa Nostra e Maria Fernanda Candido, moglie di Buscetta nel film. La sceneggiatura della pellicola, in gran parte girata in siciliano, è firmata dallo stesso regista in collaborazione con Valia Santella e Ludovica Rampoldi. Autore della colonna sonora è il premio Oscar Nicola Piovani.
Il traditore esce nelle sale in occasione dell’anniversario della strage di Capaci, che costò la vita al magistrato, alla moglie e agli uomini della scorta, per non dimenticare.
La pellicola viene distribuita nelle sale da 01 Distribution.